Circonvallazione / Il caso

Mattarello e la Tav: «Futuro incerto senza Pnrr e con il sequestro a Trento Nord, fermate il cantiere anche qui»

Dal consiglio di circoscrizione un appello che affronta il nodo dell'incertezza sul progetto e riapre anche la questione degli eventuali rischi di contaminazione dei terreni

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TRENTO. Nel brindisi di fine anno con i consiglieri circoscrizionali, il sindaco Franco Ianeselli e l'assessore Italo Gilmozzi, nell'elencare la soddisfazione per alcuni interventi in fase di completamento (leggi ampliamento scuola media, cucine al parco e marciapiede in via di San Vincenzo) ma anche le criticità che la circoscrizione non manca di rappresentare all'amministrazione, il presidente Alessandro Nicolli non poteva non parlare dei lavori del bypass ferroviario, ribadendo, ancora una volta, che il consiglio, a maggioranza, si è sempre mostrato contrario a questo progetto, optando invece per il primigenio tracciato in destra Adige e che, pur marcando questa posizione, ha dato la propria disponibilità interagendo con l'amministrazione e la cittadinanza grazie agli incontri informativi (l'ultimo il 4 dicembre scorso) sull'avanzamento dei lavori che l'assessore Ezio Facchin e lo staff di tecnici ha avuto con la circoscrizione.

IL VIDEOSERVIZIO

Mattarello e la Tav: «Futuro incerto, senza Pnrr e con le Trento Nord sequestrato, fermate il cantiere anche da noi»

Alessandro Nicolli, presidente della Circoscrizione Mattarello, chiede chiarezza e certezze in merito al cantiere sud del bypass ferroviario.

Il sindaco ha raccolto, ha assicurato collaborazione e vigilanza e ha confermato che i lavori nel cantiere in attività ai Grezzi e all'Acquaviva procederanno. In questa fase prevedono lo spostamento di via Nazionale più a valle per consentire lo sterro, a monte della strada, della trincea ove nei prossimi mesi saranno montate le due frese che entreranno nella Marzola e apriranno le due canne della galleria Trento 3. Una volta avviate le operazioni di scavo nella montagna, parte della trincea verrà ricoperta e la sede attuale di via Nazionale ripristinata.

In tema, nell'ultima seduta del 2023 i consiglieri hanno approvato un'interrogazione presentata da Fabrizio Dalprà, presidente della commissione "Territorio, Ambiente, Scuola e Mobilità", con la quale chiedono alla giunta una lunga serie di informazioni alla luce del fatto che il bypass ha perso i finanziamenti del Pnrr e le perplessità sul progetto di "rimodulazione" territoriale del terreno di proprietà della Società Acquaviva srl sembrano montare.

Il documento si apre con l'auspicio che alla luce dello status quo e in attesa di sviluppi i lavori vengano fermati, anche a Mattarello: «Se una parte dell'area di Trento nord in corrispondenza dei nuovi binari è sotto sequestro e quindi non si possa procedere al completamento del tracciato della circonvallazione, chiediamo se è intenzione dell'amministrazione sospendere i lavori a Mattarello in attesa della fine delle indagini e relative decisioni della magistratura e di approfondimenti di carattere idrogeologico».

E ancora: «Se il progetto verrà portato avanti in ogni caso, qualora dovesse essere impedita la realizzazione nel tratto nord come ora prevista, e se, qualora fosse confermato che il progetto non rientra nel Pnrr, in caso di eventuali varianti di progetto», i consiglieri vogliono sapere se «verranno riapprofondite le valutazioni di impatto ambientale che in questa sede hanno subito drastiche semplificazioni procedurali».

Circa l'attività nel cantiere di Mattarello i consiglieri chiedono poi «se corrisponde al vero che per il funzionamento delle frese sarà utilizzata acqua dell'acquedotto e non acqua riciclata con i bacini di depurazione»; «se l'impiego di energia elettrica per le stesse potrebbe causare forti sbalzi di tensione con danni ad apparecchiature elettroniche (come già riscontrato ai Grezzi)».

Nell'interrogazione si chiedono anche chiarimenti sul possibile inquinamento delle falde provocato dalla bonifica del terreno di proprietà della Acquaviva srl; se le occupazioni d'urgenza hanno validità anche se il progetto è uscito dal Pnrr; se sono stati rispettati i vincoli previsti dalla Soprintendenza per Villa Bortolazzi e infine «se corrisponde al vero che alcuni responsabili di Rfi siano indagati per disastro ambientale».

Dopo il brindisi, però, una novità che allarma ancor di più Mattarello: la ditta ha «occupato» delle porzioni di campagna per le quali non è mai stato chiesto l’esproprio né l’occupazione temporanea, allargando l’area di cantiere. E tre proprietari sono stati così «tagliati fuori» dalle loro campagne. Attendono ancora comunicazioni e risposte.

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