Trento / Il tema

Aree inquinate, poste sotto sequestro ex Sloi e Carbochimica: il nodo irrisolto della bonifica

L'atto disposto oggi, giovedì 30 novembre, dal procuratore capo Sandro Raimondi. Nuove verifiche sugli inquinanti, situazione delicata dal punto di vista della salute pubblica. Provincia e Comune: "Fiducia nella magistratura, speriamo che questo passaggio possa accelerare gli interventi di bonifica. Il sequestro non riguarda aree direttamente coinvolte dalla realizzazione del bypass ferroviario”

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TRENTO. Disposto oggi, 30 novembre, il sequestro delle aree inquinate ex Sloi e Carbochimica a Trento nord: l'atto giudiziario firmato dal procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, riguarda gli obblighi che gravano sui proprietari per la messa in sicurezza e bonifica dei terreni.

Si tratta di aree prossime ma che non interessano direttamente l'attuazione della circonvallazione ferroviaria di Trento in corso di realizzazione da parte di Rfi, i cui lavori proseguono. L'opera è finanziata dal Pnrr, anche se, è emerso nei giorni scorsi, Buxelles potrebbe 'tagliarla': in questo caso il finanziamento dovrebbe essere garantito nel contratto di programma tra Mit e Rfi.

I terreni sotto sequestro sono in un sito inquinato di interesse nazionale, compreso tra i Sin. Che nella zona ci siano inquinanti, come il piombo, è ampiamente noto. Quello che la Procura vuole sapere, grazie al lavoro operativo del Noe dei carabinieri, di Appa, dei tecnici di Rfi e la collaborazione del Ministero dell'ambiente, è che tipo di sostanze ci siano sotto quei terreni e in quale quantità.

Il sequestro probatorio - cioè per cercare prove di reato e avere disponibilità di tutte le aree, anche quelle dei privati a cui è in capo l'obbligo di bonifica - segue quello preventivo risalente all'estate scorsa, quando venne 'sigillato' circa un ettaro di terreno con l'ipotesi di reato di disastro ambientale e di inquinamento. I campionamenti inizieranno quanto prima.

Da quanto trapela, gli inquirenti ritengono la situazione delicata soprattutto dal punti di vista della salute pubblica. Si valuterà l'estensione dell'inquinamento: Appa dispone già di dati ambientali e ora si vuole analizzare anche tutta la zona per avere una fotografia attuale dello stato del sito.

Una svolta, il sequestro odierno, sulla quale questo pomeriggio, al palazzo della Provincia, si sono confrontati il presidente Maurizio Fugatti, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, gli assessori comunali Giulia Casonato e Ezio Facchin e i dirigenti delle due amministrazioni.

Si è ragionato sul futuro dei terreni inquinati di Trento nord e sulla necessità di una bonifica integrale.

"Ad essere analizzati a fondo - si legge in una nota stampa della Provincia - sono stati gli sviluppi della situazione in merito al sequestro disposto oggi dal procuratore capo di Trento Sandro Raimondi delle aree inquinate Sloi e Carbochimica a Trento.

In primo luogo Provincia e Comune - questa l’analisi congiunta - prendono atto che si tratta di aree che non interessano direttamente l’attuazione della circonvallazione ferroviaria di Trento in corso di realizzazione da parte di RFI. In ogni caso le due amministrazioni esprimono apprezzamento per l’intervento della Procura della Repubblica che costituirà un importante presupposto al fine dell’attivazione delle necessarie procedure di bonifica integrale del Sin-Sito d’interesse nazionale per le note problematiche di inquinamento".

Fugatti e Ianeselli, a margine della riunione, hanno dichiarato: “Confermiamo la piena fiducia nell’operato della magistratura, sottolineando il fatto che questo passaggio possa costituire un importante stimolo per l’attuazione degli interventi di bonifica delle aree di Trento nord in piena collaborazione con il ministero dell’ambiente. Ricordiamo inoltre che il sequestro non riguarda aree direttamente coinvolte dalla realizzazione del bypass, un’opera strategica i cui lavori vanno avanti nel rispetto della tabella di marcia e confermando la massima attenzione per le tematiche ambientali e per la salute dei cittadini”.

Con riguardo al bypass ferroviario, secondo quanto spiega la Provincia, i lavori procedono come previsto, "mentre il finanziamento sarà garantito nel contratto di programma tra Mit e Rfi". Questo, scrive piazza Dante, quanto era emerso mercoledì scorso a Roma dall’incontro che il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ha avuto al MIT con il viceministro Edoardo Rixi.

Alla quale riunione odierna hanno partecipato per la Provincia anche il direttore generale Paolo Nicoletti e i dirigenti Roberto Andreatta, Raffaele De Col, Enrico Menapace, per il Comune oltre agli assessori Casonato e Facchin, i dirigenti Livia Ferrario, Paola Ricchi e Giuliano Franzoi.

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