Trento, la protesta contro i vitalizi

Da settimane il dibattito politico trentino è monopolizzato dal tema dei vitalizi e delle cifre scandalose a beneficio di consiglieri ed ex consiglieri, e ieri è stato il giorno della rabbia. La rabbia in piazza. Più di trecento manifestanti hanno sfilato per le vie di Trento urlando la loro indignazione, al grido di «restituite il maltolto». La manifestazione era organizzata dal Centro Sociale Bruno e dai sindacati di base, ma gli applausi dei passanti, e le parole di incoraggiamento sono state numerose. D'altra parte le cifre di liquidazioni e anticipi pubblicate nei giorni scorsi sui giornali hanno colpito a fondo l'opinione pubblica. Conclusione davanti al palazzo della Provincia. Ma di consiglieri o ex, neanche l'ombra I vostri commenti Parla Bleggi (Bruno)Le voci dal corteo 

Vitalizi e pensioni d'oro

 È proprio il caso di dire che la politica rende ricchi. Lo dimostra la documentazione resa pubblica ieri dal presidente del consiglio regionale, Diego Moltrer, all'insegna della trasparenza. La riforma che ha abolito i vitalizi vecchia maniera non ha toccato i diritti acquisiti. Così, i consiglieri regionali che avevano maturato il diritto al vecchio vitalizio, ma che ora devono sottostare al tetto di 2.800 euro netti al mese, potranno incassare la differenza I tuoi commenti  

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Consiglio regionale, il presidente è Moltrer

Il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige-Suedtirol ha eletto oggi il suo presidente, Diego Moltrer, del Partito autonomista trentino tirolese (Patt). Ha ricevuto 44 voti su un totale di 68 presenti, tutti votanti. Sono state 21 le schede bianche e 3 le nulle. La maggioranza richiesta per essere eletti era di 36 voti. Il Consiglio è composto da 70 membri: i 35 consiglieri provinciali della Provincia autonoma di Trento e i 35 della Provincia autonoma di Bolzano. I vicepresidenti  sono l'altoatesina Martha Stocker (Svp) per il gruppo linguistico tedesco e il trentino Giuseppe Detomas per il gruppo linguistico ladino

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Civettini contro Dorigatti «Parole da vecchio soviet»

«Tutti i consiglieri provinciali hanno il diritto a svolgere il proprio ruolo, con tutti gli strumenti idonei al controllo democratico del potere esecutivo e con la piena agibilità, visibilità e operatività». Il consigliere della Lega Nord Claudio Civettini replica alle parole «da vecchio soviet» del presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti. «Dopo aver tagliato a senso unico i fondi destinati al funzionamento operativo del consigliere, lasciando inalterati quelli a disposizione di assessori e maggioranza, l'incipit chiaro, sembra essere l'indisponibilità delle funzioni interne»

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Consiglio provinciale, Dorigatti ancora presidente

Bruno Dorigatti è stato confermato alla presidenza del Consiglio provinciale. L'esponente del Partito democratico, che ha ricoperto il medesimo incarico nella seconda parte della scorsa legislatura, è stato votato da ben 31 consiglieri su 35, nel corso della prima seduta della nuova legislatura: per Dorigatti una grande attestazione di stima da parte dell'assemblea. Il vicepresidente sarà Diego Mosna, eletto con 26 voti su 35. Dopo le votazioni Ugo Rossi ha fatto il suo primo discorso: al centro di tutto i giovani e il loro futuro Il discorso di Ugo RossiIl discorso di Bruno Dorigatti

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Un welfare più «trentino»

Fa discutere l'approvazione in consiglio regionale  (41 voti a favore, 11 contrari e 5 astensioni) del disegno di legge che, tra l'altro, introduce il requisito dei 5 anni di residenza per accedere ai benefici dal pacchetto famiglia della Regione. Soddisfatta l'assessore regionale al welfare,  Martha Stocker . «Mi fa molto piacere - ha scritto in una nota -  che sia stata ripristinata la clausola di residenza, consentendoci così di riservare le nostre eccellenti provvidenze sociali, come ad esempio l'assegno regionale al nucleo familiare, in primo luogo alla popolazione locale»