Isera / Vini

La storica cantina Spagnolli chiude dopo settant’anni: non ha fatto breccia negli eredi

Addio a una storica azienda di qualità. Fondata da Enrico e Fabiola ha portato sulle tavole degli italiani calici prelibati ma i 9 figli hanno scelto altre strade, abbandonando la campagna di casa. Venuto meno il ricambio generazionale, nella preziosa attività vitivinicola lagarina resterà un vuoto 

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di Carlo Andreatta

ISERA. Dopo 68 anni di ininterrotta attività e di successi, la cantina Spagnolli di Isera chiude. Sessantotto anni di vendemmie, di ottimi vini, di lavoro appassionato, ma anche sessantotto anni di vita familiare: Enrico Spagnolli e la moglie Fabiola hanno avuto ben nove figli, alcuni dei quali hanno lavorato in azienda. E proprio il mancato ricambio generazionale è all'origine dell'inaspettata decisione, una decisione decisamente sofferta.

L'azienda è stata fondata, nel 1955, da Enrico Spagnolli e dall'amico Riccardo Cobbe. Agli inizi degli anni Settanta, dopo la scomparsa dell'amico e socio fondatore, Enrico Spagnolli ha proseguito, con alcuni dei figli, la produzione dei vini. Fondamentale è stato il sostegno della moglie: l'azienda è cresciuta grazie alla fattiva collaborazione della famiglia. Il portone di casa Ravagni (adesso locanda delle «Tre chiavi»), ad Isera, è stato il punto di partenza: nel corso degli anni, la Cantina è cresciuta ispirandosi alla tradizione ma continuamente innovandosi da un punto di vista tecnico.

Il 1979 è l'anno del trasloco: dagli avvolti di Casa Ravagni alla sede di via Rosina. La cantina Spagnolli ha lavorato uve prevalentemente lagarine: la Vallagarina, da secoli, è una terra a vocazione viticola. Infatti, la felice esposizione dei vigneti, la loro localizzazione fra i 200 e i 600 metri d'altitudine, le caratteristiche del terreno e il clima, permettono di ottenere vini di notevole finezza e bouquet.

Fiore all'occhiello della Cantina Spagnolli è sempre stato il Marzemino. Cabernet, Merlot, Lagrein, Teroldego vanno certamente ricordati tra i rossi. Non vanno scordate alcune selezioni d'eccellenza: Tebro (un uvaggio di Cabernet e Merlot), Pinot nero, Marzemino Don Giovanni. Altrettanto importanti i bianchi, a cominciare dal Moscato, un ottimo vino da aperitivo: Enrico Spagnolli, nei primi anni Settanta, è stato un pioniere a proporlo secco. Müller Thurgau, Pinot Grigio, Chardonnay, Nosiola sono altrettanto prelibati bianchi prodotti dall'azienda Spagnolli.

A chi lo conosceva bene, Enrico Spagnolli talvolta diceva: «Non sono nato con la camicia». Enrico Spagnolli ha iniziato a lavorare in campagna da bambino, poi è diventato mezzadro. Da solo o con i figli, Spagnolli ha trascorso in azienda ore, giorni, lustri. E grazie ai sacrifici, l'azienda è riuscita a produrre un importante numero di bottiglie ogni anno; può vantare pure una produzione, sebbene limitata, di spumante (metodo classico).

Molti i clienti dell'azienda: in provincia di Trento, in quella di Bolzano, ma anche in Germania, in Belgio, Danimarca e Australia.Fin dall'inizio, l'azienda è sempre stata aperta a tutti: Enrico Spagnolli e i suoi figli non hanno mai fatto differenze.Il cliente, chiunque egli fosse, si sentiva a casa, diventava un amico: in Cantina poteva scambiare due chiacchiere e assaggiare un bicchiere di buon vino. Oltre alla qualità dei vini, la Cantina Spagnolli ha sempre offerto cordialità e correttezza. Come ha detto San Paolo, «l'uso moderato del vino giova alla salute».

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