Daniza: Cortina si offre di accogliere i cuccioli

L'amministrazione comunale di Cortina d'Ampezzo è disponibile ad accogliere nel suo territorio i due cuccioli di orso, orfani di Daniza, uccisa in Trentino. Il vicesindaco Enrico Pompanin ha risposto affermativamente alla richiesta formulata dal Partito ambientalista europeo. Nei giorni scorsi il sindaco sospeso Andrea Franceschi aveva postato in Facebook un messaggio invitando i turisti a scegliere la località ampezzana perchè non vi vengono uccisi gli orsi. "Abbiamo inviato una nota alcuni giorni fa e il comune ci ha risposto dandoci la massima disponibilità ad accogliere gli animali e a inserirsi nel suo territorio - spiega Enrico Rizzi, segretario nazionale del Pae I tuoi commenti Rossi: «Basta caccia alle streghe» VIDEOLicia Colò: «Una barbarie» VIDEOMaturi: «Mi minacciano»Daniza allatta i suoi cuccioli: VIDEOL'orsa Daniza: SCHEDALe foto di DanizaUn cucciolo di Daniza sui banchi di scuola L'etologo: «Una madre stremata» De Battaglia: «Un fallimento che pagheremo»Il blog di Zenone Sovilla La manifestazione a PinzoloLa protesta in piazza Duomo Il boicottaggio in rete Il fondo di Luisa Maria Patruno

AMMINISTRAZIONE DI CORTINA: DATECI I CUCCIOLI

L'amministrazione comunale di Cortina d'Ampezzo è disponibile ad accogliere nel suo territorio i due cuccioli di orso, orfani di Daniza, uccisa in Trentino. Il vicesindaco Enrico Pompanin ha risposto affermativamente alla richiesta formulata dal Partito ambientalista europeo. Nei giorni scorsi il sindaco sospeso Andrea Franceschi aveva postato in Facebook un messaggio invitando i turisti a scegliere la località ampezzana perchè non vi vengono uccisi gli orsi. "Abbiamo inviato una nota alcuni giorni fa e il comune ci ha risposto dandoci la massima disponibilità ad accogliere gli animali e a inserirsi nel suo territorio - spiega Enrico Rizzi, segretario nazionale del Pae - ora dobbiamo capire se l'operazione è fattibile. Il comune ci ha chiesto delucidazioni, perchè una operazione del genere non è mai stata fatta prima". "L'amministrazione garantirà un luogo circoscritto e protetto con videosorveglianza - precisa Stefano Fuccelli, presidente Pae - e si farà carico di tutte le spese di sostentamento, sia alimentare, sia sanitario, per tutto il periodo necessario allo svezzamento". Il Partito ambientalista europeo si opporrà all'affidamento dei due cuccioli al Corpo forestale dello Stato, deciso dalla magistratura. "È stata disposta l'autopsia di Daniza - conferma Rizzi - da eseguire in una struttura esterna al Trentino, a Grosseto. Noi impugneremo l'affidamento agli agenti della Forestale, perchè non sono attrezzati. Per noi è importante toglierli da lì e portarli in una zona sicura, seguiti da esperti: per questo sono in contatto con il presidente del Parco nazionale d'Abruzzo, per acquisire le professionalità necessarie".

 

DANIZA NELLE SALE DEL MUSE

Daniza finirà al Muse. Il corpo di mamma orsa sarà destinato «non a diventare un'attrazione, un orso impagliato da fotografare, ma il simbolo delle difficoltà che la convivenza tra uomo e natura molto spesso porta con sé», spiega il direttore Michele Lanzinger.
La proposta è emersa nel corso della commissione cultura del Comune, che ieri si è riunita proprio al Muse per fare il punto sull'attività del museo e le ricadute sulla città.
A precisa domanda, formulata dal consigliere della Civica Claudio Cia (con la risposta «twittata» da Eleonora Angeli), sull'opportunità di destinare proprio al Muse le spoglie dell'animale che più ha scaldato i cuori - e le teste - e ha fatto discutere per la sua gestione finita nel peggiore dei modi, la risposta del direttore del polo scientifico dei record è stata sibillina nei termini, ma chiara nei contenuti.
Per capirci, dato anche il putiferio sorto sulla vicenda, non sarà il Muse a chiedere «la pelle dell'orso», ma quel che è chiaro è che alle Albere hanno già grandi progetti su Daniza. Si attende dunque che chi di dovere, chi sarà chiamato a decidere sulle sorti della carcassa, convenga sul Muse come destinazione ideale.
«Per il momento - conferma Lanzinger - non ci permettiamo di entrare nella questione. Nessuna richiesta formale di avere l'orsa. Ma, certamente, abbiamo già grandi progetti qualora Daniza arrivasse qui. E, si badi bene, si tratta di qualcosa che non potrebbe essere più lontano dal concetto dell'animale imbalsamato da far ammirare ai visitatori. Quello a cui da qualche giorno a questa parte stiamo pensando è uno spazio, all'interno del Muse, in cui si possa riflettere sul rapporto tra ambiente naturale e presenza dell'uomo e sui problemi che attorno a questi elementi, messi assieme, possono sorgere. Daniza è un grandissimo simbolo delle questione che, al giorno d'oggi, sorgono nel tentativo di riuscire a far convivere armonicamente elementi naturali ed elementi caratterizzati dall'antropizzazione. Daniza al Muse non sarebbe un'attrazione, ma uno spunto di riflessione profonda e permanente su un problema quantomai attuale».
 Direttore, Daniza in questi giorni la vogliono un po' tutti. Gli ambientalisti per una loro perizia di parte, il Centro di documentazione di Luserna, ora voi.
«Noi come Muse non chiederemo mai di avere Daniza. Sono scelte che non ci competono. E poi non voglio assolutamente creare polemiche con altre amministrazioni trentine. Dico solo che qui avremmo studiato un percorso di riflessione profondo e articolato, su un problema serio e attuale come proprio la vicenda di Daniza ha dimostrato».
 E qualora Daniza arrivasse, sarebbe già pronto all'assedio delle frange più erstremiste degli animalisti pronte a protestare dicendo che prima i trentini l'hanno ammazzata e ora la mettono al Muse per fare cassa con gli ingressi?
«Questo è proprio uno dei motivi che ci hanno spinto a pensare al nostro progetto. Aver visto come la scomparsa dell'orso sia stata vissuta più in modo movimentista e sentimentale, che riflettendo sui problemi che la vicenda portava con sé, ci ha spinto a pensare che forse sarebbe proprio utile aiutare tutti a ragionare su questo tema. Partendo proprio da un simbolo come Daniza».

 

LAV: UE, BASTA FINANZIAMENTI A TRENTO

 

"La Commissione europea costringa il ministro dell'Ambiente Galletti a riprendere la patria potestà dei cuccioli di Daniza, eseguendo un Piano attivo per la loro attiva tutela in natura con il Corpo Forestale dello Stato, e sospenda la sua parte dei finanziamenti per il ripopolamento degli orsi nelle Alpi centro-orientali". Lo chiede la Lega antivivisezione (Lav) con una lettera al Commissario di Bruxelles all'Ambiente, Janez Potocnik, e "con il supporto dei parlamentari europei eletti in Italia, che in queste ore stanno firmando l'appello".

 

"La modifica unilaterale dell'Accordo per la protezione dell'orso bruno, la violazione del dettato dei progetti comunitari Life, l'esplicita volontà da parte della Provincia di Trento di azzerare la presenza dei plantigradi sul proprio territorio, sono chiare", sottolinea la Lav.

 

"Altro che un errore sull'anestetico sparato a Daniza - prosegue la nota degli animalisti - questo è un danno per i progetti di conservazione della specie, e quindi della politica ambientale nazionale ed europea. Lo Stato riprenda a fare lo Stato, Galletti faccia il ministro dello Stato e non attenda inutili veline da Trento".

 

Intanto domani la Lav depositerà in Procura a Trento una denuncia e un dossier "salva cuccioli", "supportati dalle dichiarazioni di zoologi e veterinari". 

