Sanità / Il buco

Medici di base, ne mancano 42, ma si presentano solo in venti (e in Trentino mancano 88 guardie mediche)

L’assessore Tonina parla di «centralità» di queste figure nel sistema sanitario, ma la carenza di professionisti è drammatica: chi lavorerà nelle nuove «case della salute» di comunità?

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di Matteo Lunelli

TRENTO. Venti domande pervenute a fronte di 42 incarichi vacanti. Non serve fare dei calcoli complicati per capire le zone carenti non verranno coperte. Stiamo parlando dei medici di medicina generale: "merce rara", anche in Trentino, con l'Azienda sanitaria che continua la propria caccia. Anche in virtù del fatto che, come spiegato dall'assessore Mario Tonina, il loro ruolo sarà centrale e fondamentale per risolvere (alcuni) dei problemi della nostra sanità, a partire da liste d'attesa e stress sui Pronto soccorso.

Ma la carenza continua a farsi sentire e il piano attrattività continua a non ingranare. Ieri un nuovo passaggio. A metà marzo l'Apss aveva pubblicato il bando "classico" della primavera, nel quale veniva reso pubblico l'elenco degli incarichi vacanti di medico del ruolo unico di assistenza primaria a ciclo di scelta per l'anno 2024.

Le zone carenti individuate dai vertici della sanità trentina erano appunto 42: nell'area di Trento 10 (3 in zona Argentario e 1 ad Aldeno, Meano, Bondone, Povo, Mattarello, Oltrefersina e San Giuseppe), in Rotaliana 2 (Cembra e Albiano), in val di Non 4 ( Sporminore, Denno, Ville d'Anaunia e Borgo d'Anaunia), in val di Sole 1 (Rabbi), in Alta Valsugana 4 (Altopiano della Vigolana, Fornace, Sant'Orsola e Baselga di Piné), in Primiero 2 (Imer e San Martino di Castrozza), in val di Fassa 1 (Moena), in val di Fiemme 2 (Cavalese e Ville di Fiemme), in Bassa Valsugana 4 (Borgo, Torcegno, Grigno e Telve), in Vallagarina 6 (2 a Rovereto e Mori e 1 a Villa Lagarina e Avio), in Alto Garda 5 (3 a Riva del Garda e 1 a Dro e Arco) e in Giudicarie 1 (Comano Terme).

Alla mezzanotte di martedì sono scaduti i termini per presentare le domande e, come accennato, negli uffici di via Degasperi ne sono arrivate solamente 20. Ora i professionisti sosterranno il colloquio, già in calendario per il 23 aprile, e poi potranno ricevere l'incarico. La speranza, ovviamente, è che tutti e venti si presentino e tutti e venti trovino una collocazione, ma questo non possiamo darlo per scontato fin da ora. Insomma, non possiamo sicuramente dire che restano comunque da coprire 22 zone carenti.

Lo dimostra anche l'esito del bando straordinario che l'Apss fece lo scorso novembre: allora i posti vacanti individuati erano 24 e le domande pervenute a metà dicembre furono 12. Poi, solo tre mesi più tardi, nel bando "classico" di cui abbiamo parlato, i posti vacanti salirono a 42.

Nel frattempo l'Azienda sanitaria ci prova anche con le guardie mediche: nei giorni scorsi, infatti, è stato pubblicato un nuovo bando per l'assistenza primaria ad attività oraria (ex continuità assistenziale). Nel documento viene sottolineato che gli incarichi vacanti sono attualmente ben 88, sparsi in maniera omogenea su tutto il territorio provinciale.

Nel dettaglio: 18 a Trento, 9 a Rovereto, 8 a Pergine, 7 a Riva del Garda, 4 a Cembra, Sen Jan di Fassa, Primiero San Martino, Mezzolombardo, Pinzolo, Comano Terme e Mori, 3 a Folgaria, Ala e Predazzo, 2 a Borgo, Fondo, Pellizzano e Borgo Chiese e 1 a Calavino. I medici interessati a coprire uno di questi "buchi" avranno tempo fino al 16 aprile per inviare la propria domanda. Poi l'Apss comunicherà eventuali esclusioni e stilerà una graduatoria, con i medici convocati per il giorno 7 maggio per definire la propria posizione.

E anche alla luce dei numeri di questo concorso, l'assessorato vedrà come portare avanti la nuova iniziativa di spostare almeno parte delle guardie mediche nei Pronto soccorso del territorio: un'idea nata per rispondere alla questione sicurezza, ma utile anche per far fronte alle carenze di organico e per togliere pressione dai Pronto soccorso.

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