Opere / Il caso

Passante ferroviario, Fratelli d’Italia non ci sta: "Nulla contro l’opera, ma così non va. Bisogna cambiare il tracciato"

I deputati Andrea de Bertoldi e Alessia Ambrosi hanno presentato un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e a quello dei trasporti: ”Il progetto per la costruzione del nuovo tunnel rischia di creare gravi problemi di sicurezza ambientale”

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TRENTO. “Nessuna contrarietà pregiudiziale, ma massimo impegno affinché il passante ferroviario di Trento venga sì realizzato ma a regola d'arte, tenendo conto di una serie di osservazioni relative alla sicurezza e all'ambiente”.
 

Questo il senso di un’interrogazione, presentata da Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia, con il collega di Fratelli d'Italia Andrea de Bertoldi, ai ministri dell'Ambiente e Sicurezza energetica e dei Trasporti.


”Nel merito dell'opera, il progetto per la costruzione del nuovo tunnel che coinvolge direttamente la città di Trento rischia di creare gravi problemi di sicurezza ambientale dovuti alla presenza di piombo tetraetile, estremamente tossico, nelle aree ferroviarie limitrofe all’ex SLOI e nei due SIN (siti di interesse nazionale).


“Esistono inoltre potenziali rischi – secondo i parlamentari trentini del partito di Giorgia Meloni – per la sicurezza delle persone, come peraltro evidenziato anche dalla Provincia Autonoma di Trento, che non ha potuto esprimere un parere favorevole ma si è limitata a trasmettere i pareri al competente Ministero interrogato; mentre il Consiglio comunale ha dato parere favorevole, ma ignorando le prescrizioni SIN”.

“La decisione di progettare l’opera della circonvallazione ferroviaria in un'area sede in passato di due fabbriche estremamente inquinanti conferma purtroppo un errore concettuale di fondo: la sottovalutazione del tema da parte di RFI nella predisposizione del progetto di fattibilità; così come appare altresì superficiale la scarsa valutazione dell’attraversamento della paleofrana esistente sotto il monte Marzola, considerato che sussistono concreti pericoli di slittamento e movimenti franosi sul versante interessato dalla realizzazione dell’opera”.

E concludono: “Risulta perciò urgente e necessario intraprendere adeguate iniziative volte a sospendere la fase progettuale per poter dare vita a un monitoraggio più efficiente ed accurato, per verificare gli effettivi rischi derivanti dalla presenza di sostanze inquinanti all’interno dell’area ferroviaria interessata ed eventualmente riconsiderare completamente il progetto medesimo, orientandolo verso un tracciato differente".

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