 

 

IL MINISTRO RISPONDE

Finito nell'occhio del ciclone dopo la morte dell'orsa Daniza, il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ieri ha evitato i manifestanti, un centinaio in tutto appartenenti a gruppi e associazioni animaliste, che si erano dati appontamento in mattinata sotto le finestre del ministero che chiedevano «giustizia» per l'animale. Galletti ha però accettato di rispondere ad alcune domande sul futuro del progetto di ripopolamento. Un progetto che, secondo lui, va ridiscusso sia per migliorare la convivenza con le popolazioni che vivono a contatto con i plantigradi, sia per stabilire un contingentamento degli animali, che la Provincia considera troppi.
«Abbiamo chiesto spiegazioni al Trentino – aveva annunciato negli scorsi giorni - saremo molto inflessibili nell'analisi di quanto successo». A Bologna per inaugurare l'anno scolastico alle elementari Marconi, le stesse che aveva frequentato da bambino, il capo del dicastero ambientale ha glissato l'invito dei cronisti a commentare le richieste di dimissioni arrivate dalle associazioni ambientaliste. Ma all'uscita dall'istituto, prima di salutare la madre che gli ha raccomandato di «fare sempre il bravo», sollecitato dall'Adige è tornato sull'argomento.
 

Ministro Galletti, crede che il progetto di ripopolamento Life Ursus vada messo in discussione dopo il caso dell'orsa trentina uccisa dall'anestetico?
«Provo dispiacere per il caso specifico, ma la mia preoccupazione è che quando i riflettori si spegneranno non si parli più del problema, che resta. In Trentino come altrove nel Paese bisogna affrontare la tematica della presenza di alcuni animali accanto alle popolazioni locali e all'agricoltura. Si tratta di una questione culturale che deve rimanere al centro dell'attenzione».
 

Molti cittadini si dicono esasperati dalla presenza degli orsi vicino ai paesi.
«E' proprio questo che voglio dire. Il triste episodio dell'orsa deve far riflettere sul problema. Non è possibile fare finta di nulla».
 

Attualmente sono presenti circa 50 plantigradi tra Trentino, Lombardia, Veneto e Friuli. In che modo è possibile contenere il numero di questi esemplari?
«Il progetto è della Provincia autonoma di Trento, e a questo ente spetta dunque il compito di fare delle proposte in questo senso. Personalmente, dò la massima disponibilità da parte del mio Ministero per un supporto dal punto di vista scientifico e culturale».
 

Dopo la morte di Daniza i forestali veneti hanno chiesto di poter sospendere la cattura dell'orso M4 emigrato sull'altopiano di Asiago. Secondo lei la gestione degli orsi problematici va migliorata?
«Questo è il cuore del problema che dobbiamo affrontare. E credo proprio che vada approfondito in tempi brevi».
 

Nei panni del governatore Ugo Rossi, per dare il via libera alla cattura di Daniza avrebbe preferito attendere la prossima primavera, visto l'approssimarsi del periodo del letargo, oppure no?
«Non voglio rispondere. Chi ha la responsabilità deve decidere. E con la  decisione che ha preso, il presidente Rossi si è assunto la sua responsabilità».

 

LE PAROLE DI UGO ROSSI

 


 

 

ROSSI: MOLLARE? MAI PENSATO

 

 

MANIFESTAZIONE A PINZOLO

Segui la nostra diretta da Pinzolo per la manifestazione animalista in favore di mamma orsa: clicca sul link qui sotto per notizie, foto, commenti e video.

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PATT DURISSIMO

"La vicenda dell'orsa Daniza ha travalicato i limiti del comune buonsenso, perdendo di vista la reale entità dell'accaduto soprattutto se confrontata con i problemi che affliggono la nostra società". Lo sostiene in una nota il Partito autonomista trentino tirolese (Patt) secondo cui "è necessario riprendere immediatamente il senso della realtà rimodulando il progetto 'Life Ursus' all'attualità e concentrandosi quindi sulle importanti problematiche che la nostra comunità deve oggi affrontare per sostenere l'economia, per far crescere l'occupazione e garantire i servizi pubblici, dato che la tutela e il rispetto degli animali e dell'ambiente naturale in Trentino non è mai venuta meno". "L'immagine della nostra terra dipinta da molti come retrograda e nemica degli animali - prosegue il Patt - non solo offende tutti i trentini, ma va soprattutto contro i dati di fatto: la nascita, dall'avvio del progetto 'Life Ursus', di una settantina di cuccioli di orso è un risultato indiscutibile della bontà del progetto e del rispetto per gli orsi della gente trentina. Il fatto che, a seguito di un incidente che ha visto il ferimento di una persona, si siano presi provvedimenti sull'orsa in questione, oltre ad essere previsto da tutti i protocolli riguardanti la gestione di questi animali, è il primo passo per ristabilire la pacifica convivenza fra questi animali e l'uomo"

 

IL SINDACO DI PINZOLO

 

Tutto pronto a Pinzolo per la manifestazione di domani. Il sindaco: potranno esercitare il loro diritto garantito dalla costituzione. 

 

IL COMMENTO DEL MINISTRO

"Ci sta tutto sull'onda dell'emotività, ci sta anche questo atteggiamento, sicuramente esagerato". Così il ministro all'ambiente Gian Luca Galletti ha commentato la richiesta di dimissioni presentata da alcune associazioni animaliste per la vicenda.

"Io spero che lo stesso interesse che c'è stato su questo tema ci sia anche su altri temi che riguardano l'ambiente e vorrei che l'attenzione fosse sempre alta come in questo caso: in estate abbiamo affrontato temi drammatici che riguardano l'ambiente, come il dissesto idrogeologico, che hanno provocato sei morti".

"Abbiamo chiesto spiegazioni alla Provincia autonoma di Trento - ha aggiunto - saremo molto inflessibili nell'analisi di quanto successo. Finita l'emotività di questi giorni, però, sia chiaro a tutti che il problema resta. Io mi sto concentrando particolarmente sul problema del dissesto idrogeologico, vorrei che tutti insieme continuassimo con questa grandissima attenzione".

 

LA LOMBARDIA SI FA AVANTI

La Lombardia è pronta ad accogliere i cuccioli di Daniza in uno dei suoi 24 parchi, per garantirne l'incolumità. Ed è disponibile a ragionare di una diversa dislocazione degli orsi bruni, ora quasi tutti concentrati nel Parco Adamello Brenta.
A smentire che i partner della Provincia di Trento nella gestione del Piano d'azione per la conservazione dell'orso bruno (Pacobace) siano insensibili alle richieste di aiuto trentine è l'assessore regionale all'Ambiente Claudia Maria Terzi, leghista doc. Che, alle continue lamentele («Non ci sono altre regioni disponibili ad andare avanti», ha ripetuto anche giovedì Ugo Rossi), replica: «La Lombardia crede convintamente nel progetto europeo Life Ursus. Abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo fare finora, con l'intenzione di collaborare con tutte le altre parti in causa. Ma gli orsi sono animali selvatici e devono arrivare spontaneamente nelle zone in cui vogliono insediarsi. Non possiamo spostarli qua e là come fossero peluche, anche se lo richiede la Provincia di Trento. Ma quando arriverà una richiesta particolareggiata, la valuteremo».
Disponibili dunque, spiega Terzi, tanto che da tempo la Lombardia sta preparando il terreno all'arrivo spontaneo dei plantigradi trentini: «Stiamo creando l'habitat ideale entro cui gli orsi possano vivere, anche perché il progetto cui abbiamo aderito ha questo scopo, fare in modo che gli orsi ritrovino caratteristiche ambientali e di biodiversità ideali. Stiamo investendo un sacco in informazione e formazione dei territori e stiamo già distribuendo agli allevatori recinzioni elettrificate, per evitare incursioni e tensioni».
Ma, oltre a questo, Claudia Maria Terzi vuole parlare di quanto successo a Daniza: «Ci sono in giro degli orsetti che difficilmente passeranno l'inverno. Per questo, dopo quanto accaduto mercoledì, ho subito attivato i miei uffici per verificare se possiamo raccogliere al volo la disponibilità dei nostri parchi ad ospitare i cuccioli. Tutti i nostri tecnici escludono che, così piccoli, possano superare l'inverno, non avendone mai affrontato uno con la madre. Di spazio ne abbiamo tanto e do per scontato che avremo risposte positive».
Di questa disponibilità dovrebbe essere felice dunque la Provincia di Trento, che però «deve chiarire bene come vuole affrontare il futuro. Perché era evidente fin dall'inizio che un progetto di questo genere avrebbe comportato prima o poi dei problemi gestionali». Che per ora la Lombardia non ha. Sono tre gli esemplari avvistati tra Sondrio e Bergamo, in Val Brembana e Valtellina, ma i danni causati da M25 non preoccupano l'assessore: «Quando ci sono avvistamenti, interveniamo subito avviando la necessaria campagna informativa e formativa».
E una certa disponibilità la dimostra anche la Regione Veneto. Mario Richieri, dirigente della Sezione Caccia e Pesca da cui dipende la gestione della fauna selvatica, sottolinea che «la collaborazione tra regioni è uno degli obiettivi del Pacobace, con la regia essenziale del Ministero dell'Ambiente. Certo, bisognerà capire quali sono le proposte tecniche avanzate dal Trentino sul futuro degli orsi. La traslocazione forzata di questa animali è soggetta al parere del Ministero, che non valuta positivamente questo tipo di soluzioni.  Comunque, sugli orsi, la Provincia di Trento fa scuola a livello nazionale».

