L'incubo sveglia  e la scuola fatta in casa

Il primo elemento a sfavore è la sveglia. Dopo mesi in cui i miei ragazzi si alzavano ampiamente dopo le 8, alle 7 per loro sarà praticamente notte fonda. Dopo il primo giorno nel quale inevitabilmente l'emozione inietterà in corpo (a me e a loro) un bella carica di adrenalina che consentierà una sveglia meno traumatica, da giovedì l'incubo sveglia tornerà inesorabile. Dai alzati, dai lavati, dai vestiti, dai sbrigati. Sarà così praticamente fino a giugno. Uno studio americano aveva provato che i ragazzi che vanno a scuola alle 8 e 30 rendono di più. Sono meno addormentati, meno stanchi e dunque più produttivi. Il problema è che l'organizzazione delle famiglie non è così elastica e quindi per molti quella mezz'ora in più di gestione mattutina dei figli sarebbe un problema.

Mamme-maestre: più  dialogo, meno ansie

Pronti, attenti, via. 16 mila bambini varcheranno per la prima volta i cancelli della scuola materna. Che emozione!!! Enorme per i piccoli, ma soprattutto per le loro mamme. E' il primo distacco, il primo-grande piccolo passo verso la loro autonomia. Un giorno che rimarrà impresso per sempre nella mente dei protagonisti. Io ho chiuso lo scorso anno con la scuola materna e purtroppo domani non avrò più alcun bimbo da accompagnare. Dovrò attendere il 12 per il primo giorno di scuola della mia bimba (e l'emozione sarà altrettanto forte)

Il dolce far niente dei bimbi

Il sospetto lo avevo da tempo. Inutile fare i salti mortali per far divertire i miei bimbi. Inutile proporre loro gite con partenza all’alba (anche se per raggiungere mete da favole) o viaggi a cinque stelle. I miei figli, ma a questo punto ho la conferma che non sono solo i miei, prediligono la tranquillità, il dolce far niente, le abitudini, la normalità. Quella estiva, certo, fatta di giochi d’acqua, di case costruite coi rami d’albero, ...

Mamme sempre più ...anta

Quando avevo 19 anni mia mamma ne aveva 40 e all’epoca mi sembrava vecchia. Oggi che gli anta li ho superati (sigh, ma di poco...) ho cambiato parere (come su molte altre cose). Ho un’amica della mia stessa età alla ricerca di un figlio. Una con un anno in meno che partorità fra pochi mesi e una collega che di anni ne ha uno più di me che metterà alla luce il suo terzo bambino. Scelte coraggiose? No, ormai sono la normalità. Lo dicono ...

Vado, partorisco e torno (subito)

A 37 anni Marissa Mayer è diventata amministratore delegato di Yahoo: arriva ai vertici dopo una lunga carriera in Google dove ha contribuito allo sviluppo delle tecnologie di ricerca online, della user experience e dell’area local. Una gran testa, dunque. Nei giorni scorsi ha anche annunciato di essere incinta: il parto è previsto nei primi giorni di ottobre. Non solo. Marissa Mayer ha tranquillizzato tutti dicendo che si assenterà per sole due settimane dopo il parto. Una wonder woman moderna, mi vien da pensare. Premesso che le auguro che tutto fili liscio, che il suo piccolo nasca sano e che lei si riprenda al più presto, dico anche che le sue affermazioni mi lasciano un filino perplessa

Le parole che valgono oro

Ci sono poche cose in grado di cancellare stanchezza, senso di frustrazione e nervosismo come le parole dei bambini. I nostri piccoli (o grandi) sanno essere disarmanti e inopportuni, ma anche sublimi e candidi. Eccomi lì, una sera come tante, reduce da una giornata di lavoro al quale si erano aggiunte le tante incombenze quotidiane, i momenti di tensione, la voglia di essere altrove e quella di avere giornate di 48 ore. Eccomi lì, alle 10 di sera, a leggere insieme ai miei bimbi un libro. A ridere e scherzare senza curarmi troppo dell’ora perché finalmente, d’estate, anche se arrivo a casa un po’ più tardi, c’è sempre del tempo per loro

Arrivare primi, non sempre conviene

"Mamma, ma l'Italia ha perso". Mi guardavano sconsolati i miei due bambini dopo la sconfitta calcistica dell'Italia. "Già, ma siamo arrivati secondi. E' un ottimo risultato", ho cercato di convincerli io. Credo però di non esserci riuscita. Le mie argomentazioni non li hanno soddisfatti. Del resto come dare loro torto. Vivono in un mondo di adulti dove l'arrivare primi, l'essere i numeri uno sempre sembra essere un bisogno primario. Tutto il resto viene in secondo piano

Fine della scuola e i figli crescono... troppo velocemente

Ha ragione da vendere Franco Battiato quando parla dei bimbi che crescono e delle mamme che imbiancano. Ci sono momenti in cui non ci si pensa, nei quali la routine è così frenatica che il passare del tempo sembra che sciovoli addosso come le gocce d’acqua sui vetri. Altri, invece, dove il loro «spiccare il volo» viene impietosamente sottolineanto. Non si può non accorgersene. Fine della scuola, tempo di pagelle e di bilanci. Tempo ...