Genitori da incubo

Il ritorno a scuola dei ragazzi, è anche il ritorno dei genitori. Anche per loro esiste una specie di classificazione perché, ammettiamo, siamo davvero una categoria difficile, da maneggiare con cura.C’è il genitore «come il mio non c’è nessuno». Lo si distingue perché difende suo figlio a spada tratta, qualsiasi cosa faccia, qualsiasi cosa dica

di Patrizia Todesco

Il ritorno a scuola dei ragazzi, è anche il ritorno dei genitori. Anche per loro esiste una specie di classificazione perché, ammettiamo, siamo davvero una categoria difficile, da maneggiare con cura.
C’è il genitore «come il mio non c’è nessuno». Lo si distingue perché difende suo figlio a spada tratta, qualsiasi cosa faccia, qualsiasi cosa dica. Il ragazzo di questi genitori ha ovviamente sempre ragione, non sbaglia mai, sono gli altri che fanno e dicono cose errate. C’è poi il genitore «chi se ne importa». È quello non sa mai niente. Che non si accorge nemmeno se l’insegnante è assente da tre mesi, se in classe c’è maretta o se cambia il carico di lavoro dei figli. Difficilmente legge la corrispondenza della scuola e la sua riposta è sempre la stessa: «Ma dai, non sapevo». Il che può capitare qualche volta, ma non sempre. Poi naturalmente c’è il genitore «apprensivo». È quello sempre presente, quello che vorrebbe mettere una microspia sotto il banco per avere sempre sotto controllo la situazione, quello che chiede ripetutamente colloqui con gli insegnanti. Quello più temuto è quello dalla «denuncia facile». Sì, perché oggi fare il docente non è difficoltoso tanto per i ragazzi, ma per le famiglie. Basta sbagliare mezza cosa, una parola o un gesto, che ci sono famiglie pronte a scendere in campo con l’avvocato. Proprio un bell’esempio di collaborazione e dialogo per i figli....
Poi naturalmente ci sono gli «iper-critici», quelli per i quali non va mai bene niente. Per loro gli insegnanti non spiegano bene, non danno mai compiti abbastanza o ne danno troppi, la scuola sta andando a rotoli e chi più ne ha più ne metta. Sono genitori pessimisti, che spesso creano ansia e dubbi a tutto il gruppo. Naturalmente si potrebbe andare avanti all’infinito. La verità che siamo assolutamente genitori imperfetti, spesso senza guida e purtroppo con poca voglia di migliorarci. 

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