 

MATURI A RADIO 105

 

Interpellato telefonicamente durante una trasmissione serale di Radio 105, Daniele Maturi, il fungaiolo aggredito da Daniza, ha espresso il suo dispiacere per la morte dell'orsa: "Non doveva finire così".

 

M4: STOP ALLA CATTURA

 

Poco fa si è saputo che per il momento è stato sospesa l'ordinanza di cattura di M4, l'orso che vive sull'altopiano di Vezzena, tra il Trentino e il Veneto

 

UPT CRITICA SU DANIZA

 

"Nel caso Daniza è mancata una regia generale capace di garantire un intervento adeguato valutando i fattori in campo. Forse con l'avvicinarsi del letargo sarebbe valsa la pena saper aspettare uno-due mesi al massimo per intervenire, così da poter somministrare dosi inferiori di farmaco e soprattutto garantendo una situazione di stress di gran lunga inferiore all'animale stesso che nelle ultime settimane era stato vittima di un serrato inseguimento e la cui preoccupazione per la salvaguardia dei cuccioli era evidente". Lo sostiene il gruppo consiliare dell'Unione per il Trentino (Upt). 

 

MILANO, PROTESTA DAVANTI AL TRIBUNALE

 

Una ventina di animalisti sta prendendo parte ad un sit-in davanti al Tribunale di Milano per chiedere che "una Procura terza e non di parte come quella di Trento indaghi" sulla morte dell'orsa Daniza, che ieri non ha retto alla narcosi praticata dai tecnici forestali durante un tentativo di cattura. "Noi non ci fidiamo delle indagini della Procura di Trento - hanno spiegato Alessandra Dilenge e Alessandro Mosso delle associazioni "animalisti onlus" e "cani scioltI" - vogliamo che una Procura neutrale come quella di Milano indaghi per davvero su quanto accaduto". Gli animalisti hanno chiarito anche che il sit-in di oggi "è collegato ad un corteo che ci sarà a Pinzolo (Trento)", indetto da un'altra associazione.

 

DANIZA, FATTA L'AUTOPSIA

 

I risultati dell'autopsia di Daniza saranno disponibili solo tra qualche giorno. Lo comunica la Provincia autonoma di Trento che ha disposto l'esame autoptico dell'orsa morta nella fase di cattura, che è stato eseguito - precisa una nota - da un istituto indipendente alla presenza delle autorità giudiziarie competenti. Riguardo ad un presunto stress subito dall'orsa a causa delle operazioni di cattura, la Provincia sottolinea che "non è mai stato messo in atto alcun tipo di inseguimento. Daniza era infatti monitorata a distanza e si sono attese le condizioni più sicure per agire senza che si siano condizionati i suoi spostamenti". Questa mattina la Lega antivivisezione aveva depositato in Procura a Trento un'istanza di sequestro probatorio del corpo di Daniza chiedendo di far eseguire subito l'autopsia all'Istituto forense di medicina veterinaria del ministero della Salute. "Il piccolo laboratorio dell'Istituto zooprofilattico di Trento - sottolinea la Lav - è una struttura che approfondisce gli aspetti dell'allevamento, le patologie dei ruminanti, le tecniche di trasformazione del latte e di stagionatura del formaggio, tutti aspetti ben lontani dalle competenze e dalla indipendenza necessaria per eseguire un esame autoptico sul cadavere di un'orsa uccisa per telenarcosi".

 

L'ESPERTA DI FAUNA: "SONO PREOCCUPATA PER I CUCCIOLI"

 

"Anche se gli orsetti di Daniza staranno uniti, è difficile che sopravvivano oltre l'anno di vita". Lo sostiene Gudrun Pflueger, esperta di fauna selvatica della Società europea Wilderness. "In base a studi recenti, il 27% dei cuccioli non sopravvive al primo anno di vita perfino se stanno con la madre", aggiunge Pflueger che si dice molto preoccupata per il futuro dei due cuccioli di Daniza. "Gli orsetti hanno numerosi nemici in natura - lupi, aquile e volpi - e possono morire di fame. Prima dell'inverno - sottolinea l'esperta - hanno bisogno di molte calorie ma devono conoscere i luoghi dove cibarsi di bacche, ma ora non possono farlo perchè non sono accompagnati e istruiti dalla madre. Inoltre fino ai 2-3 anni avrebbero bisogno del latte materno".

 

LAV CHIEDE SEQUESTRO PREVENTIVO DEI CUCCIOLI

 

La Lega antivivisezione (Lav) ha depositato oggi in Procura a Trento un'istanza per il sequestro preventivo dei cuccioli dell'orsa Daniza, "in modo da trasportarli in una struttura adeguata per garantire la loro sopravvivenza". Gli esponenti nazionali della Lav, che oggi a Trento hanno incontrato i responsabili del Servizio fauna e foreste della Provincia, si dicono molto preoccupati per il futuro dei cuccioli di Daniza in vista della stagione del letargo e chiedono un monitoraggio continuo e un bollettino periodico sulle loro condizioni.

 

BIANCOFIORE: TRENTINO TERRA CINICA

 

"Innanzi all'uccisione della povera orsa che lascia i suoi cuccioli , non solo ti si strappa l'anima ma monta la rabbia nei confronti dei tanti commentatori, anche nazionali, che solo oggi si accorgono del cinismo di una terra dove conta solo il denaro, che io denuncio da anni". Lo ha detto l'onorevole di Forza Italia Michaela Biancofiore, commentando l'uccisione dell'orsa Daniza avvenuta in Trentino Alto Adige. "Nel corso dell'estate mi sono rifiutata di occuparmi della questione dell'orso - ha continuato la Biancofiore- la drammatica crisi economica in Italia ma anche nella regione Autonoma Trentino Alto Adige mi consegnava al pudore di tacere su una questione che sembrava gestibile e non particolarmente rilevante". "Ora innanzi allo strazio di quei cuccioli rimasti orfani per colpa dell'idiozia e dell'avarizia umana", l'onorevole ha auspicato che "gli imprenditori turistici stessi riflettano sull' invasività della mano pubblica in Trentino Alto Adige" e che "i tanti commentatori dell'ultima ora nazionali , smettano di lodare superficialmente una terra nella quale c'è molta polvere sotto il tappetto della brillante gestione dell'Autonomia , ergo di danaro pubblico".

