Salute / Flop

Not, perché la Provincia ha bocciato il progetto Guerrato: così in un anno si è passati dal dichiararlo vincitore all’annullamento

La delibera del responsabile dell’appalto, ingegner De Col, elenca tutto quello che non va: da oncologia raggiungibile solo passando in mezzo al reparto infettivi, agli spogliatori insufficienti per il personale, alla piazzola dell’elicottero 

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TRENTO. Sono 16 in tutto le criticità riscontrate nel progetto Guerrato, non sanate adeguatamente e considerate tali da giustificare, anche prese singolarmente, la mancata approvazione del progetto.

Ora è ufficiale. Il Responsabile unico del procedimento (Rup) per la realizzazione in project financing del Nuovo ’Ospedale del Trentino, ingegner Raffaele De Col, ha deciso di «non approvare» il progetto preliminare della Guerrato spa, l’impresa vincitrice della gara d’appalto.

La decisione era stata largamente preannunciata nelle scorse settimane ma la determinazione del dirigente del Dipartimento protezione civile, da sempre responsabile del travagliato iter che dovrebbe portare alla realizzazione dell’ospedale, chiarisce nel dettaglio perché il progetto Guerrato, considerato il migliore un anno fa dalla commissione di gara, non solo non è realizzabile ma non è neanche modificabile per adattarlo e renderlo compatibile con quanto richiesto nel progetto preliminare.

Troppe e troppo marcate le differenze. E nonostante i tentativi e il tempo concesso ai tecnici dell’impresa rodigina di correggere la rotta non ci sono margini. «È chiaramente emerso - scrive De Col nella sua determinazione - come il progetto preliminare del promotore sia affetto da carenze progettuali rispetto alle specifiche tecniche, vincoli e prescrizioni posti dallo Studio di fattibilità, tali da non poter essere sanate se non attraverso una modifica sostanziale dell’impostazione progettuale vincitrice della procedura di gara».

A rendere ancor più indigesta la decisione per la Guerrato c’è poi la parte finanziaria. La Provincia con la stessa determinazione chiede l’escussione della cauzione provvisoria ai fini della partecipazione alla gara; si tratta di oltre 2 milioni e 784mila euro che dovranno essere restituiti all’ente pubblico.

Sulle presunte pecche del progetto vincitore nelle scorse settimane si era già detto e scritto parecchio ma le spiegazioni, messe nero su bianco nella relazione del Rup, sono alquanto significative. Si era già capito da quanto trapelato durante la conferenza dei servizi che una delle principali carenze riscontrate nel progetto, sottolineata in particolare dall’Azienda sanitaria, era l’impostazione delle zone di degenza. Il preliminare richiedeva che fossero organizzate “a corpo quintuplo” secondo una sequenza che prevede una fila di stanze, un corridoio, ambulatori e studi medici al centro, altro corridoio e altra fila di stanze.

Una richiesta pratica che segue le indicazioni della moderna organizzazione ospedaliera ma che Guerrato non è stata in grado di soddisfare, neanche dopo l’esplicita richiesta arrivata dalla Conferenza dei servizi. Con conseguenze inaccettabili: l’area delle degenze di oncologia e radioterapia ad esempio sarebbe raggiungibile solo attraversando quella di ematologia (proibita per la presenza di soggetti immunodepressi) e infettivologia (ancor più inopportuna per ovvi motivi); o ancora area di degenza detenuti raggiungibile solo attraversando psichiatria e medicina.

«La criticità progettuale di cui al presente paragrafo - scrive De Col - è da sola sufficiente a giustificare la mancata approvazione del progetto». La stessa formula il Rup la usa peraltro anche per dichiarare inaccettabili le soluzioni proposte da Guerrato per ovviare al problema dei locali tecnici, collocati inizialmente al secondo piano interrato, in una zona a pericolo esondazione. Guerrato ha corretto il tiro traslando verso l’alto di un livello l’intera struttura e aggiungendo un ulteriore piano ma eliminando un parcheggio da 23.346 metri quadri dal costo presunto di 8,4 milioni di euro.

«Dopo la gara - ricorda de Col - sono possibili solo modifiche di dettaglio al progetto mentre quelle presentate comportano una trasformazione sostanziale». Trasformazioni sostanziali riscontrate anche nel modo in cui l’impresa avrebbe voluto risolvere il problema della seconda elisuperficie prevista a terra oltre quella da realizzare sul tetto dell’ospedale. Quella progettata da Guerrato non andava bene perché prevedeva un’esclusiva direzione di approdo e decollo est-ovest anziché nord-sud, come richiesto per questioni di vento e di sicurezza, ed era collocata tra i parcheggi e la tangenziale, aumentando potenzialmente i pericoli; ma neanche l’alternativa offerta dopo le obiezioni della Provincia non è considerata accettabile perché prevede modifiche sostanziali, con spostamento dell’elisuperficie davanti al pronto soccorso al posto del parcheggio multipiano, e perché non è mai stato richiesto il via libera dell’Enac, l’ente preposto a dare le autorizzazioni in materia di aviazione civile.

Sono sedici le obiezioni. Oltre alle tre principali, ecco le altre.

Collocazione servizio mortuario. Avrebbe dovuto essere collocato in uno spazio autonomo direttamente raggiungibile dall'esterno. Guerrato ha invece previsto l'accesso carrabile condiviso con l'area di carico e scarico merci.

Servizio psichiatrico. Doveva essere collocato a piano terra e dotato di giardino protetto, cosa che l'impresa vincitrice non è stata in grado di assicurare.

Percorsi interni. Criticità segnalate sia per quanto riguarda i percorsi orizzontali, ad esempio i corridoi dei reparti di degenza troppo stretti, sia per quelli verticali, come la mancanza di ascensori diversificati per biancheria sporca e pulita.

Prevenzione incendi. Le molte criticità evidenziate in istruttoria non sarebbero state risolte e in alcuni casi neanche prese in considerazione.

Centrale di sterilizzazione. Per ragioni di praticità ed economicità dovrebbe essere direttamente collegata al gruppo delle sale operatorie, nel progetto invece sono su piani differenti.

Studi medici e spazi di lavoro. Dalla planimetria di progetto emerge che gli studi per i primari, con spazi operativi per riunioni, sono la metà di quelli richiesti e anche il numero delle postazioni di lavoro dei medici richieste, 500, non viene soddisfatto.

Impianti termomeccanici

Previsti al secondo piano interrato sono a rischio esondazione, ma anche la proposta di spostarli ai piani superiori non è accettata, anche perché implicherebbe la revisione della portata complessiva dei solai.

Casa del parto. Guerrato non l'ha prevista, poi su richiesta l'ha inserita nel "blocco parto" dove però mancano altri spazi funzionali richiesti nel preliminare.

Blocco operatorio. Nelle adiacenze non sono state inserite le previste aree per l'attesa dei parenti.

Servizio formazione. L'aula informatica è sottodimensionata e la proposta di correzione andrebbe a sacrificare i servizi igienici.

Servizi igienici per il personale. Sono previsti in numero largamente insufficiente e un loro aumento andrebbe a scapito di altri spazi funzionali.

Spazi logistica. L'area di ricezione merci al primo piano interrato, il magazzino al secondo e gli spazi insufficienti provocano problemi non risolti dalla semplice previsione di inserire un secondo ingresso.

Spogliatoi personale. Le indicazioni sul numero di armadietti e gli spazi dedicati sono contraddittorie.

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