Sanità / L’emergenza

Salute mentale in sofferenza: manca il 20% di psichiatri e gli utenti sono sempre di più

Azienda sanitaria su questo fronte in difficoltà: nonostante la riorganizzazione, presentata a inizio anno, la carenza di psichiatri si fa sentire e l'offerta di servizi - con la domanda in forte e costante aumento - inizia a vacillare

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TRENTO. «Risultano vacanti diversi posti di Dirigente medico, che stanno determinando una situazione di grave criticità nel far fronte alle attuali contingenze». Così l'Apss, che ha perciò indetto l'ennesimo concorso pubblico per assunzioni a tempo indeterminato. Il Dipartimento di Salute mentale dell'Azienda sanitaria è in difficoltà: nonostante la riorganizzazione, presentata a inizio anno, la carenza di psichiatri si fa sentire e l'offerta di servizi - con la domanda in forte e costante aumento - inizia a vacillare.

A mancare è circa il 20% dei professionisti, con l'Unità operativa nord, che comprende anche valle dell'Adige e Vallagarina, che sta vivendo la situazione più complicata: «Mancano attualmente 6 professionisti su 19 in quella U.O. e fornire i servizi diventa difficile», conferma il direttore Claudio Agostini. In totale, in tutto il Dipartimento, sono 9 i "buchi" per quanto riguarda solamente il personale medico. E, come accennato, il problema si acuisce per via dell'impennata di utenti. In meno di vent'anni, dal 2003 al 2022, le prime visite psichiatriche sono cresciute del 65%, con un +35% di utenti. Ma anche negli ultimi tre anni la crescita è stata importante e nel 2023, pur ovviamente senza dati definitivi, l'aumento è proseguito.

«La situazione in tutta Italia è drammatica: per via della programmazione oggi è difficilissimo trovare medici. In Trentino non siamo messi peggio rispetto al resto d'Italia, ma i problemi li sentiamo anche qui. Abbiamo fatto tanti concorsi, ma non hanno risolto la situazione. Di solito gli specializzandi arrivano per "fare allenamento", ma poi se ne vanno. Personalmente li chiamo uno ad uno, per conoscerli e spiegare, ma mi dicono che ancora prima di terminare il loro percorso di formazione hanno già cinque, sei, sette offerte di lavoro, magari a Milano o a Verona. E a quel punto farli arrivare a Cles o a Tione diventa complicato».

Le speranze ora sono legate al nuovo concorso indetto dall'Azienda sanitaria: l'anno scorso si riuscì a risanare quasi del tutto la situazione dell'U.O. Sud e anche quella Centro non è eccessivamente in sofferenza, grazie anche al Centro 24 ore e al Centro adolescenti di Arco. Ora ci si riprova per portare una boccata d'ossigeno al reparto e a chi ci lavora.

«Per questi problemi di carenze le strade sono fondamentalmente due. La prima è quella dei soldi: l'Alto Adige, ad esempio, la sta usando e paga stipendi più alti rispetto a noi. Ma in generale e a medio lungo termine credo sarà una strategia perdente. L'altra strada è quella dell'attrattività, ovvero creare servizi ed esperienze professionali uniche e di qualità, utili per portare qui i medici. Ad esempio il centro per gli adolescenti di Arco va in questa direzione e sta attirando l'attenzione e l'interesse professionale di molti specialisti».

Un altro tema interessante legato alla Salute Mentale, ma anche alla stretta attualità, è legato alla domanda. L'Unità operativa più in difficoltà è quella che opera (anche) sul territorio di Trento, e l'incremento di domande è soprattutto di adolescenti e migranti. In questo secondo caso si parla di persone reduci da viaggi incredibili, dopo la sofferenza nel loro Paese. All'arrivo qui, quindi, hanno bisogno di sostegno e di cure. Ma con lo smantellamento dell'accoglienza diffusa sul territorio provinciale, i migranti sono totalmente concentrati sulla città e quindi vanno a pesare sulla Unità che lavora appunto qui.

«Oltre all'aumento numerico degli utenti - sottolinea ancora Agostini - c'è anche un tema legato alla difficoltà e alla complessità: oggi assistiamo a persone con più disturbi contemporaneamente e con tanti problemi, emotivi, comportamentali e legati alle dipendenze. Senza dimenticare, come già accennato, che sono cambiate le tipologie degli utenti e le categorie. Adolescenti e migranti per quanto riguarda la zona di Trento, dove sono maggiormente concentrati, sono la fetta più consistente».

Tornando, infine, al grave problema di carenza di personale medico, bisognerà attendere i tempi burocratici del concorso per capire se si riuscirà a "tamponare" almeno con qualche nuova assunzione. Altrimenti i fornire i servizi richiesti sarà sempre più complicato.

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