 

I CUCCIOLI DI DANIZA DI NUOVO INSIEME

Come ha potuto accertare il personale forestale, tramite avvistamento diretto, i due cuccioli dell'orsa Daniza si sono riuniti e vengono monitorati in queste ore in maniera continuativa mediante la radiotelemetria. Intanto, gli uffici competenti precisano che la dose utilizzata per l’anestesia dell’orsa non è stata superiore al dovuto, bensì prudenzialmente sottostimata rispetto al peso dell’animale (stima per il dosaggio 80 kg, peso rilevato 106 kg).

Ad ulteriore chiarimento, rispetto ad alcune informazioni errate circolate nelle ultime ore, si fa inoltre presente che, qualora il tentativo di cattura fosse avvenuto utilizzando una trappola a tubo, sarebbe stato comunque necessario ricorrere all'anestesia che sarebbe stata praticata in tal caso su un animale in condizioni di stress determinate dalla permanenza all'interno della trappola.
In relazione a notizie relative ad un presunto stress dell'orsa a causa delle operazioni di cattura, va chiarito, infine, che non è mai stato messo in atto alcun tipo di inseguimento. Daniza era infatti monitorata a distanza e si sono attese le condizioni più sicure per agire senza che si siano condizionati i suoi spostamenti.
Gli esiti dell'autopsia - effettuata da un istituto indipendente alla presenza delle autorità giudiziarie competenti - saranno disponibili solo tra qualche giorno.

 

ROSSI: NON MI DIMETTO

Ugo Rossi è intervenuto questa mattina a Radio 24: "Ci danno degli assassini, lavoriamo in un contesto ormai irreale. Però dico che nelle Alpi l'orso vive solo in Trentino: vive qui perché abbiamo accettato 16 anni fa di portare avanti un progetto europeo molto complicato. Noi abbiamo investito risorse ed energia nella nostra fauna. Poi su una popolazione di 50 esemplari di orso è normale che ce ne siano alcuni con un carattere diciamo particolare. Daniza era una di queste, ha ucciso mamme mucche, mamme capre e mamme pecore che avevano dei cuccioli, l'episodio del fungaiolo non è tutto. In questa vicenda è andata storta solo una cosa: l'anestesia ha avuto un effetto letale. E' stato un caso, può succedere anche agli umani. Non abbiamo nascosto nulla, ho dato tutto al Procuratore della Repubblica, compresi tutti gli atti in nome della massima trasparenza. A chi chiede le mie dimissioni dico che ci sono delle scale di valori. Evidentemente se gli organi preposti dovessero individuare delle responsabilità sono pronto ad assumermele e quindi a dimettermi. Tuttavia voglio difendere l'operato di tutti coloro che hanno lavorato, unici in Italia e unici in Europa, in un progetto difficile. In tal senso la signora Licia Colò dovrebbe informarsi prima di parlare e dire cose sbagliate".

 

DEGASPERI (M5S) ALL'ATTACCO

"Bastava attendere qualche settimana e Daniza si sarebbe addormentata per qualche mese lasciando a noi il tempo di valutare meglio la situazione e ai cuccioli di crescere". Lo afferma il consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi. "I vertici della Provincia e la maggioranza che la governa hanno invece deciso di proseguire lungo la strada tracciata dalla delibera del 16 agosto (nel frattempo secretata), proprio alle porte del letargo. M5s chiederà in base a quale analisi si è scelto l'utilizzo del narcotico su un esemplare anziano e provato da un mese di fuga e chi ne ha autorizzato l'impiego".

 

Il comunicato integrale:

La fine di Daniza rende palese la leggerezza e l’incompetenza di chi ne ha avuto la responsabilità.
Il M5s è stata l’unica forza in Consiglio provinciale a chiedere il ritiro dell’ordinanza di cattura perché fondata su presupposti dubbi (le molte versioni del fungaiolo), pericolosa per la vita dell’orsa e dei cuccioli e perché dannosa per la credibilità (faticosamente conquistata a suon di milioni di euro) del Trentino.
I vertici della PAT e la maggioranza che la governa hanno deciso di proseguire lungo la strada tracciata dalla delibera del 16 agosto (nel frattempo secretata), proprio alle porte del letargo. Sarebbe bastato attendere qualche settimana e Daniza si sarebbe addormentata per qualche mese lasciando a noi il tempo di valutare meglio la situazione e ai cuccioli di crescere.
Invece, nonostante le controindicazioni degli stessi tecnici (Groff, responsabile Grandi carnivori della PAT: “i proiettili narcotizzanti possono essere pericolosi”) e i precedenti (già 2 decessi seguiti all’utilizzo di questo strumento) la PAT ha accelerato e con un blitz delle sue “forze speciali” comandate da Romano Masè ha provocato un disastro di proporzioni planetarie.
Oggi sui quotidiani tutti a strapparsi le vesti. Grande spazio a chi in Agosto affermava sicuro che “la Provincia fa bene a rimuovere l’orsa”, a chi con un mese di ritardo copia i comunicati stampa del M5s (“dilettantismo e incompetenza”) e a chi, solo poco tempo fa, con gli orsi voleva fare il ragù.
Ma oltre le chiacchere, il M5s chiederà in base a quale analisi si è scelto l’utilizzo del narcotico su un esemplare anziano e provato da un mese di fuga e chi ne ha autorizzato l’impiego. Avremo quindi i nomi degli irresponsabili che se ne devono andare a casa.

 

DALLAPICCOLA SI DIFENDE

Ad accusare i vertici provinciali come minimo di dilettantismo e a chiedere le dimissioni dell'assessore (e del governatore Ugo Rossi) sono tanti: ma Dallapiccola a dimettersi non ci pensa nemmeno, anche se la sua gestione della comunicazione rispetto alla «pratica Daniza» è stata per lo meno incauta e ha contribuito a mettere in moto la macchina che ha portato alla raccolta di quasi 200mila firme in calce a diverse petizioni a difesa degli orsi trentini e all'organizzazione di presìdi, manifestazioni, tensioni e irruzioni in Provincia.
Una comunicazione che continua a non essere delle migliori, dato che nessuna delle richieste di chiarimenti sul tentativo di cattura dell'orsa e sulla sua morte sono state soddisfatte, durante la conferenza stampa indetta ieri pomeriggio e a cui Dallapiccola ha partecipato con Ugo Rossi e i dirigenti del Servizio Foreste e Fauna Claudio Groff e Fausto Masè. E questo nonostante in mattinata Dallapiccola avesse garantito «il massimo della trasparenza».
 

Assessore, vorremmo capire esattamente cosa è accaduto ieri sera in Val Borzago.
Non è stata certamente una cosa voluta, di più ora non posso dire.
 

E quando ci direte com'è andata?
Avrete tutte le informazioni del caso, ci mancherebbe. Le pare che siano cose che si tengono nascoste?
 

Speriamo di no.
La Provincia garantisce il massimo della trasparenza e della correttezza.
 

Ma intanto piovono richieste di dimissioni.
Sono rammaricato per quanto accaduto, ma si è sicuramente trattato di una tragica circostanza e continuo a riporre massima fiducia nei nostri tecnici.
 

Però è almeno la seconda volta che l'anestesia uccide un orso: già nel 2012 sul Monte Terlago un esemplare non era sopravvissuto alla sedazione.
Non è la stessa cosa: allora il motivo del decesso era stato il soffocamento provocato dal rigurgito del cibo che l'orso aveva ingerito poco prima del tentativo di cattura.
 

Invece ora escludete che Daniza avesse mangiato prima della telenarcosi?
No, ma comunque non è morta per un rigurgito di cibo. È morta dopo essere stata addormentata.
 

Però è davvero complicato, soprattutto per come è stato gestito il caso fin dall'inizio, giustificare quanto accaduto ieri notte.
Non dobbiamo giustificare l'accaduto, ma spiegarlo. Le istituzioni trentine hanno una linea di comportamento che garantisce la nostra popolazione e si sono mosse in questo senso.
 

A questo proposito chiedete anche un contingentamento dei plantigradi, considerandoli troppi. Doveva esserci un incontro col ministro dell'Ambiente su questo: è avvenuto?
È stato programmato, ma non si è ancora svolto. Ragioneremo anche all'interno del Pacobace, tutti gli scenari restano aperti.
 

