l'Adige

I baristi: «Basta con i limiti di orari»

Quello dei pubblici esercizi è un settore vivace, pronto al cambiamento, perché dialoga quotidianamente con le abitudini della gente. Attorno al collo di baristi e ristoratori trentini c'è però un cappio che non allenta la sua stretta: la legge Olivi. Ieri, durante l'assemblea annuale dell'Associazione pubblici esercizi, il presidente  Giorgio Buratti  ha lanciato un appello alla politica provinciale, affinché favorisca la liberalizzazione del commercio. In particolare, la categoria accusa l'amministrazione di non aver ascoltato, all'interno del dibattito sugli orari, la voce di chi sta dietro ai banconi e di chi serve ai tavoli

Nessun vincolo di orari  per i pubblici esercizi

Tanti i temi toccati dalla relazione del presidente dell'Associazione pubblici esercizi, Giorgio Buratti, durante l'assemblea annuale. Si è parlato pure della delicata questione della legge provinciale sul commercio sulla quale raramente, lamentano gli esercenti, sono stati chiamati in causa: eppure per il settore le liberalizzazioni di Monti potranno significare una svolta quasi epocale nelle modalità di erogazione dei servizi, a partire dagli orari