Immobili / Il progetto

Casa della Trota, c’è il «sì» alla concessione edilizia: la proprietà ha vinto la sua battaglia

A quasi un quarto di secolo dalla chiusura definitiva, il via libera al recupero dello storico edificio. Entro due anni l’inizio dei lavori, la conclusione è invece prevista per il 2030: in previsione alloggi e ristorante

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di Paolo Liserre

ALTO GARDA E LEDRO. Lo si potrebbe inserire di diritto tra i «casi scuola» di un'ampia letteratura sulle sabbie mobili della burocrazia italiana. Nel frattempo, un «frattempo» di quasi vent'anni, lo hanno definito in tutti i modi: rudere, ecomostro, e chi più ne ha più ne metta. Dimenticando, piaccia o non piaccia, che quell'immobile è parte integrante della storia del turismo altogardesano e trentino, che di lì sono passati e si sono fermati personaggi del calibro di Monica Vitti, Fausto Coppi, dell'ex cancelliere tedesco Willy Brandt. E non solo.

Ora però la «Casa della Trota», l'ex albergo-ristorante a picco sul lago lungo la Gardesana Occidentale tra Riva e Limone ma in territorio di Ledro e proprio in corrispondenza della valle del Ponale, può finalmente e veramente risorgere a nuova vita. A un quarto di secolo dalla sua chiusura e a quasi vent'anni dalla presentazione del primo progetto di recupero firmato dalla società «Ponale srl» di Francesca Cicciarello e del marito Emanuele Lazzara.

L'ex albergo Ponale insiste catastalmente sul territorio del Comune di Ledro ed è stata proprio l'amministrazione guidata dal sindaco Renato Girardi a staccare ufficialmente in questi giorni la concessione edilizia che rappresenta la pietra miliare per la rinascita della «Casa della Trota». Il permesso di costruire, rilasciato sulla base del progetto che aveva ottenuto il via libera della Comunità di Valle ben cinque anni or sono, fa riferimento alla proposta di recupero dell'immobile per realizzare una «residenza turistico alberghiera» con alcune unità abitative, alloggi, camere e ristorante, compresa anche la previsione di passaggio della futura Ciclovia del Garda.

La concessione edilizia prevede che i lavori debbano partire entro un termine massimo di due anni e che debbano essere conclusi entro cinque dalla data del primo "colpo di piccone". Il che significa che il nuovo albergo-ristorante «Casa della Trota» potrebbe e dovrebbe diventare realtà al massimo entro il 2030.

«Siamo entusiasti di aver finalmente raggiunto un obbiettivo che perseguivamo da vent'anni - fa sapere Francesca Cicciarello - Ci teniamo molto a ringraziare Lorenzo Tosolini e Massimiliano Versini, architetto ed avvocato ma soprattutto amici che hanno lottato e sofferto con noi in tutti questi anni. E personalmente ci tengo a ringraziare l'ex sindaco Mosaner per l'appoggio e l'affetto dimostratoci. Ma soprattutto vorrei fare ringraziare Emanuele, mio marito, che è la persona che in tutti questi anni si è speso sia mentalmente che fisicamente per questo obiettivo e senza il quale io non sarei mai riuscita a tenere duro per così tanti anni. Per il futuro ci riserviamo di riordinare le idee, che non ci mancano mai, non appena la stagione di quest'anno sarà terminata».

Magari, nel frattempo, verranno riordinate anche le idee per quel tratto della Ciclovia del Garda, uno dei più spinosi in assoluto, rispetto al quale la situazione sembra essere ancora in alto mare. «Da parte nostra - conclude Francesca Cicciarello - c'è la disponibilità a ragionare con chi di dovere per far coesistere le due cose. Tra l'altro, adesso, con maggiore tranquillità visto l'importante risultato che finalmente siamo riusciti a raggiungere».

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