Ma forse c'è anche qualcosa da rivedere per quanto riguarda le catture, visto che nel giro di sei anni tre orsi sono deceduti come conseguenza - diretta o indiretta - della sedazione.
Il problema non sono le modalità di cattura, il problema è che stiamo gestendo un progetto difficilissimo da portare avanti, che riguarda la sopravvivenza dell'orso bruno in Trentino. Una sopravvivenza che comunque stiamo garantendo: la prova sono i 77 cuccioli nati dall'avvio di Life Ursus. È estremamente ingiusto condannare il Trentino per questi fatti di fronte all'evidenza che in Trentino la specie sopravviverà ed è in continua espansione.
 

Ci sarà un chiarimento con i partner del Pacobace, ossia con le altre regioni coinvolte nel Piano per la conservazione dell'orso?
Abbiamo informato il ministro, abbiamo informato l'Ispra e ovviamente ne parleremo all'interno del Pacobace. Abbiamo messo a disposizione degli organi di giustizia tutta la documentazione perché è nostro compito mettere a disposizione tutte le informazioni in un regime di assoluta trasparenza.
 

Anche il Corpo Forestale dello Stato ha aperto un'inchiesta.
Siamo disponibili a fornire tutte le informazioni anche a loro. Ma siamo convinti che domattina bisognerà rimboccarsi le maniche perché rimane l'impegno della Provincia per tutti gli altri orsi che ci sono in Trentino.
 

Ieri notte è stato catturato anche un cucciolo e gli è stata applicata la marca auricolare. Perché solo uno?
In questa fase non è stato ritenuto necessario catturare anche l'altro dato che vivono e si muovono insieme.
 

Ma come fate a esserne certi?
Contestualmente alla decisione di catturare Daniza abbiamo organizzato un sistema di gestione dei piccoli, per garantire totalmente la loro sopravvivenza. Una squadra appositamente costituito all'interno del Servizio Foreste e Fauna li seguirà in alcuni momenti per capire dove vanno e intervenire se si mettessero nei guai o se si ravvisasse la necessità di fornire loro alimentazione rispetto a quella che sono in grado di procurarsi.
 

Comunque, dal punto di vista dell'immagine del Trentino, quanto successo è uno smacco.
Ci dispiace per l'immagine, per l'orso, per tutto. Ma dobbiamo capire cosa è successo esattamente: nonostante io sia veterinario e per competenza sia coinvolto in questa vicenda, non ho preparato la dose né ho sparato.
@cardiniladige

 

IL SINDACO DI CORTINA: NOI NON LI AMMAZZIAMO

 

"Venite in vacanza nelle Dolomiti Bellunesi, noi non uccidiamo le mamme orse": è la frase postata su Facebook dal sindaco sospeso di Cortina Andrea Franceschi dopo la morte dell'orsa in Trentino. La polemica sull'intervento costato la vita a Daniza rischia di coinvolgere anche le rivalità turistiche tra le due regioni confinanti. Oltre un centinaio i cortinesi che hanno espresso la loro condivisione in rete per la posizione espressa da Franceschi.

 

 

PROTESTA DAVANTI ALLA PROVINCIA

 

PROVINCIA

 

PD TRENTINO: NON DOVEVA SUCCEDERE

 

zeniL'epilogo della cattura dell'orsa Daniza "è esattamente quanto non doveva accadere. La gestione di un progetto complesso come quello che è Life Ursus e l'accrescere delle preoccupazioni specie nei luoghi dove la convivenza uomo animale si è rivelata difficile, richiedeva certamente il massimo della competenza e della attenzione". Ad affermarlo è il gruppo del Pd in Consiglio provinciale a Trento. "E proprio per questo - prosegue il Pd in una nota - abbiamo sempre chiesto nell'ambito della doverosa e prioritaria preoccupazione di garantire piena sicurezza ai cittadini, che le decisioni fossero improntate sulla tutela animale. Siamo certi che l'assessore competente farà immediata chiarezza sull'esatto svolgersi degli eventi, affinchè siano verificate tutte le responsabilità e possano essere fugati dubbi e retropensieri che vediamo già molti stanno coltivando in ambito locale e nazionale".

 

LA PREOCCUPAZIONE DEI FORESTALI VENETI

 

Preoccupazione per la sopravvivenza dei cuccioli di orsa "privati dell'assistenza della madre nella ricerca del cibo, nella scelta dei luoghi di rifugio e nella difesa da possibili minacce e da eventuali predatori": la esprime Daniele Zovi, Comandante Regionale del Veneto del Corpo forestale dello Stato. "In particolare, i cuccioli di orso nascono tra gennaio e febbraio nella tana usata durante il letargo - ricorda -. Di solito nascono due o tre piccoli, solo raramente quattro. I piccoli sono inetti, pesano alla nascita 300-400 grammi, hanno gli occhi chiusi e sono privi di pelo. Crescono rapidamente fino ad arrivare al peso di 10 chilogrammi a giugno". I cuccioli, sottolinea, rimangono con la madre per un periodo molto lungo, da 24 a 36 mesi e dalla madre imparano tutto: "dove trovare il cibo, cosa mangiare, dove nascondersi, come individuare la tana per l'inverno, di chi aver paura. Solo dopo i due - tre anni se ne vanno per il mondo da soli". "I cuccioli di Daniza - continua Zovi - hanno ora circa sette mesi e ci sono solo pochissimi casi simili a questo presi in esame. In taluni casi i cuccioli sono sopravvissuti all'inverno, in altri sono morti. Di certo se la regola della specie prevede questa lunga convivenza con la madre, gli orfani sono decisamente svantaggiati nella lotta per la sopravvivenza. La montagna trentina è molto severa, specie in inverno". 

 

PARLA LA DIOCESI

 

"Questa triste vicenda non inficia tutto il lavoro fatto finora. In Trentino la Chiesa, ma soprattutto le amministrazioni pubbliche sono molto impegnate nella custodia dell'ambiente, del territorio e noi i risultati li vediamo continuamente". Lo afferma don Rodolfo Pizzolli, delegato per la pastorale dell'ambiente e del turismo della diocesi di Trento, sulla vicenda dell'Orsa Daniza, in un'intervista a Radio Vaticana. Don Pizzolli fa notare che "la presenza dell'orso nei nostri luoghi c'è sempre stata, quindi è possibile attuare questa convivenza. Naturalmente, la responsabilità delle persone competenti, quindi biologi, forestali eccetera, deve essere portata al massimo in modo che questa esperienza in Trentino possa diventare utile per la natura e per l'equilibrio ambientale e non minaccia, non forse tanto alle persone, ma comunque certamente a chi vive nelle pastorizia, a chi alleva le mucche". Sulla vicenda, don Pizzoli pensa che "quello che si voleva fare sia stato un atteggiamento in favore del turismo piuttosto che in favore della natura. Però questo devono dircelo le persone competenti"

 

 

BEPPE GRILLO LANCIA #GIUSTIZIAPERDANIZA

 

Beppe Grillo Lancia l'hashtag #GiustiziaPerDaniza sul suo profilo Twitter e sul suo blog, accompagnato dal pensiero di Riccardo Fraccaro, portavoce M5S alla Camera. Quest'ultimo esprime il suo disdegno su quanto è accaduto, concludendo: "Vogliamo giustizia per Daniza!" . Non mancano inoltre le iniziative di boicottaggio del Trentino in risposta a quanto accaduto all'orsa Daniza. Sono molti i "cinguettii" che spingono proprio a boicottare le vacanze in Trentino(#Trentino).

 

 

LA TRISTEZZA DEL WEB

 

DANIZA: PARLA LA GIUNTA

 

ugo rossi in consiglio provincialeSarà effettuata a breve presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie l'autopsia su Daniza. Lo ha fatto sapere durante una conferenza stampa, svoltasi questo pomeriggio, l'assessore 

al turismo Michele Dallapiccola. "Per i risultati - ha detto - possono passare ore o giorni". L'orsa, si è saputo, è morta ieri nei boschi di Spiazzo Rendena. 

