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Olivi: Pd vero partito territoriale

È sulla rotta di un "Pd inteso come partito territoriale e non localista, baricentro e garante della coalizione di centrosinistra autonomista, ma inteso a riformarlo, secondo una posizione di apertura e inclusione, per suturare la ferita tra corpo sociale e politica", che Alessandro Olivi ha voluto contestualizzare la sua presenza alle imminenti primarie di coalizione, per la scelta del candidato alla presidenza della Provincia di Trento

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Sulla questione Valdastico Ugo Rossi non dice «no»

La Valdastico, dopo oltre 30 anni che se ne parla, è ancora un tema caldo nelle campagne elettorali. E anche mercoledì sera al dibattito tra i cinque candidati alle primarie del centrosinistra autonomista per la scelta del candidato presidente della Provincia, nella sala di rappresentanza della Regione a Trento, è arrivata puntuale la domanda dal pubblico, rimasto numeroso fino alle 23.30, dopo due ore e mezza di domande e risposte, nonostante la bella serata estiva. E così si è scoperto che il «no» alla Valdastico tra i candidati del centrosinistra autonomista assume sfumature diverse

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Oggi il confonto tra i candidati alle primarie

La coalizione del Centrosinistra autonomista ha organizzato, per questa sera, un confronto pubblico per conoscere meglio i candidati che parteciperanno alle primarie da cui emergerà il possibile futuro presidente della Provincia autonoma di Trento. L'appuntamento è fissato alle 20.45 nella sala di rappresentanza della Regione, in piazza Dante. A coordinare il dibattito sarà la giornalista dell'Adige Luisa Patruno

«Basta intrecci  politica-economia»

Il centrosinistra autonomista ha presentato ufficialmente ieri i cinque partecipanti alle primarie del 13 luglio per la scelta del candidato presidente. Ma non è stata solo una passerella. A far salire la temperatura ci ha pensato, in particolare, il Patt con Ugo Rossi, che ha preso le distanze da «un modo di gestire il consenso superato» e dagli intrecci tra politica ed economia I tuoi commenti

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Dellai: «Con Gilmozzi per cercare la vittoria»

Il 13 luglio sarà una giornata impegnativa per Lorenzo Dellai. Mentre in Trentino, infatti, il centrosinistra autonomista invita i suoi elettori a votare alle primarie per selezionare il candidato presidente della Provincia, a Roma si terrà l'assemblea nazionale nella quale «Scelta Civica» dovrà cercare di capire se ha un futuro e quale. Dellai si sente impegnato su entrambi i fronti. Da una parte come, capo del Comitato per Gilmozzi presidente, sosterrà l'assessore dell'Upt nella campagna elettorale delle primarie. Dall'altra, sta lavorando per cercare di dare un'identità a Scelta Civica in cui «la cultura di matrice popolare sia forte e visibile»

Union autonomista ladina:  primarie, andate a votare

L’Union autonomista ladina invita i propri sostenitori a partecipare alle primarie del centrosinistra autonomista. Il partito di raccolta ladino ribadisce peraltro di non voler prendere posizione per un candidato o un altro anche se auspicava una candidatura unitaria «per dare un ulteriore segnale di coesione e unità. La scelta delle forze di coalizione è stata diversa e va rispettata in quanto offre comunque alla comunità trentina la possibilità di esprimersi sui candidati proposti dalle diverse forze politiche che la compongono»

Upt, oggi il giorno  di Gilmozzi candidato

L'ex governatore Lorenzo Dellai non si è però rassegnato all'idea che non ci sia alternativa alle primarie e coltiva ancora la speranza di far passare Diego Schelfi, presidente della Federazione della cooperazione, come candidato condiviso. Ma il problema è che Pd e Patt hanno già detto chiaramente, la settimana scorsa, che per loro il percorso delle primarie è segnato e non sono disposti a fare retromarciaApprofondimenti sull'Adige in edicolaUpt, meglio Schelfi o Gilmozzi?

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«Se Pacher vuole tornare dovrà fare le primarie»

Nonostante i ripetuti dinieghi espressi a tu per tu e pubblicamente, Alberto Pacher continua a subire il pressing dei molti esponenti del Pd e di altri partiti della coalizione, che lo sollecitano a un ripensamento, ritenendolo l'unico capace di tenere insieme un'alleanza che sta già dando segnali di cedimento e che appare in pericolosa difficoltà nella scelta del candidato alla successione di Lorenzo Dellai. L'attuale presidente della Provincia è tutt'altro che orientato a tornare sui suoi passi perché dice: «Non è emerso alcun elemento tale da indurmi a cambiare idea», ma all'interno del Pd c'è già chi mette le mani avanti