Valanga di Rigopiano, confermate in appello le richieste di condanna

Il processo all'Aquila sulla tragedia dell'hotel travolto da una valanga nel 2017. In primo grado furono condannati solo 5 dei 30 imputati, in particolare, sull'ipotesi di disastro colposo, il sindaco di Farindola (Pescara) Ilario Lacchetta a 2 anni e otto mesi, contro gli 11 anni e 4 mesi chiesti dalla pubblica accusa, e i dirigenti della Provincia di Pescara Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio a 3 anni e 4 mesi. Ieri, nel Tribunale dell'Aquila, l'avvio delle udienze del processo di secondo grado in Corte d'Appello per la tragedia dell'hotel Rigopiano di Farindola, il resort alle falde del Gran Sasso che il 18 gennaio 2017 fu travolto da una valanga. Sotto le macerie morirono 29 persone fra ospiti e dipendenti, undici furono i superstiti.

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Salis a Orban in Aula a Strasburgo: "L'Ungheria è un regime repressivo"

L'eurodeputata di Avs in Aula a Strasburgo, rivolgendosi al premier ungherese Viktor Orban: "Ho vissuto 15 mesi di carcere preventivo. L'Europa deve essere solida e deve rifiutarsi di collaborare con il regime oppressivo di Orban. Conosco l'Ungheria dal suo luogo più oscuro: il carcere. Sono stata detenuta preventivamente per 15 mesi e sono qui oggi solo grazie alla solidarietà di migliaia di cittadini antifascisti. Sotto Victor Orban l'Ungheria è diventata un regime illiberale e oligarchico uno stato etnico autoritario che alcuni la definiscono addirittura una tirannia moderna", ha aggiunto Salis.
Orban ha accusato e insultato l'europarlamentare lombarda: "Chi mi accusa di corruzione come l'onorevole Freund (ndr, Verdi), è lui il più corrotto, perché è pagato da Soros. Trovo assurdo che qui dobbiamo ascoltare tutti insieme Ilaria Salis che aveva picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche a Budapest. Lei parla di Stato di diritto?".
L'europarlamentare Ignazio Marino ha accusato il premier ungherese, Viktor Orban, di essere "un dittatore" e ha paragonato l'istituzione dell'Ufficio a tutela della sovranità nazionale, inaugurato di recente e valso a Budapest una procedura d'infrazione, a quanto fatto in passato da "Mussolini e Hitler". Il paragone ha suscitato le vibranti proteste degli europarlamentari del gruppo dei Patrioti europei, tra le cui fila milita Fidesz, partito di Orban.