Opere / Il caso

Circonvallazione ferroviaria, veleni Sloi e pericoli: nessuna risposta dalle Ferrovie

L’assessore comunale Facchin  in Consiglio comunale deve ammettere che, sulla bonifica dei veleni, «non si sa ancora nulla». E il sito del Ministero, che deve fornire trasparenza, è ancora bloccato da settimane

di Chiara Zomer

TRENTO. «Non abbiamo ancora risposte da Rfi». È bastata questa frase, pronunciata in aula dall'assessore alla mobilità Ezio Facchin, per agitare gli animi. A partire da quello del consigliere d'opposizione Andrea Maschio, che è sbottato in aula e ha proseguito fuori: «Se non ci sono risposte, meglio sarebbe non sostenere il progetto».

Il tema è quello dei terreni inquinati di Trento nord, sui quali a distanza di mesi dalla presentazione del progetto di Italferr, si vorrebbe avere qualche certezza in più. E mentre si aspetta di capire il reale stato dell'arte di ex Sloi e ex Carbochimica, si attende pure di comprendere i tempi dell'iter per l'approvazione del progetto. Il sito del Mite, dove sarebbero dovute comparire tanto le integrazioni di Rfi quanto le conseguenti osservazioni, non funziona da settimane.

Ad oggi i termini originari sono scaduti, ma da più parti ci si attende una proroga, per altro richiesta: «Non è stato ottemperato l'obbligo di legge di pubblicità - osserva il presidente della circoscrizione centro Claudio Geat - mi aspetto che da quando il sito tornerà a funzionare si facciano ripartire i 15 giorni per le osservazioni».

Se è così o no non è dato sapere. Di sicuro la commissione non è stata convocata.

Ma facendo un passo alla volta, in consiglio comunale si è tornati a discutere di un tema: i terreni inquinati. Il consigliere Maschio, con un'interrogazione, ha chiesto di sapere qualche cosa in più, rispetto alla conferenza conoscitiva organizzata in consiglio comunale.

Tre i punti principali: se fossero stati fatti (o almeno programmati) i rilievi per capire se è inquinato il terreno sotto la ferrovia, come si intende gestire il terreno di scavo e che tipo di bonifica si intenda realizzare, con quali certezze per la salute pubblica.

La risposta dell'assessore Facchin non è stata esattamente esaustiva: «Noi abbiamo richiesto puntualmente le risposte a Rfi in data adeguata - ha spiegato l'assessore - ma non abbiamo avuto risposta. Trattandosi di argomenti delicati, non possiamo dare risposte, perché non sono in mano a noi ma a Rfi che si interfaccia con Appa per gli aspetti specialistici. Sono questioni che noi stessi abbiamo posto come condizione per andare avanti, parlando di cantiere pilota. Sono in atto azioni per poter entrare e fare una serie di prove: soil gas e camere di flusso e dei sondaggi veri e propri sotto la linea ferroviaria per capire il grado di inquinamento. L'accessibilità ai siti non è data da un proprietario. Finché non provvederà Rfi in modo coattivo, per ottenere l'ingresso ai siti, tutte queste informazioni aggiuntive non è possibile ottenerle».

Infine, sul tema dell'accesso ai siti per fare i rilievi, Facchin ha spiegato che l'amministrazione comunale ha incontrato «il proprietario per vedere di fare un'azione di accordo, azione di intesa per poter aiutare chi deve fare queste prove ad ottenere informazioni, ma non abbiamo avuto risposta positiva. Il resto spetta a Rfi. Non appena avremo le risposte, saremo più precisi».

Dopo tutti questi mesi, al consigliere Maschio dev'essere sembrata una spiegazione poco convincente: «Non è possibile che in aula diciate ancora che non sapete. Allora bene fareste a dire a Rfi che finché non arrivano le risposte, non vi spenderete per il progetto. Invece siete gli unici in tutto il Trentino che vi siete spesi per la bontà di un progetto che di buono aveva davvero poco».

Mentre a Trento si discute, a Roma l'iter del progetto dovrebbe procedere. Ma pure lì non arrivano certezze. Intanto, il sito del Mite, che avrebbe dovuto garantire pubblicità degli atti per la valutazione ambientale, è ancora bloccato. E nel frattempo, sulla carta, i termini sono scaduti, senza che nemmeno sia arrivata risposta alla richiesta di proroga (due: dal Comune e dalla Circoscrizione Centro).

Il presidente Geat attende fiducioso: «È vero che il Comune sul suo sito ha pubblicato le integrazioni di Italferr, ma il ministero non ha assolto l'obbligo di legge di pubblicità. Io credo che quindi, quando si riattiverà il sito, si potrebbero far ripartire i 15 giorni di tempo per le osservazioni». Si vedrà sarà di quest'avviso anche il ministero, dopo che avrà ripristinato la pagina web.

comments powered by Disqus