Salute / Il nodo

Allarme inquinamento in Italia del Nord: per "salvarsi" si attende la pioggia

La Società italiana di medicina ambientale: primo Paese in Europa per morti da contaminazione atmosferica nei centri abitati: circa 80 mila decessi l'anno. Il ministro Salvini dice che sta investendo sulle ferrovie, mentre attacca di nuovo la Ue sulle limitazioni ai motori termici: "Le emissioni di auto e moto circolanti in Italia sul totale mondiale è dello 0,4%"

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MILANO. Torna l'allarme inquinamento dell'aria, dopo molte giornate di tempo bello, senza precipitazioni. In particolare, a soffrire è la pianura Padana, l'area vasta più critica dell'Unione europea per l'impatto delle polveri sottili e ultrasottili, nonché di altre emissioni nocive, sulla salute umana e dell'ambiente naturale. Le cause principali sono il traffico a motore termico e le attività industriali. Emergenza anche in diverse altre zone del Nord della penisola.

Sono entrate in vigore oggi le misure antismog di primo livello in nove province della Lombardia. Questo comporta che nei Comuni oltre i 30 mila abitanti dalle 7:30 alle 19:30 è vietata la circolazione alle auto benzina fino a euro 1 e diesel fino a euro 4 tutti i giorni (e non solo dal lunedì al venerdì). Nelle abitazioni la temperatura massima è fissata a 19 gradi ed è vietato accendere fuochi all'aperto, utilizzare stufe a legna fino a tre stelle e in agricoltura spandere liquami, digestati, fanghi di depurazione, fertilizzanti salvo iniezione e interramento immediato.

Se la concentrazione degli inquinanti non scenderà per se giorni consecutivi scatteranno le misure antismog di secondo livello.

L'Italia è il primo Paese in Europa per morti attribuibili all'inquinamento atmosferico con circa 80mila decessi prematuri all'anno: "per combattere efficacemente lo smog che attanaglia le città occorre modificare le abitudini quotidiane della popolazione, partendo proprio dagli edifici privati". Lo afferma in una nota la Società italiana di medicina ambientale (Sima), commentando i dati sullo smog registrati a Milano e in tutta la pianura padana.

"Gli effetti diretti dell'inquinamento sulla salute umana - spiega il presidente Sima, Alessandro Miani - interessano diversi apparati e organi. Le patologie dell'apparato cardiovascolare rappresentano la prima causa di morte in Italia (eventi coronarici e infarto miocardico acuto, 9.000 casi/anno - ictus cerebrali, 12.000 casi/anno), seguiti dalle patologie dell'apparato respiratorio (7.000 decessi prematuri/anno).

Le polveri sottili e gli ossidi di azoto sono in grado di peggiorare lo stress ossidativo e innescare una risposta infiammatoria sistemica a livello dell'apparato vascolare, causando aterosclerosi e disfunzione endoteliale, una maggior aggregabilità delle piastrine esitando così in cardiopatia ischemica. Ma gli effetti infiammatori del particolato si esplicano anche sul polmone e sui neuroni per inalazione e attraversamento della barriera emato encefalica".

Per questo, "è imprescindibile e non più rimandabile agire in fretta per ridurre drasticamente le principali sorgenti emissive dell'inquinamento atmosferico - prosegue Miani -. Una delle principali cause di smog nel nostro Paese è rappresentata non dal comparto industriale o dalle autovetture private, ma dagli edifici privati, a partire dai riscaldamenti delle abitazioni: serve quindi modificare le abitudini quotidiane razionalizzando i consumi energetici, limitando gli orari di accensione degli impianti e abbassando le temperature in casa.

Come Sima abbiamo proposto al Governo di mitigare gli effetti nocivi dello smog partendo dagli edifici urbani, attraverso incentivi volti a facilitare interventi di rivestimento di superfici murarie e vetrate con un coating fotocatalitico che ha dimostrato in studi scientifici di essere attivato da luce naturale a svolgere un'azione di scomposizione e riduzione degli inquinanti atmosferici".

A minimizzare sull'impatto dell'inquinamento che va avanti da mezzo secolo e più, è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: "Quello che io faccio è investire sul ferro: centinaia di milioni di euro per il prolungamento delle metropolitane di Milano a Nord, a Ovest, stiamo investendo in alta velocità, la Tav, il tunnel del Brennero, la Roma-Napoli-Bari. Stiamo investendo miliardi di euro", ha detto sulla questione dell'allarme scattato in moltre regioni del Nord.

"Quello che posso fare io per ridurre le emissioni è aumentare la possibilità di scelta fra la macchina, il treno, la metropolitana e il servizio pubblico. Detto questo, ricordo due numeri perché sembra che le auto e le moto italiane siano le colpevoli delle emissioni di Co2 nel mondo. Ricordo che il totale delle emissioni di auto e moto circolanti in Italia sul totale mondiale è dello 0,4%. Quindi la follia europea che mette al bando le auto a benzina e diesel dal 2035 riguarda lo 0,4% delle emissioni di Co2 in tutto il mondo, mentre la Cina è vicina al 30%".

Ovviamente, il problema dell'inquinamento che fa scattare le relativamente blande contromisure di questi giorni, non è quello legato al pur rilevante impatto della CO2 sul fenomeno del surriscaldamento globale, bensì al drammatico effetto locale, qui e ora, cioè ai contaminanti nocivi per la salute che le persone sono costrete a respirare (o a mangiare quando entrano nel ciclo alimentare).

Come accade generalmente, a fronte di questa emergenza insoluta, fra un paio di giorni a restituire al legislatore nuove occasioni dilatorie sarà l'evoluzione meteo.

Stiamo vivendo, infatti, gli ultimi giorni di caldo eccezionale con valori di 10-11gradi superiori alle medie del periodo e tanto smog. Da giovedì, lentamente, il termometro si riporterà verso la climatologia del periodo e torneranno la pioggia in pianura e la neve sulle Alpi.

Dalle zone polari, potrebbe scendere un ciclone con aria fredda verso il Mediterraneo che porterà piogge diffuse, che ripuliranno l'aria dallo smog, e deboli nevicate sulle Alpi. La quota neve inizialmente sarà elevata per il periodo, poi in calo nella notte. Venerdì avremo invece nevicate molto abbondanti (oltre mezzo metro) sopra i 1000-1500 metri sulle Alpi centro-orientali.

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