Sanità / Opere

Il S.Chiara si allarga, palafitta da 5 milioni: sarà usata da cardiochirurghi, cardiologi e chirurghi vascolari per operazioni complesse

L'intervento, che ha un costo complessivo di 4,9 milioni di euro, è interamente finanziato dalla Provincia. La nuova sala consentirà di fare un notevole passo avanti dal punto di vista strutturale e tecnologico grazie alle potenzialità messe in campo dai professionisti trentini

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di Patrizia Todesco

TRENTO. Sarà operativa entro la fine del 2024 la nuova sala ibrida a servizio dell'ospedale Santa Chiara di Trento. Una sala che sarà utilizzata per interventi complessi di cardiologia, cardiochirurgia e chirurgia vascolare complessi. All'interno troveranno posto macchinari di ultima generazione che saranno inizialmente utilizzati nella "palafitta" esterna che sarà realizzata sul retro del S. Chiara, attaccata al blocco 5 sul lato ovest. «Poi - garantiscono i tecnici - tutto potrà essere riutilizzato. I macchinari nel nuovo ospedale e la "palafitta" rimontata in caso di necessità».

Il bando per una procedura aperta per la fornitura con installazione della struttura prefabbricata chiavi in mano sarà pubblicato oggi sulla Gazzetta ufficiale. Sarà una sala operatoria di dimensioni maggiorate (circa 80 metri quadri) in cui sono presenti apparecchiature radiologiche, che consentono di svolgere sia l'attività chirurgica tradizionale sia interventistica a guida radiologica.

ll punto di forza di questa sala è proprio la presenza contemporanea e nello stesso luogo di più attrezzature al loro massimo livello tecnologico. In una moderna sala operatoria ibrida, si può infatti eseguire un intervento ad alta tecnologia come una operazione a cuore aperto e al tempo stesso, sul medesimo paziente, può essere eseguita una procedura diagnostica o interventistica. Inoltre si può passare, in caso di necessità, da un intervento iniziato con una tecnica mini-invasiva ad uno con tecnica tradizionale. L'intervento, che ha un costo complessivo di 4,9 milioni di euro, è interamente finanziato dalla Provincia. La nuova sala consentirà di fare un notevole passo avanti dal punto di vista strutturale e tecnologico grazie alle potenzialità messe in campo dai professionisti trentini.

Debora Furlani, direttrice del Dipartimento infrastrutture dell'Azienda sanitaria nonché vice commissario del nuovo polo ospedaliero ha illustrato le caratteristiche tecniche della sala ibrida: «Il nuovo spazio operatorio - ha evidenziato Furlani - sarà a servizio di tre specialità di eccellenza del nosocomio trentino: cardiologia, cardiochirurgia e chirurgia vascolare e permetterà di effettuare gli interventi di messa a norma antincendio sul blocco operatorio senza avere la necessità di diminuire l'attuale offerta di prestazioni.

Gli elementi progettuali messi in gara prevedono circa 220 metri quadri in una struttura prefabbricata, complanare con il blocco operatorio attuale, in espansione sul lato ovest. Si tratterà appunto di moderni spazi ad alta tecnologia dove la diagnostica angiografica sarà integrata con le attività di sala operatoria. Nel nuovo volume, addossato sul lato di via Gocciadoro, troveranno spazio anche una recovery room da tre posti letto e degli spazi tecnici e di servizio».

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