Trento / Grandi opere

Bypass ferroviario, comitato all'attacco: "Con la pubblicazione della gara scaricabarile sulle modifiche al progetto"

Il Comitato mobilità sostenibile critica Rfi e definisce "preoccupante e non accettabile" che prima di procedere non siano state recepite le prescrizioni su aree inquinate di Trento nord, paleofrana della Marzola e altre criticità "Così sono solo trasferite alla ditta aggiudicatrice"

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I CONTRARI "Opera devastante, cronoprogramma evanescente"

TRENTO. La recente pubblicazione della gara di appalto di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori relativi alla realizzazione del lotto 3A, Circonvallazione di Trento, da parte di Rfi rappresenta "un fatto preoccupante e assolutamente non accettabile, nei suoi contenuti. Infatti nel progetto di fattibilità tecnica ed economica e nel progetto definitivo non ci sono le evidenze delle modifiche e integrazioni che dovevano essere apportate".

Lo scrive in una nota il Comitato mobilità sostenibile trentino. Dalla lettura del bando di gara europea Rfi - segnala il Comitato - "si riserva la facoltà di affidare all'impresa aggiudicataria dell'appalto oggetto della presente gara, agli stessi patti e condizioni la progettazione e l'esecuzione di interventi necessari per dare attuazione alle prescrizioni impartite dalle autorità competenti nel corso del procedimento autorizzativo del PFTE o emerse nel corso del procedimento stesso e le ulteriori prestazioni analiticamente rappresentate nello schema di Convenzione e relativi allegati. L'importo stimato delle suddette prestazioni è pari a euro 8.114.120,00 (…)".

Come è ben noto - sottolinea ancora il Comitato - tali prescrizioni riguardano aspetti molto delicati e importanti per il territorio del Comune di Trento, "che Rfi Italferr avrebbe dovuto recepire prima dell'aggiudicazione dell'opera pubblica. Le criticità emerse per l'area ex Sloi e Carbochimica, per la paleofrana della Marzola, per le problematiche inerenti la sicurezza del trasporto delle merci pericolose in galleria e attraverso il centro abitato di Trento Nord e per i problemi paesaggistici della Villa Bortolazzi, insieme alle altre, sono trasferite alla ditta aggiudicatrice. Tale modo di agire risulta ambiguo e rappresenta un autentico e non accettabile 'scarica barile'", si legge ancora nella nota.

Ex Sloi, ecco come i tecnici Appa misurano gli inquinanti nei terreni del futuro cantiere Rfi

Terreni inquinati sotto stretta osservazione. L’Appa, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, ha eseguito tre giorni di analisi degli inquinanti nei terreni di Trento Nord che saranno interessati dai lavori della circonvallazione ferroviaria. Si tratta di una sorta di “contro-analisi” rispetto a quelle effettuate da Italferr per conto di Rfi. I terreni in questione sono quello della fossa Armanelli, di proprietà della stessa Rfi, nella quale venivano sversati a suo tempo i residui della Sloi.

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