Rovereto / La protesta

San Giorgio, il grido dei residenti: «Qui è peggio di Alcatraz, siamo abbandonati dall'Itea»

Da tempo lamentano le cattive condizioni e l'assenza di manutenzione della struttura. Negli alloggi umidità, intonaci sul letto e altri disagi. «Qui ci sono le blatte che girano indisturbate Abbiamo paura la sera ad uscire di casa o a scendere in cantina»

SENTENZA L'Itea non può sfrattare gli "inquilini fragili
ALTO GARDA Prezzi e affitti alle stelle, boom di domande all'Itea
RABBIA Inquilini Itea: "Non accettiamo disparità di trattamento"

di Giancarlo Rudari

ROVERETO. «Benvenuti ad Alcatraz, sezione San Giorgio. Prego, accomodatevi: qui ci sono le blatte che girano indisturbate, l'umidità che invade i muri, pezzi di controsoffitto che cadono sul letto, garage che non si possono chiudere, gente che chissà da dove arriva urina in giro e dorme nei sottoscala... Qui abbiamo paura la sera ad uscire di casa o a scendere in cantina. Vado avanti?».

No, grazie. Basta (e avanza) così. Non ne possono più i residenti dell'Itea di San Giorgio: un lungo edificio su tre piani, ingrigito e scrostato, che stride con le costruzioni colorate e ordinate lì a fianco. Non ne possono più perché, a loro dire, Itea è sorda (e non da oggi) alle richieste di intervento per garantire una minima manutenzione, per sistemare le parti comuni del fabbricato e per rendere più dignitosi (e salubri) gli alloggi.

«Tante richieste di intervento, qualche rassicurazione ma risultati zero. Le abbiamo provate tutte ma sembra di lottare contro i mulini a vento. Sa l'ultima che ci è stato detto? Che non vale la pena spendere soldi per sistemare queste mille magagne perché l'anno prossimo prevedono una ristrutturazione complessiva. E intanto cosa facciamo? Dobbiamo continuare a vivere in queste condizioni? Qua è come stare ad Alcatraz, anzi forse peggio perché quella era una prigione, mentre qui non siamo delinquenti. Chiediamo di vivere in maniera dignitosa...». Sono dei fiumi in piena due inquiline («ma così la pensano tutti qua dentro») che si sono rivolte all'Adige nella speranza che «se finiamo sul giornale forse l'Itea si dà una mossa».

«Siamo messi male, molto male. Il portellone del garage non si chiude, le luci saltano a causa dell'infiltrazioni di acqua, le cantine sono inagibili perché invase dagli scarichi, in casa chiazze di umidità sono un po' dappertutto, blatte che girano...» raccontano le due donne. «Nel mio appartamento è caduto sul letto il controsoffitto e per sistemarlo ho speso 4.000 euro. Sto facendo vivere mia figlia nella muffa quando c'è qualche alloggio chiuso perché il titolare è in casa di riposo ma qui vengono i figli in vacanza...

Anche qui perché Itea non interviene?» conclude una giovane mamma.

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