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Letta: «Belluno sia autonoma»

«Conosco tutte le specificità della provincia di Belluno e bisogna intervenire per evitare assimmetrie istituzionali che non hanno senso: a questo territorio serve un'autonomia forte». Lo ha detto ieri a Longarone il premier Enrico Letta, intervenuto a una cerimonia per le vittime della tragedia del Vajont avvenuta 50 anni fa. È la prima risposta positiva alla rivendicazione avanzata da anni nella vicina provincia dolomitica (che oggi subisce invece il commissariamento anche dell'ente ordinario) e sostenuta sia dal Trentino sia dal presidente bolzanino Luis Durnwalder

La promessa di Letta: Belluno, avrai l'autonomia

«Conosco tutte le specificità della provincia di Belluno e bisogna intervenire per evitare assimmetrie istituzionali che non hanno senso: a questo territorio serve un'autonomia forte». È stato questo uno dei passaggi più applauditi del discorso svolto ieri a Longarone dal presidente del consiglio, Enrico Letta, intervenuto a una cerimonia in memoria delle vittime della tragedia del Vajont avvenuta il 9 ottobre di cinquant'anni faI tuoi commenti

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Biancofiore, dimissioni accettate

"Apprendo da alcuni articoli di stampa la notizia che le mie dimissioni, lealmente e coerentemente offerte al Presidente del Consiglio a seguito della decisione del Pdl e del Presidente Berlusconi di ritirare la delegazione ministeriale, sarebbero state le uniche a non essere respinte e dunque ad essere state firmate dal Presidente Letta al quale ho regolarmente votato la fiducia. Non avendo ricevuto alcuna notizia ufficiale della presidenza del consiglio, ringrazio le centinaia di giornalisti e di amici che mi hanno contattata, ma mi riservo di commentare la questione se e quando sarò in grado di avere cortesi conferme o smentite in merito". Lo dice Michaela Biancofiore

I nuovi leader: Letta, Alfano, Renzi e Tosi

L'analisi del nuovo scenario politico di Paolo Micheletto: «Verso un futuro che non potrà essere quello di Bossi o di Borghezio al Nord né quello di Boso in Trentino. Perché riteniamo che le “sparate” come quelle del parlamentare Gianluca Pini facciano male soprattutto a chi cerca di migliorare l’immagine della Lega e di risalire faticosamente dai disastri dell’ultimo Bossi e del suo Cerchio magico»I tuoi commenti

Il premier: «Le minacce non funzionano più»

Per il premier Enrico Letta il dietrofront di Silvio Berlusconi al Senato sul voto di fiducia non cambia nulla nell'operazione «chiarezza» fatta con la «conta» in Parlamento. «La maggioranza ci sarebbe stata comunque», è la mossa con cui il presidente del Consiglio neutralizza il Cavaliere, avvertendo che d'ora in poi il governo lavorerà «con una maggioranza politica coesa», anche se «questa è diversa dalla maggioranza numerica La maggioranza politica coesa (Patruno)La sconfitta di Silvio (Micheletto) I tuoi commenti 

Dellai: avanti con Letta

«Il nostro voto di fiducia al governo Letta è un voto per la stabilità che intendiamo non come fatto tecnico ma come un bene comune del Paese faticosamente costruito e come condizione per realizzare un futuro migliore con un governo che non sia solo stabile ma virtuoso, con un orizzonte oltre il semestre italiano di guida dell'Ue e con un programma vasto». Lo ha detto nell'aula della Camera Lorenzo Dellai di Scelta Civica La maggioranza politica coesa (Patruno)La sconfitta di Silvio (Micheletto) I tuoi commenti 

L'editoriale del direttore La distruzione del Paese

La decisione di Silvio Berlusconi di far dimettere i ministri e affondare il governo uccide ogni speranza per il nostro Paese di poter rialzare la testa e poter rivedere la luce in fondo al tunnel, dopo anni di pesanti sacrifici e di crisi profonda. Domani i mercati reagiranno con il probabile rialzo dei tassi di interesse causando all'Italia un'immediata ricaduta sul costo del debito (sono 46 i miliardi di titoli da emettere nelle prossime settimane)I tuoi commenti

Crisi del governo Letta: quali ripercussioni in Trentino?

Ci si chiede se la sempre più probabile crisi del governo Letta avrà conseguenze sulla campagna elettorale verso le elezioni provinciali del 27 ottobre. La drammatica riunione del Consiglio dei ministri di ieri, che si è conclusa con l'idea forzata ma sacrosanta del premier di andare a chiedere una nuova fiducia al Parlamento, come entrerà nell'agenda dei candidati Diego Mosna e Ugo Rossi, per citare i due candidati presidenti che si giocano la Provincia?I tuoi commenti