Vallagarina / La protesta

Stop alla Valdastico: a Terragnolo la campagna si fa anche sulle panchine

Predisposte quattro sedute in legno in altrettanti punti panoramici: l'iniziativa è del comitato "No A31" che da anni si batte contro il prolungamento in Trentino dell'autostrada

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di Tommaso Gasperotti

TERRAGNOLO. Quattro panchine, tre di due metri e la più imponente di quattro, sono state collocate nei giorni scorsi in alcune frazioni di Terragnolo.

Sopra, incise nel legno di larice, alcune frasi contro la Valdastico nord: «Questa è la tua casa, prenditene cura», «Siedi, inspira, vivi la natura», «Lasciati trasportare dall'incanto del paesaggio», «Respira la natura, guarda la bellezza».«Quattro panche e quattro slogan - spiega Erica Gerola a nome del gruppo di attivisti NO A31 della valle - che invitano a godere del paesaggio e della natura circostante. Proprio questo si dovrebbe fare in un mondo sempre più frenetico: prendersi il tempo di guardare il panorama e viverlo appieno in tutte le sue sfumature e stagioni».Dopo gli striscioni che tappezzano case e strade, le magliette e gli spaventapasseri contro l'autostrada, un'altra iniziativa dal basso che lancia un messaggio tanto semplice quanto potente: «Qui la Valdastico non la vogliamo». Le quattro panchine, realizzate grazie ad alcune donazioni e alla manodopera del falegname Davide Bertoldi di Lavarone, svettano in quattro punti panoramici della valle: nelle frazioni di Campi e Soldati, all'imbocco della Forra del Lupo a Serrada e appena fuori dalla galleria tra i Comuni di Terragnolo e Rovereto.

«Un'azione di protesta ma anche di valorizzazione turistica del territorio. Terragnolo ha voglia di rinascita e sta puntando sempre più alla riqualificazione in ottica più green e sostenibile. Davvero vogliamo che tutto questo venga distrutto da un'autostrada?», si chiedono gli attivisti.

L'opera, proprio i giorni scorsi, era rispuntata nel Libro bianco sulle grandi opere infrastrutturali del Trentino Alto Adige promosso dalle Camere di commercio di Trento e di Bolzano. Ma la determinazione degli abitanti è forte: «Amiamo profondamente questo posto: è la nostra casa, la casa dei nostri nonni e sarà la casa dei nostri figli. Prendiamocene cura perché una volta che le prime gru saranno piantate e i progetti avviati non sarà più possibile tornare indietro. Terragnolo è resiliente, non vuole l'A31 ed è pronto a dimostrarlo».

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