Viabilità / L'allarme

«L'autostrada Valdastico? Aumenterebbe ancora il traffico verso il Garda»

Il sindaco di Arco, Alessandro Betta, esprime le preoccupazioni del Comune che si accinge a inviare le proprie osservazioni critiche in Provincia. Si teme la crescita della pressione sulla Busa, già oggi molto elevata. L'assessore Nicola Cattoi: «Anche il tunnel Loppio-Cretaccio rischia di rivelarsi un'arma a doppio taglio»

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ARCO. Com'è noto, la giunta provinciale ha dato l'avvio formale dell'iter per la «Valdastico Nord», cioè la prosecuzione della Autostrada 31, rilanciando il progetto di collegamento con la provincia di Vicenza e il sistema viario del Nordest.

A pochi giorni dalla presa di posizione critica del consiglio comunale di Rovereto, direttamente interessata dall'opera, anche il Comune di Arco sta formulando delle osservazioni al progetto da presentare entro la scadenza fissata per il 4 ottobre.

Da parte della giunta comunale c'è grande scetticissimo e preoccupazione per la mole di traffico che il collegamento con il Vicentino potrebbe portare nel Basso Trentino.

Interessando indirettamente, dunque, anche Arco e l'Alto Garda e Ledro. Se n'è discusso durante la riunione di giunta svoltasi martedì pomeriggio.

«In generale siamo molto molto scettici sull'opera» commenta il sindaco di Arco, Alessandro Betta.

«Non mi convince, perché in un momento nel quale non riesce a realizzare una semplice copertura del depuratore, un'opera così importante che porta una così mole di traffico, non ne vedo il senso. Credo sia molto più importante sistemare ciò che esiste già. Dal punto di vista tecnico, - osserva - mancano seri approfondimenti e studi sul traffico».

Preoccupazione anche sul fronte ambientale: «Bisogna mantenere un livello alto di attenzione circa l'impatto ambientale.

Forse, in questa fase, sarebbe meglio pensare a dei collegamenti ferroviari più che a nuove strade, che frammentano il territorio.

Siamo dunque preoccupati sia per la questione ambientale sia per la mole di traffico che un'opera del genere può portare in Trentino» rimarca il primo cittadino arcense, per nulla convinto del progetto Valdastico Nord. Da parte dell'amministrazione comunale c'è l'intenzione di formulare delle osservazioni al progetto da qui al 4 ottobre.

Il tempo stringe. «Il documento preliminare non ha i contenuti sufficienti per poter dare risposte esatte. Non c'è un'analisi precisa del traffico» spiega l'assessore all'urbanistica Nicola Cattoi.

«Come principio generale, e non riguarda solo la Valdastico, un'infrastruttura di trasporto di gomma non è compatibile con il principio di sostenibilità ambientale. Forse sarebbe stato meglio investire tempo e denaro su altre tipologie di infrastrutture più contemporanee, come il trasporto su rotaia».

Il nostro territorio, spiega l'assessore, «è già cronicamente congestionato dal traffico, soprattutto nel periodo estivo. È vero che c'è la questione del tunnel Loppio-Cretaccio, ma questo potrebbe essere anche un'arma a doppio taglio, e potrebbe favorire anche qualche tipo di flusso in più.

La nostra zona non merita di essere di passaggio ma di arrivo, conosciamo le nostre peculiarità. In linea generale ci chiediamo se sia necessario e utile puntare sul trasporto su gomma e ci domandiamo quali saranno gli effetti sul Basso Trentino e sul nostro territorio. Non vogliamo un aumento ulteriore di quello che già un aspetto critico. È su questo che produrremo le nostre osservazioni ufficiali come amministrazione comunale».

Il tema della Valdastico Nord, già al centro della campagna elettorale provinciale del 2018, è tornato prepotentemente in auge: del suo completamento si parla ormai da quasi 50 anni.

Diversi fattori hanno finora frenato l'iniziativa. Tra essi, gli ostacoli più significativi furono l'opposizione delle amministrazioni locali del Trentino e la mobilitazione dei comitati. R. V.

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