Edilizia / La novità

L’hotel di Passo San Giovanni pronto a rinascere: acquistato dalla Mak l’ecomostro di Nago

L’impresa, che ha diversi lavori nell’Alto Garda, ha rilevato un mese fa la proprietà dell’albergo che era in mano a Hypo Voralberg Leasing spa e Crédit Agricole Italia. Pellegrini: «Dobbiamo chiarire la situazione urbanistica delle concessioni edilizie, l’intento è aprire un quattro stelle»

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NAGO. Lo storico hotel Passo san Giovanni è stato comperato dalla Mak costruzioni, azienda di Lavis, che opera nel nord Italia e soprattutto in Trentino e Sudtirolo.

L'impresa, che ha diversi lavori pubblici nell'Alto Garda, ha rilevato un mese fa la proprietà dell'hotel situato sulla statale 240 poco a est del centro abitato di Nago e che era in mano a Hypo Vorarlberg leasing spa e Crédit agricole Italia. L'hotel Passo San Giovanni tredici anni fa era in fase di ristrutturazione integrale da parte della famiglia Groff, ma i lavori terminarono a non molto dal completamento, lasciando lo stabile non finito.

Si chiude così uno dei tre capitoli che riguardano grossi cantieri incompiuti da oltre un decennio nel Comune di Nago Torbole, due privati e uno pubblico. Gli altri due sono l'ex colonia Pavese, con lavori avviati dall'allora sindaco Giuseppe Parolari, e il centro commerciale fantasma di Nago. «Siamo contenti di questo acquisto - ha riferito Mirko Pellegrini, amministratore unico della società - l'hotel Passo San Giovanni ci piace. Una bella sfida per noi e per il territorio. Abbiamo diversi appalti pubblici nell'Alto Garda e anche una grossa partita immobiliare che prenderà il via tra poco. È una zona che vogliamo presidiare. All'hotel Passo San Giovanni, al momento non sappiamo cosa faremo esattamente in termini di volumi o numero di stanze. Dobbiamo prima chiarire la situazione urbanistica e delle concessioni edilizie. Il nostro intento è quello di aprire un albergo di almeno 4 stelle».

La Mak ha anche un ramo che gestisce partite immobiliari ma l'azienda non ha ancora chiaro se ristrutturerà per vendere o per gestire in proprio: «Non sappiamo ancora; intanto vogliamo metterlo a posto; dopo, in base a quello che sarà, o lo affitteremo o lo venderemo, l'importante è ora riqualificarlo».

Lo stabile all'epoca era quasi finito: «Sì, è vero - spiega Pellegrini - ma è abbandonato da tredici anni e va ripreso in mano. Ma prima di iniziare i lavori dobbiamo sistemare le pratiche autorizzative, recuperare le concessioni e valutare tutto assieme alla Comunità di valle Alto Garda e Ledro e al Comune di Nago Torbole. Stiamo facendo in questi giorni tutte le nostre verifiche tecnico amministrative del caso. Per questo motivo non so nemmeno cosa faremo esattamente, quante stanze, di che tipo».

Soddisfatto anche il sindaco di Nago Torbole, Gianni Morandi: «Se la nuova proprietà porterà avanti un indirizzo qualitativo, noi saremo contenti e cercheremo di facilitare l'operazione per portare a termine quel progetto. Speriamo che tutto si risolva in fretta per avere un buon progetto architettonico, paesaggistico e anche aziendale. È nel Dna del comune di Nago Torbole la forte identità turistica ma la qualità è l'elemento fondamentale». Nel 2011 la variante urbanistica aveva autorizzato la ristrutturazione dell'albergo facendolo passare a 4 stelle e da 59 posti letto a 76 con suite di lusso.

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