Rovereto / Il fatto

Borgo Sacco, presa di mira l’auto di una Oss: “Hanno gettato acido sulla mia macchina, ho paura”

I carabinieri stanno comunque indagando sull'episodio. E sperano di vedere qualcosa dalle telecamere della vicina Manifattura Domani. L'occhio elettronico, infatti, è orientato verso la strada che, però, è privata. Il quartiere, comunque, si è mosso. Perché la vittima di questo attentato è benvoluta da tutti, nonostante gli inizi non proprio incoraggianti

ROVERETO. È musulmana ma non porta il velo. Vivendo in Italia da vent'anni, è perfettamente integrata, con il figlio che a Borgo Sacco è di casa. Qualcosa, però deve essere andato storto. È successo il 25 aprile, il giorno della Liberazione. Qualcuno ha preso di mira la signora, che di mestiere fa la Oss all'ospedale Santa Maria del Carmine. E quindi, di base, aiuta la gente. Ma l'altra notte è successo qualcosa di brutto: qualcuno ha gettato dell'acido solforico sulla macchina della donna, causando danni non da poco. Un segnale chiaro, ovviamente, visto che l'auto era parcheggiata in una via privata ed era quella di mezzo tra altri tre veicoli in sosta.

Un caso? Non la pensa così nessuno, nemmeno i Carabinieri, che sono intervenuti per raccogliere la denuncia della donna. Denuncia che è inquietante visto che non stiamo parlando di dissapori tra condomini, e nemmeno di screzi noti con chicchessia. Tradotto, vuol dire che un ignoto ha deciso di lanciare un messaggio.

«Ho paura - racconta oggi la donna - Non ho mai litigato con nessuno e nessuno mi ha mai minacciato. Sono integrata, lavoro, mantengo la mia famiglia e mi comporto bene. Perché farmi questo? Certo, ho un macchinone, un'Audi Q5, ma l'ho pagato lavorando e, ripeto, non ho mai avuto screzi con nessuno».Gli amici e i vicini di casa, italianissimi, confermano. «È una persona a posto, sicuro - dice Raffaele. - E non ha mai litigato con nessuno qui. È inquietante questo episodio. Forse a qualcuno dà fastidio che si sia integrata?».

Resta il fatto che qualcuno abbia deciso di rovinare con l'acido proprio la macchina della Oss, musulmana e straniera d'origine ma roveretana d'adozione. E siamo pur sempre la città della pace e dell'accoglienza anche se, evidentemente, a qualcuno non piace.

I carabinieri stanno comunque indagando sull'episodio. E sperano di vedere qualcosa dalle telecamere della vicina Manifattura Domani. L'occhio elettronico, infatti, è orientato verso la strada che, però, è privata. Il quartiere, comunque, si è mosso. Perché la vittima di questo attentato è benvoluta da tutti, nonostante gli inizi non proprio incoraggianti.

«Quando sono arrivata a Sacco, nove anni fa, qualcuno ha storto il naso perché sono straniera, ma è bastato poco per capirci e andare d'accordo. Ma nessuno mi ha mai minacciato. E questo episodio mi sconvolge, perché non so né il motivo né chi sia stato».La macchina avvolta da acido solforico, secondo Raffaele, potrebbe essere una vendetta «per una straniera, perlopiù musulmana, che ce l'ha fatta a integrarsi, a trovare un lavoro, a vivere come gli altri. E senza mettersi il velo».

Lei è sconvolta: «Sono sotto choc. Sono due notti che non dormo, ho paura. Però mi chiedo perché è stato fatto questo, e chi è stato? Ho degli animali e sono preoccupata: se lanciano biscotti avvelenati al balcone se li mangiano. Non mi sento più sicura». Quanto successo a Sacco, insomma, ha suscitato allarme. «Ieri non ho nemmeno portato a passeggio il cane perché mio figlio mi ha detto di non uscire. Perché succede questo? Io faccio la Oss e non ho mai litigato con nessuno».

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