Ambiente / I numeri

Aria pulita, Trento fra le ultime città in Europa: ecco lo studio dell'Eea

L'analisi dell'Agenzia europea fotografa un peggioramento, con il capoluogo che si colloca solo al 282° posto su 375 centri presi in esame. Arretramento pesante rispetto al biennio 2019/2020, quando la posizione era la numero 218 su 323 città

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di Matteo Lunelli

TRENTO. Quanto pulita è l'aria della mia città? È questo il nome dell'analisi, con conseguente mappa, dell'Eea, Agenzia europea dell'ambiente.

E la situazione di Trento non è tra le migliori, anzi. Nell'analisi dei dati del 2021 e 2022 il capoluogo si piazza al non edificante 282esimo posto su 375 città analizzate.

Con un peggioramento significativo rispetto al biennio 2019/2020, quando eravamo al 218esimo posto su 323 città europee analizzate. Guardando solo all'Italia siamo trentaquattresimi su quarantasette città, con un peggioramento rispetto al ventiduesimo posto su cinquantadue del biennio precedente.

Al primo posto in Italia troviamo Sassari, che è quindi la città con l'aria più pulita, seguita da Livorno, Battipaglia, Grosseto e Savona. Nelle ultime posizioni troviamo invece Piacenza, Cremona, Padova, Vicenza, Venezia, Brescia e Bergamo.

Il bicchiere mezzo pieno lo si ha proprio guardando le peggiori della classifica, semplicemente osservando la mappa: in mezzo a una serie di pallini rossi e arancioni, infatti, nel centro nord Italia siamo praticamente gli unici in azzurro, con un livello di qualità dell'aria "moderata" (rispetto a "giusta", la migliore, e a "scarsa" e "molto scarsa", appunto i pallini rossi e arancioni).

Ma essere quelli che stanno meglio tra quelli che stanno peggio non può essere certo sufficiente per un territorio che fa dell'ambiente la propria bandiera.

"Respira, sei in Trentino" potrebbe essere uno slogan che funziona bene a Faro (Portogallo), Umea (Svezia) e Uppsala (Svezia), le prime tre città europee per qualità dell'aria.

Nella top quindici troviamo sei nazioni diverse: Portogallo, Svezia, Estonia, Finlandia, Islanda e Norvegia.

Nella classifica generale del 2019 e 2020 al primo posto c'era Umea, seguita da Tampere (Finlandia), mentre la prima grande città era Stoccolma (1,6 milioni di abitanti), nona, mentre Helsinki era per pochissimo fuori dalle prime dieci.

Per stilare la classifica l'agenzia dell'Unione Europea ha utilizzato come termine di misura il livello medio di concentrazione di particolato sottile (Pm2,5) nel corso degli ultimi due anni solari (2021-2022 e 2019-2020), acquisito tramite le oltre 400 stazioni di monitoraggio presenti nei territori.

A Trento il dato arriva a 14,2 microgrammi per metro cubo d'aria, in crescita rispetto al 13,1 registrato nel biennio precedente.

Nella ricerca, tuttavia, non viene specificato quale stazione di monitoraggio sia stata considerata per avere i dati: in città, infatti, ce n'è più di una e visti i risultati si tratterà verosimilmente di una di quelle piazzate nelle strade di maggior traffico e dove l'aria risulta più inquinata.

Come accennato all'inizio, la ricerca è stata effettuata dall'EEA, agenzia dell'Unione Europea con sede a Copenaghen, che fornisce informazioni e dati sulla qualità dell'aria, l'inquinamento atmosferico, il cambiamento climatico e la gestione sostenibile delle risorse naturali.

La sua missione è sostenere le politiche europee per la protezione dell'ambiente e la promozione dello sviluppo sostenibile.

Nell'ultimo report, che risale solo a qualche giorno fa, l'Eea ha lanciato un allarme: l'inquinamento atmosferico causa ancora, ogni anno, la morte prematura di almeno 1.200 bambini e adolescenti in Europa.

Secondo lo studio, che copre circa 30 Paesi del continente, compresi i 27 Stati membri dell'Ue, «l'inquinamento atmosferico tra i minori di 18 anni in Europa aumenta significativamente il rischio di malattie in età avanzata».

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