Gli ottant'anni della Portela: si combatte e si gettano le basi dell'autonomia

Nella notte dell’8 settembre anche il sottotenente del Primo Reggimento Granatieri di Sardegna Edo Benedetti, che poi diventerà sindaco di Trento, prese una decisione: quella di non arrendersi ai tedeschi.
PRIMA PARTE La strage della Portela
SECONDA PARTE La guerra arriva dal cielo
TERZA PARTE Dopo le bombe l'armistizio
QUARTA PARTE La speranza di pace dura poco
QUINTA PARTE I tedeschi prendono il controllo
SESTA PARTE Un esercito in rotta
SETTIMA PARTE Gli italiani come schiavi
OTTAVA PARTE Una marcia verso il Brennero
LA GALLERY Le immagini dopo il bombardamento

Gli ottant'anni della Portela: una marcia verso il Brennero

La guerra per gli italiani è finita quindi tutti in colonna e subito in marcia perché giù a Vipiteno c’è la tradotta che porterà i militari a casa. Ma fra i soldati non c’è gioia per ché non si capisce cosa potrà accadere
PRIMA PARTE La strage della Portela
SECONDA PARTE La guerra arriva dal cielo
TERZA PARTE Dopo le bombe l'armistizio
QUARTA PARTE La speranza di pace dura poco
QUINTA PARTE I tedeschi prendono il controllo
SESTA PARTE Un esercito in rotta
SETTIMA PARTE Gli italiani come schiavi
LA GALLERY Le immagini dopo il bombardamento

 

Gli ottant’anni della Portela: gli italiani come schiavi

A Trento l’atmosfera è di angoscia, la gente rimasta in città non esce di casa. In città sono rimasti solo coloro che non sono nella possibilità di andarsene via
PRIMA PARTE La strage della Portela
SECONDA PARTE La guerra arriva dal cielo
TERZA PARTE Dopo le bombe l'armistizio
QUARTA PARTE La speranza di pace dura poco
QUINTA PARTE I tedeschi prendono il controllo
SESTA PARTE Un esercito in rotta
LA GALLERY Le immagini dopo il bombardamento

La strage della Portela: quando su Trento si abbattè la guerra

Era quasi il mezzogiorno del 2 settembre del 1943, dunque 80 anni fa, quando sulla verticale di Trento comparvero 19 fortezze volanti americane decollate dalla Tunisia. Era suonata la sirena, ma nessuno ci aveva fatto caso: era suonata tante volte e non era successo niente. E poi non era necessario colpire Trento perché la guerra era lontano, giù in Sicilia e il fascismo, che aveva voluto la guerra a fianco della Germania e del Giappone, era caduto ...

Un futuro (e una montagna) da reinventare

TRENTO. Non si vedono più le rondini. Non si sente più il garrire quando volavano veloci attorno ad un campanile. Dicono sia colpa della chimica, nebulizzata dove crescono gli alberi da frutto per proteggerli dagli insetti nocivi. Però nel Trentino si può guardate un’aquila volare, un cerbiatto correre nell’erba alta, ascoltare il mormorio di una fontana o più banalmente i suoni di un ruscello e il possente bramito ...