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Sugli sponsor di «VeDrò» scatta la polemica in aula

Il dibattito sul discorso di Enrico Letta, ieri alla Camera, ha vissuto un solo momento di particolare tensione, durante e dopo uno degli interventi dei deputati del movimento 5 stelle che ha toccato anche il Trentino. Andrea Colletti è stato particolarmente severo con la compagine di governo («una mano di vernice su un muro irrimediabilmente rovinato dalla muffa») e con il profilo politico del premier

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Beppe Grillo furioso: «notte della Repubblica»

Beppe Grillo tuona ancora contro la nascita del governo «inciucista» (quello che i 5 stelle definiscono il nuovo partito «modello unico») e tutto quanto ne deriva che testimonia l'arrivo della «notte della Repubblica». E si toglie un nuovo sassolino dalla scarpa nei confronti del nuovo presidente del Consiglio, novello Barabba, che due giorni fa aveva ironizzato contro di lui che aveva cantato il de profundis della festa della Liberazione. Il «25 aprile è morto» aveva detto Grillo. «Anche Cristo è morto ma dopo tre giorni è risorto» gli aveva fatto notare Enrico Letta. «Con il governo Letta è resuscitato Barabba» ironizza ora il leader del M5S che però, ieri, ha poca voglia di scherzare

Dellai: forza Enrico

Né di scopo, né del presidente, né delle larghe intese. Sarà «un governo di servizio al Paese» e «non nascerà a tutti i costi, ma solo se ce ne saranno le condizioni» quello che Enrico Letta, ricevuto ieri l'incarico pieno da Giorgio Napolitano, vuole formare. Dellai: "Che senso avrebbe applaudire il Presidente Napolitano se poi si pongono pregiudiziali sul governo? Noi non ne poniamo e pensiamo che si debba partire sulle posizioni di tutti e non fare di ogni questione un pregiudizio altrimenti è come cercare un pretesto per andare al voto" Letta, amico del Trentino (Patruno) Il sito personale di LettaLetta benedice il progetto di Dellai 

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Al lavoro per il Governo, Giuliano Amato favorito

Un governo politico con forti innesti tecnici guidato da un premier che abbia una chiara spendibilità internazionale e che possa durare almeno due anni. Questo è l'impianto sul quale starebbe ragionando il presidente Giorgio Napolitano. Il profilo perfetto sarebbe quello di Giuliano Amato, ma sul suo nome restano alcune resistenze: la più persistente è quella della Lega nord. Per mantenere una guida politica all'esecutivo si pensa a due vicepremier, come - ad esempio, visto che i nomi dovranno essere calibrati con il massimo equilibrio - Enrico Letta e Angelino Alfano