Nessun vincolo di orari  per i pubblici esercizi

Tanti i temi toccati dalla relazione del presidente dell'Associazione pubblici esercizi, Giorgio Buratti, durante l'assemblea annuale. Si è parlato pure della delicata questione della legge provinciale sul commercio sulla quale raramente, lamentano gli esercenti, sono stati chiamati in causa: eppure per il settore le liberalizzazioni di Monti potranno significare una svolta quasi epocale nelle modalità di erogazione dei servizi, a partire dagli orari

oliviTRENTO - Tanti i temi toccati dalla relazione del presidente dell'Associazione pubblici esercizi, Giorgio Buratti, durante l'assemblea annuale. Si è parlato pure della delicata questione della legge provinciale sul commercio sulla quale raramente, lamentano gli esercenti, sono stati chiamati in causa: eppure per il settore le liberalizzazioni di Monti potranno significare una svolta quasi epocale nelle modalità di erogazione dei servizi, a partire dagli orari 

 

“Anche le liberalizzazioni degli orari degli esercizi – ha sottolineato Buratti – per certi versi  sono un’innovazione. Cambieranno certamente il modo in cui eroghiamo i nostri servizi e ci apriranno una nuova serie di opportunità. Tra gli imprenditori le posizioni sono piuttosto diverse, anche all’interno del medesimo settore. Per quel che ci riguarda, le liberalizzazioni portano un nuovo modo di gestire gli orari, rendendoci finalmente la flessibilità che abbiamo richiesto fin dalla prima “lenzuolata” del decreto Bersani. Senza pianificazione e senza regole, non si capisce perché solo i pubblici esercizi dovessero ancora sottostare a obblighi che ne limitano pesantemente le possibilità di sviluppo. Dico “dovessero” per quanto vi sia ancora, come sapete, una discreta confusione sul tema della legittimità  dell’attuale ordinamento provinciale. Sinceramente devo dire che mi è dispiaciuto notare come i pubblici esercizi non siano stati affatto considerati dalla stampa e, cosa ancora più grave, dalle amministrazioni. Le liberalizzazioni di Monti, infatti, potenzialmente valgono anche per la nostra categoria, consentendoci un cambiamento che potrebbe rivoluzionare l’intero settore. L’attenzione principale, invece, è da sempre stata rivolta verso le aperture domenicali, tradendo il fatto  che forse si tratti più una battaglia ideologica che una vera e propria analisi seria dei bisogni di un territorio, della sua economia e dei suoi abitanti”.


“Per quanto importante, però, il tema delle liberalizzazioni non lo sarà mai tanto quanto quello della revisione dell’intera normativa che ci riguarda. Ci attendiamo che la Provincia Autonoma di Trento, magari a partire dalla futura Giunta Provinciale, mette in agenda la revisione completa della Legge: oggi abbiamo bisogno di una normativa che ci sia vicina e che ci consenta di sviluppare la nostra attività, invece di una che ci limiti e ci “burocratizzi”, costringendoci a sottrarre una quantità di tempo impressionante al nostro lavoro”.

comments powered by Disqus