Trento / Il caso

Itea sulla gatta a rischio "sfratto": disponibili a trovare una soluzione adeguata

Dopo gli interventi anche di Enpa e delle guardie soofile, la società spiega di non aver preso alcuna decisione su Bianchina, la bella micia "Adottata" da alcuni condomini a Ravina. Ma ricorda che esistono norme e che negli spazi comuni è vietato lasciare cibo per animali e posizionare le cucce

AVVISO Le guardie zoofile diffidano Itea per la gatta Bianchina
ENPA Il monito ad Itea: «Dovete lasciare la gatto dove sta» 
CASO Itea vuole sfrattare la gattina adottata dal condominio

TRENTO. Dopo le critiche e le polemiche sulla vicenda della gatta Bianchina, "adottata" da alcuni inquilini Itea a Ravina ma minacciata di "sfratto", la società provinciale delle case popolari interviene con il presidente, Michele Condini, che ha diffuso una nota in cui rassicura sulle intenzioni della Spa.

A intervenire erano state anche le guardie eco-zoofile di Trento, che hanno pure portato a Bianchina una nuova casetta con il tetto.

Marco Ianes e Ornella Dorigatti, rappresentanti delle guardie eco-zoofile del capoluogo, hanno inviato a Itea una "segnalazione preventiva", dopo essere intervenuti il 16 dicembre proprio per portare a Bianchina la nuova cuccia. Un documento in cui si evidenziano elementi fondamentali per tutelare il benessere dell'animale.

«La gatta - hanno osservato le guardie zoofile - risulta essere unica superstite di una colonia felina censita dal Comune e residente in zona da molti anni, prima era accudita da una signora anziana, ora deceduta, quindi il condominio se ne è preso cura. Non si comprende in quali termini Itea si arroghi il diritto di far rimuovere la casetta di supporto, adducendo scuse non credibili».

Ora la presa di posizione ufficiale di Itea: «In relazione agli articoli apparsi su più testate locali nei giorni scorsi e in riferimento alle note di Enpa e del Nogez Odv del Trentino si precisa che Itea spa non ha in alcun modo formalizzato né comunicato alcuna decisione in merito alla gestione della gatta Bianchina, per la quale la Società sta definendo con i riferimenti provinciali competenti le opportune modalità di gestione.

Gli ispettori di Itea, nella normale e regolare attività di loro competenza di monitoraggio degli stabili, hanno semplicemente evidenziato che sarebbe stato necessario definire una idonea collocazione e la compatibilità con tutte le normative di riferimento e con il Regolamento delle Affittanze.

La società non è contraria a che i propri inquilini tengano nei propri appartamenti animali d’affezione, nel rispetto del Regolamento delle Affittanze vigente che, per garantire e assicurare anche il decoro e la salubrità degli ambienti e degli spazi comuni, prevede peraltro che sia vietato lasciare cibo per animali e posizionare manufatti atti a dare loro rifugio.

In considerazione del fatto che viene riferito dal Nogez che la gatta Bianchina sembra essere l’unica superstite di una colonia felina censita – informazione che tuttora stiamo verificando con le competenti istituzioni -, troveremo sicuramente anche una modalità di gestire la gatta nel rispetto delle normative vigenti in materia.

La società assicura, come sempre, la massima disponibilità, compatibilmente con le norme di gestione dei propri edifici, nel definire le opportune modalità di gestione della gatta, intrattenendo i necessari rapporti con il responsabile dell’animale ed il Comune di Trento, con l’intento di contemperare la salvaguardia della salute, il benessere abitativo, con la tutela degli animali», conclude Itea.

Ora non resta che attendere gli sviluppi delle probbaili interlocuzioni che avverranno fra i vari soggetti coinvolti in un caso che rappresenta anche una situazione probabilmente presente o potenzialmente replicabile altrove.

Il caso ha un significativo portato simbolico e pone una questione non sempre facile da affrontare in situazioni di condominio.

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