Argomento: istruzione
Un patto per lo sviluppo e il lavoro. «Così rilanceremo il sistema Trentino»
È stato siglato stamani il Protocollo d'intesa fra Provincia, organizzazioni imprenditoriali e sindacati, contenente "misure per lo sviluppo economico e il lavoro". Il documento contiene precisi impegni per tutti i soggetti firmatari, in particolare nei campi della leva fiscale, degli incentivi e del credito alle imprese, del ruolo di Trentino sviluppo, delle politiche per il lavoro, i giovani e le donne, del sistema dell'istruzione della conoscenza, della modernizzazione della pubblica amministrazione (la foto della firma "tweetata" da Olivi)
Per la scuola arrivano 450 milioni
Un pacchetto di assunzioni, il contenimento della spesa per i libri, stage in azienda per gli studenti delle superiori, il divieto di fumo anche nei cortili degli istituti scolastici. Dal Senato è arrivata ieri la conversione in legge del decreto 104 che prevede interventi per scuola, università e ricerca stanziando a regime circa 450 milioni di euro
Istruzione, l'Italia in coda: siamo un popolo ignorante
Italiani bocciati sia in lettere che in matematica, piazzandosi addirittura ultimi per competenze alfabetiche, ovvero di lettura e comunicazione, tra 24 stati tra i più industrializzati del mondo. Ma non va molto meglio se si guarda alla capacità di far di conto, con il penultimo piazzamento. I dati, arrivati da un'indagine promossa dall'Ocse e realizzata per l'Italia dall'Isfol, sono definiti «allarmanti» dai ministri del Lavoro, Enrico Giovannini, e dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza
Gli studenti contro il test Invalsi: prove assurde
L'Assemblea studenti Trento boccia le prove Invalsi, somministrate dal Ministero agli studenti di seconda superiore e ha deciso di boicottarle con una manifestazione. L'Ast ha infatti organizzato una un presidio presso il Centro sociale Bruno (visto il maltempo) di controinformazione e dibattito per approfondire e discutere su cosa siano le prove Invalsi
«Tagli all'istruzione? Meglio accorpare le materne»
Chi dice che il nuovo taglio al sistema dell'istruzione trentina è inevitabile? Perché la Provincia non taglia altrove? E, comunque, anche davanti ad un treno, quello della spending review provinciale, apparentemente inarrestabile, perché a pagare dovrebbe essere il personale della scuola (Ata, formazione professionale, Insegnanti ed ausiliarie delle scuole materne)? Sono le domande che in queste ore si stanno ponendo i rappresentanti sindacali