Vitalizi e pensioni d'oro

 È proprio il caso di dire che la politica rende ricchi. Lo dimostra la documentazione resa pubblica ieri dal presidente del consiglio regionale, Diego Moltrer, all'insegna della trasparenza. La riforma che ha abolito i vitalizi vecchia maniera non ha toccato i diritti acquisiti. Così, i consiglieri regionali che avevano maturato il diritto al vecchio vitalizio, ma che ora devono sottostare al tetto di 2.800 euro netti al mese, potranno incassare la differenza I tuoi commenti  

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Sul sito del Consiglio Regionale, martedì scorso, compaiono alcuni file. Contengono una serie di cifre con parecchi zeri, e ognuno ha a fianco un nome e un cognome: sono i vitalizi degli ex consiglieri. Il coperchio è sollevato e da quel momento si scatena un putiferio, a livello di reazioni politiche ma soprattutto da un punto di vista sociale, con i cittadini indignati di fronte a quelle cifre. "Per i politici 50 milioni" è il titolo dell'Adige il giorno dopo. Si analizzano la situazione politica e i numeri. Interviene Malossini, uno dei beneficiari: «Questa è la mia pensione». Alcuni politici provano a giustificarsi con una frase che fa andare su tutte le furie: «I vitalizi non li abbiamo cercati, ce li hanno dati». Alcuni, invece, difendono i propri assegni. Come Tretter: «Per la politica rinunciai ai soldi veri». Ma non si tratta solo di "vecchi" politici: i consiglieri dell'ultima legislatura hanno ricevuto 210mila euro.

Rossi (neoeletto presidente del Consiglio Regionale) e il collega altoatesino Kompatscher vogliono intervenire in tempi stretti sulla vicenda (lo chiede anche la Uil). Il presidente trentino promette "Un mese per i tagli". Nel frattempo in consiglio si protesta, con i cartelli "Siamo indignati". Dal Consiglio comunale Pegoretti chiede sobrietà e anche i partiti iniziano a muoversi. Ovviamente i 5 Stelle, che chiedono giustizia e rivendicano il fatto che loro, sia a livello provinciale sia nazionale, restituiscono gran parte degli stipendi, ma anche il Pd. L'Adige chiede la retroattività dei tagli e la restituzione dei soldi, mentre anche in Alto Adige c'è bufera. Qualcosa inizia a smuoversi: Passerini rinuncia a 115mila euro e Tonelli lo imita. Eva Klotz dice di "essere pronta a rinunciare a tutto".

Gesti che però non placano lo sdegno della gente, che continua a commentare e chiedere giustizia.

Pinter in un'intervista difende i vitalizi: «Prima cambiate la legge» e anche Durnwalder sostiene che «Ho pagato per 40 anni, ricevo per 20: non è giusto».

Martedì 4 marzo la Giunta Regionale inizia a muoversi, affidando a un professore l'incarico di fornire un quadro giuridico della situazione e promettendo che, d'ora in poi, non ci saranno più vitalizi. Quasi contemporaneamente arriva un comunicato degli ex consiglieri (in pratica quelli che prendono i vitalizi), che chiedono di "ricercare equità ed evitare soluzioni drastiche". Siamo andati a intervistarli ma in pochi hanno parlato. Il messaggio emerso, però, è chiaro: «Attacco ai nostri diritti».

La situazione è in continua evoluzione. Ci si muove per togliere i vitalizi, ma ecco arrivare la "beffa": cancellati i vitalizi, in consiglio si lavora per aumentare le indennità (+860 euro).

 

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