Mamma, hanno ucciso il Natale

Parlare di Natale a metà novembre può sembrare un po' prestino, ma non se si ha a che fare con i bambini che sono già in fibrillazione tra letterine, buoni propositi, lavoretti e recite varie.«Mamma, oggi è successa una cosa terribile a scuola. Ho sentito le bambine dire che una di loro aveva ucciso il Natale. Un’altra piangeva disperata e le maestre hanno dovuto consolarla, ma io non ho capito bene il perché»

Lezioni sospese per il voto, un'opportunità persa

Lunedì prossimo per i miei figli niente lezioni per consentire lo spoglio dei voti. La loro scuola, come molte altre, è sede di seggio e quindi per loro lezioni sospese. Quello che mi chiedo è perché l'istituto, o in generale la Provincia, visto che entrambi sapevano da mesi le varie sedi occupate per le elezioni, non abbiano organizzato una gitarella in qualche museo invece che lasciare tutti a casa? 

Papà, 10 idee per sopravvivere al secondo figlio

Che bello vedere le donne con il pancione. Il secondo figlio di una mia cara amica nascerà a novembre. Emozione, gioia, ma anche qualche naturale preoccupazione. «Mettiti il cuore in pace - azzardato l’altro giorno parlando con il marito - ora dovrai davvero scendere in campo anche tu». L’arrivo del secondo figlio, inutile negarlo, scardina gli equilibri faticosamente costruiti con l’arrivo del primo. Se prima la mamma ...

Mensa, o mangiar questa minestra...

«Le recenti polemiche - scrive nel suo blog Patrizia Todesco - sui menù e sulle quantità mi hanno fatto però riflettere su un punto. Anche nelle mense, come sempre, ci vorrebbe un po’ di elasticità anche perché il prezzo pieno che viene richiesto a ogni famiglia non è proprio bassissimo. Si parla di 4 euro e 40 a bambino per chi non ha agevolazioni. Considerato che non è possibile offrire la possibilità di scegliere tra due pietanze, di fronte ad un  bimbo che salta a piè pari una portata (soprattutto se è il primo) ci vorrebbe l’accortezza di aumentare la quantità del secondoI tuoi commenti

Genitori da incubo

Il ritorno a scuola dei ragazzi, è anche il ritorno dei genitori. Anche per loro esiste una specie di classificazione perché, ammettiamo, siamo davvero una categoria difficile, da maneggiare con cura.C’è il genitore «come il mio non c’è nessuno». Lo si distingue perché difende suo figlio a spada tratta, qualsiasi cosa faccia, qualsiasi cosa dica

Le emozioni cancellate con un clic

La riflessione è arrivata grazie ad un’amica, una compagna di classe con la quale ho condiviso moltissimi anni di scuola, dalle elementari alle superiori. Su Facebook ha scritto: «Ritrovare i diari di scuola con tutti gli scambi di battute e commenti con compagni, le lettere, le cartoline, ha riportato a galla tantissimi ricordi ed emozioni». Poi mi son chiesta, e soprattutto ho chiesto ai miei figli, che guardavano curiosi e perplessi ...

Non siamo tipi da spiaggia

Me ne rendo conto più che mai d’estate che ci sono tipi da montagna e tipi da mare. La cosa non dipende dal luogo in cui si è nati (anche se ha il suo peso), ma da un certo modo d’essere. Io, nonostante mi piaccia il mare, credo d’essere un tipo da montagna. Amo le cose conquistate. Amo le amicizie e la solidarietà che si crea in quota. Amo il sollievo che si prova quando si tolgono gli scarponi e si mettono i piedi in ammollo nei ruscelli. Amo guardare le nuvole che si muovono velocemente mentre sono sdraiata su un sasso con la giacca a vento tirata su fino al naso anche se è agosto

In Germania a scuola di buon senso

L’occasione per riflettere è stata una vacanza studio dei miei figli in Germania. Uno scambio culturale a senso unico, nel senso che le scuole della Baviera, come accade ormai da anni grazie all’associazione trentina Agebi, hanno aperto le porte delle loro classi ai nostri bambini accogliendoli senza troppe formalità. Ed è proprio questa mancanza di formalismo e burocrazia che mi ha aperto gli occhi su come le cose possano funzionare ...

Litigate, così crescete bene

Per favore, non litigate che vi fate male. Non passa giorno che io non pronunci questa frase nonostante i miei figli, devo ammetterlo, non siano poi così scatenati l’uno contro l’altro. Fame, stanchezza, gelosia e altre concause creano però spesso le condizioni ottimali perché il dialogo lasci il posto alle grida e, quando la situazione precipita, alle mani. L’idea che ho sempre avuto è che occorra separare, mettere pace. Per natura ...