l'Adige

Basta Nicoletti e no all'idea di Olivi «segretario di fatto»

Il Pd che vuole cambiare ha fatto sentire forte la sua voce. Michele Nicoletti ieri sera si è presentato dimissionario, all'assemblea del Pd trentino ma ha anche aggiunto che la dialettica interna va «rinviata al dopo 27 ottobre», che è come dire: congeliamo la questione del segretario e del rinnovamento di tutti i vertici del partito a dopo le elezioni e restiamo tutti al nostro posto, con l'aggiunta magari di qualche rappresentante dei circoli scontento o di giovani che invocano una svolta

Olivi contro Miorandi  «Su di lui sto zitto»

«Di sicuro le Stelle Alpine ci possono insegnare a fare campagna elettorale. In queste primarie da parte del mio partito sono mancati il lavoro e l'umiltà. Ancora una volta qualcuno ha peccato di senso di superiorità. Si doveva fare fatica, cercando di parlare con le persone, per capirle e per spiegare loro l'importanza di questo momento. Non si può pensare di poter aspettare pigramente il voto di chi abita a Trento e Rovereto»Commenta le primarieIl punto di Fabrizio Franchi

Dorigatti deluso

Il presidente del Consiglio provinciale amareggiato per il tonfo del Pd nelle primarie: «Il mio partito si dimena ormai da tempo tra personalismi, litigi e divisioni che lo rendono debolissimo e, al momento della prova, poco credibile. Di fronte alla straordinaria occasione di esprimere, per la prima volta, il candidato presidente, sono prevalsi gli egoismi e le ambizioni individuali e di piccoli gruppi. Non possiamo andare avanti così»Sull'Adige in edicola approfondimenti e l'intervento di Paolo Micheletto Commenta le primarie Il punto di Fabrizio Franchi

L'analisi di Moser

Non era facile, ma ci sono riusciti. D'altra parte, è la specialità della casa, quella del Pd. Lo è sempre stata a Roma, lo è diventata anche a Trento. Dove il primo partito di una coalizione che ha governato per 15 anni l'Autonomia senza una vera opposizione, ha infine abdicato al proprio ruolo. Oggi, in conferenza stampa, Alessandro Olivi ha puntato il dito contro la sua forza: non l'avrebbe appoggiato a sufficienzaCommenta le primarieIl punto di Fabrizio Franchi

l'Adige

Olivi: Pd vero partito territoriale

È sulla rotta di un "Pd inteso come partito territoriale e non localista, baricentro e garante della coalizione di centrosinistra autonomista, ma inteso a riformarlo, secondo una posizione di apertura e inclusione, per suturare la ferita tra corpo sociale e politica", che Alessandro Olivi ha voluto contestualizzare la sua presenza alle imminenti primarie di coalizione, per la scelta del candidato alla presidenza della Provincia di Trento

Imprese, ora si cambia  Olivi: contributi più selettivi

Dalla Provincia arrivano alle imprese 150 milioni l'anno di contributi, riduzioni dell'Irap, 1,3 miliardi di appalti «senza trucchi». Ora però, dice Olivi, «è superata la fase della distribuzione a tutti, gli aiuti diventeranno più selettivi, saranno legati a produttività e innovazione». Il modello sono quei 22 accordi negoziali tra imprese, sindacati e Provincia che hanno garantito l'occupazione a 1.600 lavoratori

Furia Rossi e Olivi

Primarie roventi nell'arena politica trentina. Nella coalizione di centrosinistra autonomista Patt e Pd reagiscono a muso duro alla nuova frenata dell'Upt. Basta con la melina, perché la strada ormai è tracciata, replicano in coro i due candidati, Ugo Rossi e Alessandro Olivi, che liquidano come «un'offesa» la proposta di nomi nuovi (Alessandro Andreatta e Marco Merler). Non va meglio nel centrodestra, con reazioni opposte alla proposta di Maurizio Gasparri di scegliere il candidato governatore proprio con le primarie: sì di Leonardi, no secco della BiancofioreI tuoi commenti