Influenza e vaccino: qual è il killer?

Arriva l’autunno e puntuale come ogni anno arrivano anche le notizie terroristiche su una probabile epidemia (nella peggiore delle ipotesi pandemia) di influenza. E ovviamente l’influenza è killer

di Patrizia Todesco

Arriva l’autunno e puntuale come ogni anno arrivano anche le notizie terroristiche su una probabile epidemia (nella peggiore delle ipotesi pandemia) di influenza. E ovviamente l’influenza è killer. Miete vittime a tutto spiano. È assolutamente più pericolosa di altre patologie. E giù consigli e naturalmente arriva anche l’invito a vaccinarsi. L’azienda sanitaria sta affilando le armi e per il 29 settembre ha organizzato un seminario per addetti ai lavori sulle «Le vaccinazioni nell’adulto» finalizzato a condividere...udite idite... strategie e creare alleanze per potenziare l’offerta attiva delle vaccinazioni nei soggetti a rischio, per età o patologia.

 

Naturalmente il consiglio a vaccinarsi è rivolto soprattutto agli anziani, ai malati cronici, ai bambini con problemi, ma inevitabilmente ognuno di noi, essendo potenzialmente a rischio, si chiede se non sarebbe meglio togliersi il pensiero e farsi quella benedetta punturina. Gli scenari sono catastrofici e la riflessione è naturale.


Poi senti l’altra campana, coloro che sono contro i vaccini. Sparano a zero dicendo che sia le informazioni sulle epidemie di influenza che quelle sull’opportunità di vaccinare sono tutta una macchinazione delle industrie farmaceutiche che vogliono vendere questi prodotti killer, che creano danni all’organismo, che possono portare effetti collaterali invalidanti.


A parlare - sia da una parte che dall’altra - sono sempre esperti, con tanto di titolo di dottore e curriculum lungo eterno. E gli utenti? Io, lo ammetto, alzo bandiera bianca. Non so proprio a chi credere. All’influenza killer o al vaccino killer? Comunque vada, a quanto pare, ne uscirò sconfitta. Poi penso alla povera Melania, una bimba che ho incontrato pochi mesi fa. La mamma è certa che a renderla invalida al 100%, incapace di muovere autonomamente braccia e gambe, sia stato il vaccino che le è stato somministrato a tre mesi. Per la medicina non è così. Ancora una volta non c’è chiarezza, ma il dubbio rimane.

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