Sanità / Il caso

Medici in pensione a 72 anni? L'Anaao: così si favoriscono i soliti baroni al potere

Il principale sindacato dei medici ospedalieri non esclude lo sciopero contro l'innalzamento dell'età di uscita volontaria, che sarebbe in arrivo nel decreto Milleproroghe: non si ridurrebbe la carenza di personale, sarebbero pochissimi a usufruire di questa norma, in maggior parte dirigenti e responsabili

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TRENTO. Polemica sulla paventata decisione del governo Meloni di varare un innalzamento volontario dell'età pensionabile da 70 a 72 anni per i medici. La misura, insieme allo scudo penale per i medici, molto probabilmente sarà prevista con emendamenti al decreto Milleproroghe.

Ma se i medici ribadiscono con forza la necessità della depenalizzazione dell'atto medico, si dicono però pronti a dare battaglia anche ricorrendo a un nuovo sciopero generale se le forze politiche riproporranno la modifica dell'età per andare in pensione. A chiarire la posizione dei camici bianchi è il segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l'Anaao Assomed, Pierino Di Silverio. "Abbiamo conferma da forze politiche - spiega Di Silverio all'Ansa - che si sta lavorando per un emendamento al Milleproroghe per ripristinare lo scudo penale, già attivato durante il periodo del covid, come da noi richiesto, e questo è un segnale positivo. Ciò anche grazie all'appoggio dell'onorevole Patriarca (Fi) sin dall'inizio sensibile a questo problema. Chiediamo subito lo scudo penale perchè siamo tra i pochi Paesi al mondo, con Messico e Polonia, a non aver ancora attuato la depenalizzazione dell'atto medico; questo nonostante il fatto che su oltre 35.000 cause giudiziarie contro medici e strutture sanitarie presentate ogni anno in Italia, oltre il 95% si concluda con un nulla a procedere".

Secondo il leader sindacale "siamo in una situazione assurda in cui da un lato abbiamo tribunali intasati e sedicenti studi legali che si arricchiscono spingendo i pazienti al contenzioso, dall'altro una categoria medica spesso costretta ad anni di peripezie, alti costi e danni psicologici per poi arrivare, nella quasi totalità dei casi, all'assoluzione". Insomma, afferma, "occorre al più presto arrivare ad una legge sulla depenalizzazione che restituisca ai medici la tranquillità di poter operare senza la spada di Damocle dei contenziosi legali. Nel frattempo, la misura dello scudo penale è indispensabile".

Sul tema delle pensioni, invece, dura è la linea del sindacato: "La proposta di innalzare l'età pensionabile volontaria a 72 anni - afferma Di Silverio - era già stata presentata lo scorso anno 6 volte in sei diversi decreti e poi ritirata; è stata ripresentata nell'ultima legge di bilancio e ritirata dopo poche ore, ed ora si paventa che venga reintrodotta nel Milleproroghe.

La motivazione data è legata alla carenza del personale, ma in realtà sarebbero pochissimi i medici intenzionati ad usufruire di questa norma, come risulta dalle nostre rilevazioni, e per altro non sarebbero comunque utili poiché non potrebbero andare a coprire i turni di pronto soccorso, l'area maggiormente in sofferenza. Dunque, la vera ragione di questa misura - sottolinea - è che si vogliono favorire i soliti baroni e piccole lobby, ma la sanità non può essere ridotta a delle spartizioni lobbistiche". Per questo, il sindacato proseguirà nell'azione di protesta che già oggi, "senza riposte da parte del governo - conclude Di Silverio - prevede due nuove giornate di sciopero nel mese di febbraio".

Di Silverio insiste: "Sorge più di un dubbio che tale norma sia ad personam, utile solo a favorire qualche amico, e a mantenere intatto, per altri due anni almeno, il sistema di potere, prevalentemente universitario, che combattiamo da anni".

Il fatto è che il provvedimento, prosegue, "chiaramente di marca lobbistica, è offensivo per l'intera categoria oltre che inutile rispetto all'obiettivo sbandierato".

Infatti, In base al Conto annuale dello Stato 2021, prosegue, "i dirigenti medici e sanitari che potrebbero restare in servizio oltre i 68 anni compiuti sono 1.253. Tra questi i direttori di struttura complessa sono 340, ovvero il 27,1%, e i responsabili di struttura semplice 245, ovvero il 19,6%. La prima conclusione è: i medici over 68 rappresentano solo l'1,16% di tutti i medici del Ssn". Ma potranno 1253 medici e dirigenti sanitari, di cui 585 direttori di strutture "fare turni notturni e festivi? O effettuare il lavoro straordinario necessario a tamponare le carenze di personale? O rappresentare la soluzione per lo stato in cui versa il ps? Sono tutte - precisa Di Silverio - domande retoriche".

Dall'Anaao arriva quindi una proposta: "Se davvero si vuole dare ai colleghi che tanto hanno già lavorato nel sistema sanitario la possibilità di restare in servizio fino a 72 anni, si proponga loro il ruolo di tutor per le nuove generazioni, lasciando da parte i titoli acquisiti. Restino pure, ma per essere davvero dei padri nobili della professione".

Se così non fosse, "continueremo a bocciare e a fare barricate, e non saremo soli, contro ogni tentativo di salvaguardare privilegi, centri di potere, sistemi lobbistici. Per essere, ancora una volta - conclude il leader sindacale - dalla parte dei pazienti e dei dirigenti medici e sanitari". [Ansa]

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