"Quello di Daniza - ha spiegato Rossi - è stato il terzo caso di orso morto in Trentino in seguito a cattura con anestetico in 15 anni di applicazione del progetto Life Ursus, su un totale di 16 catture. Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha parlato di "un episodio sfortunato che non può macchiare quello che di buono è stato fatto in questi anni". "È normale che usando l'anestetico ci siano rischi, ma per la morte di Daniza forse si possono ipotizzare concause come le condizioni di salute. Tutto questo lo dirà però l'autopsia, da noi disposta, che verrà eseguita in queste ore", ha aggiunto il governatore che il quale ha precisato di avere subito fornito al procuratore della Repubblica di Trento e al ministro dell'Ambiente tutta la documentazione relativa al tentativo di cattura. "Sono certo che tutto è stato fatto correttamente, se ci fossero stati errori mi assumerei tutte le responsabilità". Rossi, dopo aver criticato chi "utilizza emotività demagogica e strumentale", ha detto che attualmente vivono in Trentino circa 50 esemplari di orso e che al momento non è previsto alcuna ipotesi di "abbattimento programmato" nel caso la popolazione aumenti nei prossimi anni. "Il problema l'abbiamo già posto al ministero dell'ambiente, ma un limite massimo di esemplari non è stato ancora calcolato, si baserà sulle logiche della prosecuzione del progetto Life Ursus e sulla superficie della nostra provincia.

 

IL WWF

 

 

 

L'INTERVENTO DI OSCAR GIANNINO

 

L'ATTACCO DI DEGASPERI (M5S)

 

La conclusione della vicenda dell'orsa Daniza «conferma che il progetto di reintroduzione dell'orso copiosamente finanziato dall'Unione Europea è in mano a dilettanti impreparati e inaffidabili». Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere provinciale trentino del Movimento 5 stelle Filippo Degasperi. «Il tentativo di cattura, maldestro e frettoloso - prosegue - è terminato nel modo peggiore anche se prevedibile considerati i precedenti. Il M5s ritiene che la gestione della vicenda dimostri l'improvvisazione e l'incompetenza (già evidenziati
dalle scelte seguite al ferimento di Pinzolo) che alberga nelle strutture provinciali. Questa volta la vittima è stata Daniza». «Vedremo se i  responsabili, Ugo Rossi, Michele Dallapiccola, Romano Masè tanto per cominciare, saranno almeno in grado di trarre le dovute conseguenze rassegnando le dimissioni da incarichi per cui si sono dimostrati palesemente non all'altezza, portando il nome del Trentino alla gogna mondiale».

 

CRITICHE

 

Non mancano le critiche dall'interno della maggioranza

 

FAREAMBIENTE: ROSSI SI DIMETTA

 

Il presidente nazionale di FareAmbiente - Movimento ecologista europeo, Vincenzo Pepe, chiede «le dimissioni di Ugo Rossi, presidente della provincia di Trento, ispiratore di una vera e propria persecuzione nei confronti di Daniza, la mamma orsa che ha avuto la sola colpa di difendere i suoi cuccioli, che credeva in pericolo, da un imprudente avventore che si aggirava curioso e furtivo intorno ai suoi orsacchiotti».

 

REAZIONI A CATENA

 

Si susseguono senza sosta le reazioni più disparate alla notizia della morte di Daniza.

La senatrice Loredana De Petris (Sel): «Sdegno è l'unico sentimento che provo in questo momento per il tragico epilogo della vicenda dell'orsa Daniza, il cui unico torto è stato quello di proteggere i propri piccoli».

L'ex ministro degli Esteri Franco Frattini su Twitter: «Hanno ucciso una madre».

La deputata Valentina Vezzali (Scelta Civica): «Devono essere immediatamente sospesi i finanziamenti alla provincia di Trento pari a sei milioni di euro per il progetto Life 'Dinalp Bear', con l'obiettivo specifico di diminuire i conflitti tra uomo e orso».

La deputata Sandra Savino (Forza Italia): «È accaduto quello che non doveva accadere: hanno ucciso l'orsa Daniza, colpevole di esser stata troppo aggressiva. Dettaglio non proprio insignificante: un atteggiamento motivato dalla difesa dei suoi piccoli».

Maurizio Ronconi (Udc): «Dopo il lutto per la morte dell'orsa Daniza ci si prepara per il lutto dell'Italia. Un paese che non sa più distinguere priorità e neppure la misura delle cose, con tutto il rispetto degli animali, non ha più la capacità di capire quali sono le vere urgenze».

Il coordinatore regionale di Forza Italia, Enrico Lillo: «Tutta la vicenda Daniza è cominciata male ed è finita nel peggiore dei modi. La gestione di quella che doveva essere una normale attività di controllo del territorio, e della relativa fauna, è diventata una bruttissima pagina che rimarrà scritta in modo indelebile nella storia del Trentino».

Fulvio Mamone Capria (presidente Lipu): «È una morte assurda ma annunciata, quella dell'orsa Daniza. Molti in fondo la volevano, altri hanno fatto poco per evitarla. Ma quello che più preoccupa è una certa cultura sommaria, se non violenta, che si sta diffondendo a livello istituzionale nei  confronti degli animali».

Maria Rita Munizzi (presidente nazionale del Moige): «L'intervento della squadra di cattura ha avuto risvolti inaspettati, ma non drammatici. Non dobbiamo dimenticare che si inserisce nell'ottica di un gesto di responsabilità, normativamente definito, da parte della provincia di Trento e del
Ministero dell'Ambiente, orientato alla messa in sicurezza della popolazione. L'orsa Daniza rappresentava da tempo una minaccia concreta».

Il Codacons annuncia un esposto alla Procura della Repubblica di Trento e al Corpo forestale dello Stato in merito alla morte dell'orsa Daniza, avvenuta durante la cattura dell'animale.

"La morte dell'orsa Daniza è certamente ragione di tristezza. Tuttavia assistiamo a dichiarazioni sempre più radicali che accusano senza sapere e che condannano senza conoscere, rivolte in primo luogo alla Provincia di Trento, e che come tali non posso condividere. Le reazioni emotive non sono più legittime quando assumono i caratteri di una condanna pregiudiziale". È quanto afferma in una nota Mauro Ottobre, deputato trentino del Patt.

Parla anche lo scrittore Mauro Corona: "L'uomo feroce idiota ha colpito ancora". Seguirà l'evoluzione della situazione anche la Lega per la difesa del Cane: "Agiremo legalmente per conoscere la verità di un fatto che definire incredibile risulta riduttivo".

 

IL MANIFESTO DELLA PAT

 

Manifesto Pat con gli orsi

 

IL MINISTRO MARTINA

 

«Noi del ministero abbiamo sempre lavorato esprimendoci con la posizione del Corpo forestale dello Stato che, in tempi non sospetti, ha evidenziato la delicatezza del tema». Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, al termine di una riunione della cabina di
regia con le Regioni sull'Expo, rispondendo ad una domanda sulla morte dell'orsa Daniza. «Avevamo posto la questione agli enti locali interessati - ha proseguito il ministro - mi spiace che l'epilogo sia stato questo».

 

 

IL VIDEO DI DANIZA
 
 

 

WWF: FATE CHIAREZZA

 

"Le istituzioni nazionali, che hanno dimostrato di non saper gestire con la dovuta competenza questa situazione, forniscano celermente i risultati dell'autopsia e facciano emergere la verità su quanto accaduto". È quanto chiede il Wwf Italia a seguito della notizia della morte dell'orsa Daniza durante le operazioni di cattura da parte della Provincia di Trento. Una cattura che, secondo l'associazione ambientalista, "lascia sconcertati e giunge come una tristissima conferma della inopportunità della sua cattura più volte richiesta dal Wwf Italia". Il Wwf ribadisce così il proprio dissenso per la decisione di catturare un esemplare per il quale "non sussistevano le condizioni di pericolosità a cui si era appellata la Ordinanza della Provincia". Per questa ragione l'organizzazione chiede la revisione del Piano d'Azione Interregionale per la Conservazione dell'Orso sulle Alpi Centro Orientali (Pacobace) al fine di renderlo uno strumento "che sappia considerare le diversità degli eventi". E purtroppo, lamenta, "è già il secondo esemplare di orso bruno che muore durante le fasi di cattura e narcosi operate dai tecnici della provincia di Trento". Il presidente Wwf Italia Donatella Bianchi chiede, infine, rassicurazioni "sul monitoraggio e l'impegno per la sorte dei due cuccioli ora rimasti senza le cure materne, alle porte dell'inverno".

