Società / Povertà

Dramma casa nell’Alto Garda e Ledro. La responsabile dei Servizi sociali della zona: “Una piaga sociale”

Che la situazione sul fronte povertà sia molto problematica lo indica anche il numero, sempre molto alto, di persone che richiedono il bonus alimentare. Sono già 87 quelle che stanno per ricevere il bonus dalla Comunità di valle, 154 quelle che ne hanno fatto richiesta

ARCO. «Il problema più grave dell'Alto Garda è quello della casa: non si trova casa. È un dramma, è una grave piaga sociale», denuncia Costanza Fedrigotti, responsabile dei servizi sociali Alto Garda e Ledro. “Appartamenti in affitto non se ne trovano e se ce ne sono hanno prezzi improponibili; un problema aggravato se la famiglia è numerosa. Ci sono poche case Itea di risulta, poche unità all'anno, a fronte di un migliaio di richieste di casa o di contributo affitto. E credo che Itea abbia tanti appartamenti chiusi, mi sembra 95, che dovrebbe sistemare per poi riassegnare. La situazione è di vera emergenza”.

E che la situazione altogardesana sia molto problematica lo indica anche il numero, sempre molto alto, di persone che richiedono il bonus alimentare. Sono già 87 quelle che stanno per ricevere il bonus dalla comunità di valle Alto Garda e Ledro; 154 che ne hanno fatto richiesta e c'è ancora tempo per raccoglierne molte altre.

«Andremo avanti per tutto dicembre - fa sapere Fedrigotti - l'Alto Garda e Ledro è tra le zone della Provincia con maggiore richiesta. Possiamo dire che rispetto all'ultima volta le richieste attuali mostrano un aumento delle persone singole e degli anziani, questi magari hanno solo la pensione sociale o la minima e fanno fatica. Le domande sono presentate soprattutto da persone residenti a Riva e poi quelle di Arco, meno dagli altri Comuni».

C'è poi il fondo solidarietà gestito dal Tavolo della solidarietà in cogestione tra Servizi sociali, Caritas e altri enti solidali che «nel 2021 ha erogato aiuti per 289 mila euro ai cittadini dei quali buona parte, circa l'80% - spiega Fedrigotti - è servito per gli affitti e le utenze. Di questa somma 138 mila sono andati a cittadini di Riva del Garda, 103 mila ad Arco, 13 mila a Dro e 13 mila a Ledro, 12 mila a Nago Torbole, 4 mila a Tenno e 3.700 a Drena».

Ora sono arrivati altri fondi nazionali «che vogliamo orientare soprattutto per gli affitti e le utenze che sono un problema in inverno anche per via dei rincari. Il nostro è il territorio che presenta più domande in Trentino; anche se la stagione lavorativa estiva è andata bene alcune persone con fragilità non hanno trovato impiego». Quella che è partita in ottobre è la quarta fase del bonus alimentare, nelle precedenti fasi sono stati aiutati 409 nuclei familiari in tutto l'Alto Garda e Ledro per un totale di 1.051 persone, erogando 245 mila euro. Ripartiti per Comune gli aiuti erano così suddivisi: a Riva del Garda 204 nuclei familiari per 530 persone complessive; ad Arco 118 per 305 in totale; a Ledro 15 famiglie per 36 persone complessive; a Dro 21 per 48 totali; a Nago Torbole 30 per 83; a Tenno 17 per 45 e a Drena 4 per 4 persone in totale.

Per questa nuova tornata è stata alzata la soglia di reddito: si può accedere al contributo con redditi maggiori rispetto alle altre volte, anche perché l'estate è stata favorevole, c'è stata più occupazione. Il bonus è una tantum dai 150 ai 500 euro a seconda del numero di persone che compongono la famiglia. La raccolta delle richieste continuerà e fino a fine anno. La domanda dovrà essere presentata in forma digitale su modulo disponibile sul sito della Comunità Alto Garda e Ledro (altogardaeledro.tn.it), da inviare all'indirizzo mail dedicato (questo). Per chi non avesse un computer, non c'è problema basterà rivolgersi alle assistenti sociali».

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