Ostacoli / Il progetto

Fiemme senza barriere, il sogno è possibile: la mappatura rende il territorio più accessibile

Il gruppo Per.La (Percorso lavoro) e il Cse Anffas di Vigo di Fassa hanno consegnato ai sindaci e al presidente della Comunità di Valle l’elaborato finale che garantisce a chi vive una disabilità di potersi spostare in maniera più libera e sicura all’interno della vallata

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di Andrea Orsolin

FIEMME. Che ostacoli trovano ogni giorno coloro che vivono con una disabilità e si spostano nei paesi della valle di Fiemme? La risposta si può trovare nella relazione finale del progetto "Fiemme senza barriere", che gli attori del gruppo Per.La (Percorso lavoro) e dal Cse Anffas di Vigo di Fassa hanno consegnato la scorsa settimana ai sindaci di Fiemme e al presidente della Comunità di Valle.

Otto persone tra i 20 e i 55 anni, con difficoltà certificata, guidate da Gianni Rizzi (referente del progetto), che hanno mappato il territorio in termini di accessibilità, valutando la presenza di eventuali barriere architettoniche. Hanno sperimentato le difficoltà per chi è in carrozzina, ma anche per un anziano o una mamma col passeggino, di spostarsi all'interno di un paese ed entrare in luoghi pubblici come negozi, biblioteche, poste o edifici comunali, oppure anche in strutture alberghiere.

«La situazione che abbiamo trovato è complessivamente buona - spiega Rizzi - ma c'è ancora da migliorare per avere una valle senza barriere». La più grande difficoltà riscontrata è quella legata ai marciapiedi: alcuni sono troppo stretti, altri hanno troppa pendenza, altri ancora hanno un cordolo troppo alto. In alcune zone sono addirittura assenti, costringendo le persone a rimanere sulla strada.

Gli autori del progetto hanno poi utilizzato il servizio di trasporto pubblico, sperimentando la fatica di salire e scendere per chi si muove in carrozzina o ha un grado limitato di mobilità. Hanno sperimentato piste ciclabili e il loro accesso. I percorsi a media quota, con diversi sentieri abbozzati ma poi interrotti, oppure sistemati ma non in maniera definitiva. Un grosso problema è quello relativo all'accesso agli ambulatori presenti nei paesi: in molti di essi il campanello è posto troppo in alto sulla porta di ingresso e le porte si aprono verso l'esterno, così che, senza un aiuto di qualche buon'anima, il disabile non riesce ad entrare.

Sono stati infine visitati alcuni alberghi, dove sono state riscontrate lacune per quanto riguarda l'accessibilità e i bagni. "Fiemme senza barriere", nato a fine 2019, oltre a voler raggiungere lo scopo finale richiesto dalla Comunità di Valle (la valutazione degli ostacoli è stata fatta anche in vista delle Olimpiadi 2026) ha voluto essere da spunto per favorire la sensibilizzazione della popolazione rispetto al tema dell'accessibilità e ha permesso di definire alcuni obiettivi interni legati alle persone frequentanti il Cse e Per.La.

«Lo spostamento all'interno del paese e tra paesi - dice Rizzi - ha permesso di fare esperienza di modalità corrette di comportamento negli spazi della comunità, di sperimentare ed apprendere norme di sicurezza e del codice della strada e, ancora, ha favorito l'autoconsapevolezza dei propri bisogni e di quelli altrui, attraverso la rielaborazione della giornata vissuta».

Lunedì a Cavalese si è svolto il piacevole incontro di restituzione del progetto con gli amministratori locali, per illustrare il percorso svolto e chiedere di risolvere le criticità rilevate. «È stato un momento molto bello, un confronto in cui i nostri ragazzi si sono potuti sentire protagonisti e cittadini attivi. Da parte delle amministrazioni comunali abbiamo riscontrato la giusta sensibilità sull'argomento, visto che sono già stati messi in campo alcuni interventi su nostro suggerimento».

Ora l'attenzione del centro Anffas è rivolta ad un nuovo progetto, in collaborazione con il Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo, per migliorare l'accessibilità al museo e semplificare la brochure della guida.

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