Fine della scuola e i figli crescono... troppo velocemente

di Patrizia Todesco

Ha ragione da vendere Franco Battiato quando parla dei bimbi che crescono e delle mamme che imbiancano. Ci sono momenti in cui non ci si pensa, nei quali la routine è così frenatica che il passare del tempo sembra che sciovoli addosso come le gocce d’acqua sui vetri. Altri, invece, dove il loro «spiccare il volo» viene impietosamente sottolineanto. Non si può non accorgersene. Fine della scuola, tempo di pagelle e di bilanci. Tempo di saluti e libri che si chiudono. Ma non solo libri di scuola. Per molte mamme e molti bambini è la fini di cicli. Di nuovi capitoli di vita che si aprono e si chiudono.

 

Fine della scuola materna. Tempo di svuotare armadietti e comprare cartelle, nonchè di salutare quelle insegnanti che per anni hanno accudito, formato, coccolato e preparato al «passo» i nostri figli. Fine della scuole elementari. Via al salto alle medie. Non sono più bambini, diventano ragazzi, crescono. E poi la fine delle medie, con la scelta delle superiori prima, dell’università poi. Sono grandi, ma le mamme e i papà sempre lì. Un po’ più grigi, un po’ più vecchi, forse con meno energie, ma non con meno amore. Per i bambini e i ragazzi sono spesso salti indolori. Hanno il futuro davanti, la curiosità e le capacità per affrontare le nuove sfide. Per noi genitori c’è la soddisfazione per i traguardi raggiunti, ma anche la consapevolezza di come il nostro ruolo stia radicalmente cambiando.   


L’autonomia del figlio è un fatto che ogni madre ed ogni padre razionalmente riconosce, tuttavia spesso fatichiamo a modificare il nostro modo di porci nei loro confronti. Da una parte c’è il difficile compito di educare i bambini alla autonomia e, contemporaneamente, dobbiamo preparare noi stessi al «distacco».
E tutto avviene più velocemente di quanto si pensi. Quasi all’improvviso, senza troppe avvisaglie, i figli sono cresciuti. Devo ammettere che io sono ancora nelle fase in cui il tempo manca. In cui tutto è legato ai loro ritmi. Scuola, amici, allenamenti, festicciole. Ma sono consapevole che era ieri che imparavano a camminare, e sarà domani che saranno grandi.

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