Alloggi / Emergenza

L'Itea non può sfrattare gli "inquilini fragili": la sentenza della Corte d’Appello

La causa intentata dal sindacato inquilini Sunia-Cgil per un anziano dell’Alto Garda, che l’Istituto voleva sloggiare. Dopo il primo grado, anche in secondo grado l’Istituto ha perso

TRENTO. Gli inquilini Itea, se soggetti fragili, hanno diritto alla proroga dell'alloggio. Anche quando si stratta di un appartamento d'emergenza. Lo ha sancito la Corte d'Appello di Trento, confermando la decisione assunta dal Tribunale nel maggio scorso che si era opposto alla richiesta di sfratto di Itea contro un cittadino ultra sessantacinquenne che occupava, con la sua famiglia, un appartamento in Alto Garda sulla base di un contratto di locazione temporanea. Lo comunica la Cgil del Trentino in una sua nota.

In sostanza la Corte ha ribadito che l'articolo della legge provinciale che riconosce le condizioni di emergenza e fragilità, si applica a tutte le tipologie contrattuali. La Corte ha argomentato, inoltre, la propria decisione facendo leva non solo sul dato letterale della disposizione ma altresì sul fine dichiaratamente perseguito dalla legge in materia di "politica provinciale della casa", ovvero la tutela dei soggetti ultrasessantacinquenni e dei soggetti che presentano un'invalidità pari o superiore al 75%.

Itea, basandosi sul parere del servizio casa della Comunità di Valle, aveva intimato loro lo sfratto, ritenendo non applicabile l'articolo della legge provinciale sull'edilizia popolare.

Secondo la Corte d'Appello di Trento tale parere non solo non sarebbe da ritenersi vincolante, ma riporterebbe argomenti giuridici "non condivisibili", non tenendo conto di una situazione di oggettiva difficoltà della famiglia, composta da un anziano di 69 anni, una moglie malata e tre figli.

Sulla decisione esprime soddisfazione il sindacato Sunia Cgil che con l'avvocata Stefania Franchini che con l'avvocata Rosalba Colasuonno ha seguito il caso e posto la questione davanti al Tribunale nella primavera scorsa. "La conferma della sentenza di primo grado non può che essere una buona notizia - ammette la segretaria provinciale Manuela Faggioni -. Come detto nei mesi scorsi il ricorso di Itea contro la decisione a favore dell'inquilino era una scelta legittima, ma non opportuna vista la mission sociale della società. In ogni caso speriamo che anche questo, insieme alla nuova presidenza, aiuti a costruire relazioni costruttive con Itea a vantaggio di tutte le inquiline e gli inquilini nel rispetto della legge".

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