Provincia / Il nodo

Sanità, la Cgil contro la giunta Fugatti: in Alto Adige 600 euro a infermieri e oss, in Trentino nulla

Luigi Diaspro, segretario generale della Fp, rinnova le critiche a piazza Dante: "Assenza di prospettiva e ritardi ingiustificabili. Bisogna aumentare le risorse, ridurre il ricorso al privato, adottare il nuovo Ordinamento professionale e sistema di classificazione (già realtà a livello nazionale)

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TRENTO. Luigi Diaspro, segretario generale della Fp Cgil del Trentino rinnova le critiche alla giunta Fugatti sulla sanità: "Le misure preannunciate dal presidente bolzanino Kompatscher - 600 euro lordi mensili per infermieri e oss per i servizi notturni e di reperibilità - dovrebbero scuotere dal letargo i nostri decisori politici, che sulla sanità continuano a far registrare assenza di prospettiva e ritardi ingiustificabili", scrive.

Poi, Diaspro affonda i colpi: "Non basta far l'elenco stucchevole delle risorse messe sul sistema in questa legislatura, è necessario riconoscere che quelle risorse non sono sufficienti per un sistema sanitario di qualità che perde pezzi, che bisogna implementarle quelle risorse, che bisogna ridurre il ricorso al privato e non far intendere che la prestazione sanitaria è bene accetta a prescindere dal soggetto che la eroga. No, se allarghi al privato perdi inevitabilmente il capitale e l'attrattività del servizio pubblico, il privato convenzionato è e resta fondamentale in funzione di complementarietà e sussidiarietà ma non in funzione sostitutiva. ll rischio è un esodo in parte già in corso verso condizioni economiche e di lavoro migliori di quelle trentine. Basti pensare all'estremo ritardo nell'adozione di un nuovo Ordinamento professionale e sistema di classificazione che invece il livello nazionale ha già licenziato col Ccnl 19/21, per valorizzare e riconoscere anche economicamente il lavoro di tutto il personale, mentre qui non è stato nemmeno costituito il tavolo di discussione. O all'estrema carenza di personale a tutti i livelli che allunga inesorabilmente le liste d'attesa e non consente il necessario rafforzamento della medicina territoriale ".

Torna un tema ricorrente nella critica sindacale alla Provincia, il confronto con Bolzano: "L'Alto Adige ci indica come bisognerebbe agire sui comparti pubblici, con concretezza e prospettiva, con misure specifiche come questa su Infermieri e oss per riconoscerne il particolare impegno in un momento molto difficile per la sanità ma anche e soprattutto con il fondamentale rinnovo dei contratti di lavoro. E ciò avviene con risorse certe - prosegue la nota - con un accordo sindacale sul triennio 22/24 che attende solo il parere della Corte dei Conti. Ciò vuol dire che entro uno o due mesi i dipendenti pubblici alto atesini riceveranno in busta paga aumenti ed arretrati, non promesse subordinate a risorse future dello stato, come ci dicono le Direttive appena inviate all'Apran.

Quindi a noi, a differenza dell'Alto Adige, restano le belle parole e le pacche sulle spalle per coloro che hanno tenuto in piedi il servizio sanitario in pandemia e continuano a farlo a costo di grandi sacrifici anche personali, e la rassicurazione dell'Assessora Segnana, che va tutto bene, che in realtà non ci sono fughe se non quelle fisiologiche", conclude Diaspro.

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