 

 

 

 

BOTTAMEDI: VICENDA GESTITA MALISSIMO

 

La morte di Daniza rappresenta il triste e tragico epilogo di una vicenda gestita malissimo, che tuttavia dopo gli eccessi emotivi del mese di agosto va riportata alle giuste proporzioni. Abbiamo assistito per un mese ad uno spettacolo ridicolo degno di un ring, con le opposte tifoserie occupate a dare il peggio di sè, in un momento sociale ed economico che impone di affrontare e gestire problemi ben più gravi e impellenti. Questa vicenda riprenda i binari della razionalità e dell'equilibrio e serva piuttosto a ripensare il progetto del ripopolamento dell'orso nel territorio provinciale. È possibile una serena convivenza tra una cinquantina di orsi e la popolazione trentina, all'interno di un ambiente altamente antropizzato? Forse sì, ma certamente non con le modalità degli ultimi 20 anni, bensì con un'adeguata e capillare informazione e prevedendo forme di collaborazione e convenzione con le Regioni confinanti e con la Slovenia, al fine di ridistribuire in modo equilibrato il sovrappopolamento degli orsi che inevitabilmente ci investirà nei prossimi anni.

 

IL COMUNICATO DELLA LAV 

 

Nessuna fatalità, Daniza è stata uccisa. In seguito alla barbara uccisione dell’Orsa Daniza, la LAV denuncia per violazione dell’articolo 544 bis del Codice Penale - reato di animalicidio che prevede fino a 2 anni di reclusione – il Presidente della Provincia di Trento Rossi, il Vice Presidente Olivi, l’Assessore-veterinario alla caccia Dalla Piccola e ogni altro responsabile di questa vera e propria esecuzione.

Solo tre giorni fa Claudio Groff (resp. “Grandi carnivori” del servizio Fauna e Foreste della Provincia di Trento), dichiarava alla stampa nazionale che  i “proiettili narcotizzanti, possono essere pericolosi (…) mentre la trappola tubo è senza dubbio lo strumento più difficile e lento”.

Chi dunque ha ordinato l’esecuzione a colpi di proiettili narcotizzanti??, domanda la LAV.

La LAV ha quindi chiesto al Procuratore Capo della Repubblica Amato - che ha colpevolmente cestinato tutti gli esposti a tutela degli orsi presentati nelle ultime settimane – l’immediato sequestro probatorio del cadavere di Daniza, e il sequestro preventivo dei suoi cuccioli – troppo piccoli per sopravvivere senza la mamma – nonché di tutti gli orsi del Trentino, per la loro messa in sicurezza evitando così nuove esecuzioni. 

Le indagini vanno affidate al Nucleo specializzato Nirda del Corpo Forestale dello Stato, dal momento che la guardia forestale coinvolta in questa caccia all’orso - specie protetta e patrimonio indisponibile dello Stato, per legge! – dipende proprio dalla Provincia di Trento.

Inoltre, la LAV chiede che l’autopsia sul cadavere di Daniza sia immediatamente affidata all’Istituto Forense di Medicina Veterinaria del Ministero della Salute, dal momento che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, per accertare ogni responsabilità di questa uccisione per “telenarcosi”.

“Non si tratta di un errore, ma di una esecuzione avallata proprio dalle Istituzioni che dovrebbero tutelare la Fauna selvatica, in primis il pilatesco Ministro dell’Ambiente Galletti che se n’è lavato le mani – afferma la LAV – le stesse che prima hanno voluto e avallato i progetti di reintroduzione degli Orsi, con tanto di operazioni di marketing turistico e beneficiando di 12 milioni di fondi UE, per poi organizzare una scandalosa caccia all’orso al primo presunto “fastidio”, autodistruggendo il proprio progetto ambientale e senza alcuna considerazione per l’opinione pubblica, anche trentina, dalla parte di Daniza, degli animali, della civiltà”.

“I cuccioli orfani di Daniza rischiano di morire di fame e di freddo (tanto più con l’inverno alle porte, i piccoli non sono abbastanza forti per procacciarsi il cibo né per scavarsi una tana), di rimanere vittime di altri predatori, inclusi gli altri orsi, perché ancora non in grado di difendersi”: lo conferma Max A. E. Rossberg, Vice Presidente della Società Europea Wilderness, esperto in Ecoturismo e Strategie di gestione, presente oggi e domani con la LAV a Trento proprio per difendere gli orsi, insieme a  Gudrun Pflüger, esperta di Fauna selvatica della SEW

“Nessuno sa quante siano le chance di sopravvivenza degli orsi orfani né se resteranno insieme, ciò che è certo – prosegue Max A. E. Rossberg – li aspettano tremende difficoltà. Se la natura non li aveva ancora separati dalla madre, vuol dire che non sono pronti ad affrontare le sfide della sopravvivenza in ambiente non protetto. La morale è che rimuovendo brutalmente un presunto orso problematico, si creano le premesse per problemi di convivenza e di sopravvivenza, questi sì reali.”
 

 

 

FRACCARO: DANIZA E' UNA VITTIMA

 

"Daniza è vittima della totale incapacità dell'amministrazione locale, che ha portato avanti una caccia selvaggia, immotivata e disumana". Lo afferma sul blog di Beppe Grillo Riccardo Fraccaro, portavoce M5S alla Camera. "Il Presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, deve rispondere di questo blitz criminale: si dimetta immediatamente", commenta il deputato. "Il M5S aveva chiesto da tempo di ritirare l'ordinanza di cattura, proprio per evitare questo tragico epilogo, ma non è stato ascoltato. L'amministrazione trentina - spiega - di centrosinistra si è dimostrata ancora una volta del tutto inadeguata a salvaguardare il nostro patrimonio naturale". "Presenterò subito un'interrogazione parlamentare al cosiddetto ministro dell'Ambiente per conoscere la reale dinamica dell'accaduto e chiedere che i responsabili paghino per il loro delitto. Vogliamo giustizia per Daniza", conclude il pentastellato

 

BRAMBILLA: ROSSI VATTENE

 

 "Ancora una volta, un animale innocente ha perduto la vita per l'arroganza e l'incapacità dell'uomo". A nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, l'on. Michela Vittoria Brambilla esprime "profonda indignazione" per l'uccisione dell'orsa Daniza, che non è sopravvissuta alla narcosi della cattura, e chiede ai responsabili politici di trarre le "debite conseguenze", "lasciando la propria carica". "È finita nel peggiore dei modi - sottolinea Brambilla -, come temevano, dentro e fuori di questo Paese, tutti coloro che amano gli animali. Sull'ultimo atto della persecuzione contro l'orsa Daniza e i suoi cuccioli farà chiarezza la magistratura, ma fin d'ora è evidente quale giudizio politico meritino l'incompetenza, la rozzezza, la prepotenza e la crudeltà dell'amministrazione provinciale di Trento: le dimissioni del presidente Ugo Rossi sono il minimo sindacale in un caso come questo. E non meno gravi appaiono l'incapacità e la negligenza di cui ha dato prova il ministro Galletti nel valutare il caso, nonostante io stessa gli abbia prospettato, in due interrogazioni parlamentari, quali rischi comportava la strada intrapresa dalla Provincia autonoma di Trento". "Ancora una volta, un animale innocente - sottolinea l'ex ministro - ha perduto la vita per l'arroganza e l'incapacità dell'uomo, che pretende di asservire tutti gli altri viventi alle sue convenienze e ai suoi capricci. Ci attiveremo in tutti modi in tutte le sedi opportune perchè il crimine compiuto nei boschi del Trentino non resti impunito. Nel frattempo si dimetta il presidente Rossi, che ha usato la sua "autonomia" per avallare l'ordinanza di cattura ed aprire la caccia a Daniza che ne ha provocato la morte. Attendiamo - conclude - garanzie adeguate e impegni efficaci sull'incolumità e il benessere dei piccoli dell'orsa, che hanno ora scarse possibilità di sopravvivenza, dovendo affrontare l'inverno senza la protezione della loro mamma". 

