Provincia / Politiche abitative

Il Pd rilancia: «Case popolari, stop agli sfratti e un piano decennale di costruzioni»

Ecco la proposta con l'obiettivo di un cambio di marcia dell'Itea, per accrescere l'offerta di alloggi sociali in Trentino: «Da dieci anni non realizza nuovi edifici, adesso questa dev'essere la priorità»
DENUNCIA Via chi non paga le spese condominiali"
SINDACATI "Questa prassi non è accettabile"
I DATI Dieci alloggi per 480 domande ad Itea

di Chiara Zomer

TRENTO. «Tanta gente senza casa, tante case senza gente»: così riassume il tema dell'emergenza alloggi il gruppo del Pd in consiglio provinciale, che ieri ha illustrato la sua proposta per un piano casa che guarda ai prossimi 10 anni. Una proposta - che sarà portata al tavolo sull'emergenza casa - che parte dalla necessità di mettere risorse su questo capitolo, passa per il bisogno di rivedere le regole sugli affitti brevi e sulla gestione dell'Itea, e finisce con l'emergenza nell'emergenza: gli sfratti. Che sono in forte aumento in generale, ma che in queste settimane vedono un picco per via delle bollette impazzite.

Stop agli sfratti. Da qui si parte, e da qui si partirà anche al tavolo sulla casa: «Chiederemo di fermare gli sfratti, è la prima cosa» assicura il consigliere Paolo Zanella, che dalla scorsa legislatura ha messo nel mirino il tema casa e che ieri a nome del gruppo, ha illustrato la proposta assieme alle colleghe Mariachiara Franzoia, Francesca Parolari e Michela Calzà. D'altronde si parla di numeri pesanti: da gennaio 2022 a giugno 2023 sono arrivate 444 richieste di sfratto nel tribunali di Trento e Rovereto. Ma se si guarda al microcosmo Itea si comprende come può solo peggiorare: in tutto il 2023 sono partite 300 procedure di sfratto, che rischiano di diventare mille - ha annunciato il presidente Itea Michele Condini - nel 2024.

Un'escalation che già ha avuto effetti sulla città: solo a gennaio sono state portate all'assessore comunale Alberto Pedrotti 28 lettere, di cui 16 per le torri di Madonna Bianca. Tutta gente che non ha pagato bollette insostenibili. «Di chi è la responsabilità? - evidenzia Zanella - c'è da vedere quel contratto calore, anche perché c'è un'iniquità tra chi a parità di consumi e di alloggio Itea paga una cifra e chi ha bollette improponibili. Quegli sfratti vanno fermati, è morosità incolpevole. E anche quelli sul libero mercato sono da bloccare, nelle città ad alta tensione abitativa, perché la gente non sa dove andare, le famiglie vengono divise».

Piano decennale. Se gli sfratti sono l'emergenza, il tema vero è mettere sul tavolo una politica della casa che dia risposte ad una terra turistica, e quindi in molte aree ad alta tensione abitativa, dove i prezzi delle case sono più alti della media, mentre gli stipendi sono più bassi della media italiana.

Lo si fa, propone il Pd, intanto garantendo risorse a Itea: «Da 3 anni non si costruiscono nuovi alloggi, ma soprattutto, da decenni le risorse messe sull'edilizia agevolata sono in costante calo: serve finanziare il fondo Housing sociale e realizzare nuove edificazioni Itea, oltre che riqualificare gli alloggi di risulta - chiarisce Zanella - mi rendo conto che servono risorse, ma non devono essere stanziate tutte in un anno. La scorsa legislatura siamo tornati a fare debito per costruire strade. Vanno bene pure quelle, ma se diciamo che la casa è una priorità, vanno garantite le risorse».

E serve far funzionare l'Itea: la proposta è far entrare i Comuni nella governance.Alloggi sfitti e affitti brevi. Le due piaghe più grosse. Gli alloggi privati che restano sfitti - solo a Trento oltre 10 mila - si propone di promuovere il canone concordato estendendolo ai comuni turistici, per garantire il vantaggio della cedolare secca al 10% e la riduzione dell'Imis, ma si propone anche di dare una garanzia pubblica ai proprietari. E poi si propone di aumentare l'Imis per gli alloggi sfitti.

Quanto all'invasione di affitti brevi, si propone di intensificare i controlli e permettere ai Comuni di impedire di edificare nuovi alloggi turistici o di cambiare destinazione d'uso da residenziale ordinario ad alloggio turistico. Inoltre si propone di aumentare l'Imis agli alloggi destinati ad affitti brevi e di realizzare foresterie destinate ai lavoratori.

Alloggi per studenti. A Trento gli studentati sono già più numerosi che altrove, ma gli studenti fuori sede sono più che in altri atenei. Risultato: anche gli studenti finiscono per intasare un mercato immobiliare saturo. Da qui la necessità di realizzare studentati pubblici che raddoppino l'offerta attuale nei prossimi 5 anni. Possono essere realizzati anche fuori dal capoluogo - per esempio a Pergine - ma serve allora potenziare i mezzi di trasporto.

Abitare collaborativo. L'abitare condiviso va, secondo questa proposta, potenziato, sia come soluzione dell'abitare, sia come risorsa di welfare sociale. Ma serve «co-costruire progetti che siano in grado di rispondere ai bisogni emergenti della società».Marginalità e mutui. Sono i due estremi della catena: da una parte chi un tetto non ce l'ha, e deve avere comunque risposte più adeguate di quelle attuali. Dall'altra chi l'appartamento in cui vive l'ha acquistato e si trova in difficoltà per l'aumento della rata del mutuo: «Forse conviene valutare un aiuto, piuttosto che si vendano casa».

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