 

DOMENICA CORTEO A PINZOLO

 

"Dopo la morte di Daniza Il Partito Protezione Animali organizza a Pinzolo,ma questa volta con la rabbia nel cuore, un corteo per le vie del paese,le istituzioni devono rispondere di questo omicidio, 
hanno voluto ammazzarla e purtroppo ci sono riusciti, torneremo a Pinzolo finche non sara data giustizia a Daniza". Subito boom di Mi piace per il nuovo profilo Fb

 

REAZIONI FEROCI SUL WEB

 

Una delle tante foto che girano sul web. Molti fanno sapere che non verranno più in vacanza in Trentino

 

orSA

 

IL MINISTRO CHIEDE CHIARIMENTI (12.30)

 
Galletti chiede chiarimenti a Rossi definisce "davvero una brutta notizia" la morte di Daniza. "La morte di un esemplare di orso è sempre una sconfitta, a prescindere dalla responsabilità" afferma il ministro. Daniza era un'orsa che il ministero seguiva da anni essendo una delle prime inserite nel progetto di ripopolamento. "Ma a questo punto - rileva il ministro - fermi restando i chiarimenti da acquisire sulla morte dell'orsa, mi preme la sorte dei due cuccioli, uno dei quali non è stato ancora munito di radiocollare. Vanno seguiti e protetti per garantirne il costante benessere e consentire loro di diventare adulti". Ad avviso del ministro, "vanno adottate le migliori soluzioni per l'intera popolazione di orsi di Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli. Facciamo in modo che quanto accaduto - conclude Galletti - ci serva da insegnamento per il futuro"
 
 

MOLVENO: IL PRECEDENTE (12)

 

La morte dell'orsa Daniza ricorda un simile caso, avvenuto nel 2008, quando un'orsa annegò nel lago di Molveno, dopo essere stata narcotizzata. Una squadra di cattura del Servizio fauna aveva colpito il plantigrado con un dardo contenente narcotico, mentre stava cercando cibo nei cassonetti di alcune abitazioni di Molveno. Colpito dalla freccia contenente il trasmettitore, l'animale si era allontanato. Il segnale radio aveva condotto il personale in prossimità delle rive del lago di Molveno, dove l'orsa era stata rinvenuto senza vita in acqua, vicino alla riva. L'animale era, infatti, caduto nel lago, quando il narcotico aveva prodotto il proprio effetto

 

ENPA: E' ANIMALICIDIO (11.45)

 

"Ciò che è accaduto all'orsa Daniza non è un incidente nè un fatto casuale: è un animalicidio in pieno regola. Nei giorni e nelle settimane passate avevamo più volte chiesto di lasciare in pace l'animale, arrivando a diffidare le autorità locali: questo è il risultato della caccia alle streghe, del clima di terrore scatenato contro il povero plantigrado". Lo dichiara la presidente dell'Ente nazionale protezione animali (Enpa), Carla Rocchi, che preannuncia una mobilitazione legale da parte dell'associazione. "Insieme alle centinaia di migliaia di cittadini che si sono schierati con noi a difesa di Daniza - prosegue Rocchi - consideriamo responsabili di questa morte tutte le autorità che hanno fatto del terrorismo psicologico contro l'orso: in primis la Provincia di Trento e gli amministratori locali ed i politici locali che hanno scatenato questa guerra di religione. Ma anche coloro i quali hanno materialmente eseguito l'intervento di telenarcosi. Al riguardo chiediamo di sapere se tale intervento sia stato posto in essere da personale medico-veterinario e se siano state rispettate tutti i protocolli veterinari". Inoltre, l'Enpa si chiede quale ruolo abbia giocato il ministero dell'Ambiente in questa vicenda "visto che si è dimostrato incapace di tutelare l'animale". Per questo l'associazione chiede le dimissioni immediate del ministro. "Chi a vario titolo è coinvolto nell'animalicidio di Daniza stia sicuro di non dormire sonni tranquilli - aggiunge la presidente dell'Enpa - questo per noi e per tutti i cittadini italiani che hanno preso a cuore il caso dell'orsa è il punto di partenza di una battaglia che porteremo avanti finchè Daniza non avrà giustizia"

 

FUGATTI: ROSSI SI DIMETTA (11.40)

 

"La morte di Daniza perchè non avrebbe retto la dose di anestesia iniettata durante il tentativo di cattura dimostra tutta l'incapacità gestionale del progetto Life Ursus da parte della Provincia autonoma di Trento". Lo afferma il segretario della Lega Nord Trentino, Maurizio Fugatti il quale chiede le dimissioni del presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi "per incapacità e incompetenza manifesta. Fugatti denuncia "la gestione imbarazzante e la mancanza di professionalità dimostrata sin dall'inizio nel gestire le proprie competenze da parte della giunta provinciale, con tutte le ripercussioni negative che avrà il Trentino sotto il profilo dell'immagine e dell'impatto turistico per i prossimi anni". "Noi siamo stati i primi a chiedere la cattura dell'orso dopo l'aggressione di Pinzolo - prosegue Fugatti - e oggi siamo dispiaciuti della morte di Daniza, ma allo stesso tempo crediamo che le responsabilità per come si sono svolti tragicamente i fatti, vadano addossate ad una giunta provinciale che non è oggi in grado nemmeno di catturare un orso munito di radiocollare senza ucciderlo" 

 

LA REAZIONE DEI VERDI (ore 11.30)

 

"Con la morte dell'orsa Daniza lo schifo e la vergogna sono stati raggiunti. Contro la mamma orsa si è costruito un accanimento da parte delle istituzioni che hanno portato alla sua morte e per questi motivi ritengo che la procura, sulla base del nostro esposto già presentato, debba aprire immediatamente un'inchiesta penale". Lo afferma il co-portavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. "È morta per mano delle istituzioni un'orsa che voleva difendere i propri cuccioli dal pericolo e ora anche i piccoli cuccioli sono in pericolo di vita senza la protezione della loro mamma. Chi doveva difendere l'orsa, ovvero il ministero dell'Ambiente - prosegue Bonelli - ha assunto una posizione indecente e fuori dall'ordinamento giuridico italiano. I boschi non sono degli zoo e un bosco senza animali sarebbe come una città senza umani e da questi atti purtroppo e drammaticamente si misura anche il grado di non civiltà della nostra società".

 

LA FORESTALE APRE INCHIESTA (ore 11.15)

 

Il Corpo Forestale dello Stato di iniziativa ha aperto un'indagine dopo la morte dell'orsa Daniza ipotizzando i reati di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo reale dell'animale. A quanto si apprende, nell'agosto scorso, il Corpo Forestale dello Stato aveva inviato una lettera al ministero dell'Ambiente e al presidente della Provincia di Trento esprimendo perplessità sull'iniziativa della Provincia di catturare e isolare in cattività in una struttura solo l'orsa, peraltro senza i propri cuccioli.

 

 

DANIZA E' MORTA (11 settembre, ore 10)

 

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Daniza è morta: l'orsa non avrebbe retto la dose di anestesia iniettata durante il tentativo di cattura. Ecco la nota della Provincia: «In ottemperanza all'ordinanza che prevedeva la cattura dell'orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L'intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l'orsa che, tuttavia, non è sopravvissuta.
E' stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo, anche uno dei due cuccioli,  che è stato dotato di marca auricolare al fine di assicurarne il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d'emergenza. Dell'episodio sono stati informati il Ministero dell'Ambiente, l'Ispra e l'Autorità giudiziaria. Già in giornata l'animale sarà sottoposto ad analisi autoptica».

 

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