Giustizia / Il delitto

Omicidio Iob, perizia sulle intercettazioni: conversazioni con la moglie e il rumore di uno spruzzino

Sarà un esperto a occuparsi della trascrizione dei dialoghi fra l'imputato David Dallago e le persone a lui vicine. In Corte d'assise si è tenuta l'udienza per il conferimento dell'incarico. Fausto Iob, 59 anni, custode forestale, fu trovato senza vita nel lago di Santa Giustina il 5 giugno 2022

DELITTO Morto annegato dopo l'aggressione e i colpi alla testa
ANALISI Individuate tracce biologiche nel bosco di Banco
PROCESSO Prima udienza: in aula anche l'imputato, che si dichiara innocente

di Marica Vigano'

TRENTO. Diverse chiamate alla moglie, conversazioni fra l'imputato David Dallago e le persone a lui vicine, una "ambientale" in cui si sente all'interno dell'auto il rumore di diversi spruzzi (forse di un detergente) e poi di strofinamento: registrazioni che potrebbero diventare, secondo l'accusa, molto più di un semplice indizio.

Sarà un perito ad occuparsi della trascrizione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali che gli investigatori hanno raccolto all'indomani della scoperta dell'omicidio del custode forestale Fausto Iob (nel riquadro a sinistra nella foto), avvenuto dieci mesi fa in val di Non. Ieri si è tenuta in Corte d'Assise l'udienza per il conferimento dell'incarico. Emiliano Florà è l'esperto che entro il 18 maggio dovrà trascrivere il contenuto delle intercettazioni captate dagli investigatori fino al giorno dell'arresto dell'imputato, il 20 giugno 2022.

Si tratta solo di una parte delle chiamate e delle "ambientali" contenute nel decreto di giudizio immediato, la parte che entrerà nel dibattimento.

Fausto Iob, 59 anni, custode forestale e amico dell'orso Baloo di San Romedio, venne trovato senza vita nel lago di Santa Giustina domenica 5 giugno 2022.

Il decesso risalirebbe però a due giorni prima, al 3 giugno, quando l'uomo, secondo la ricostruzione della procura, sarebbe stato aggredito da Dallago nei boschi di Banco di Sanzeno con un oggetto contundente non ancora identificato e poi, ancora in vita, gettato in acqua. L'autopsia ha chiarito che la morte è avvenuta per annegamento.

David Dallago, che si è sempre dichiarato estraneo alle accuse, l'altroieri non era in aula. Ha preferito rimanere in carcere. Quasi certamente sarà presente accanto alla sua avvocata Angelica Domenichelli alla prossima udienza, a fine maggio, quando inizierà la sfilata di testi.

Assenti anche i figli di Fausto Iob, Valentino e Davide, che si sono costituiti parte civile: a rappresentarli in aula gli avvocati Paolo Mazzoni e Danilo Pezzi. Seduti alla spalle del loro legale, l'avvocato Lorenzo Eccher, c'erano la sorella della vittima, Giuliana, e il nipote Rudi Cattani, pure loro parte civile assieme al fratello di Fausto Iob, Gianfranco, ieri non presente.

Il telefono intercettato dai carabinieri è quello di Dallago. C'è poi la "cimice" nella Kia che registra ogni conversazione, come quella dell'imputato con la moglie quando i due si confrontano sulle domande poste loro dai carabinieri e sulle risposte date.

Parlano anche dell'auto utilizzata da Dallago il giorno della scomparsa di Iob, una Panda secondo le prime dichiarazioni rese dal boscaiolo, mentre i carabinieri avevano scoperto che si trattava della Kia.

«Ho detto che mi sono sbagliato» si giustifica l'uomo con la moglie. Da un'intercettazione ambientale del 17 giugno (Dallago venne arrestato tre giorni dopo) si percepisce che all'interno dell'abitacolo viene utilizzato uno spruzzino.

Lo stesso rumore viene ripetuto poco dopo, quando il boscaiolo - secondo la ricostruzione - avrebbe aperto il bagagliaio spruzzando ancora qualche tipo di sostanza e poi strofinando la parte come se volesse cancellare qualcosa.

Tutto ciò in circa quattro minuti: un lasso di tempo che per la difesa è troppo breve per pensare che l'imputato potesse aver ripulito tutto.

Davanti al pubblico ministero lo stesso Dallago aveva spiegato di utilizzare sui mezzi sostanze aggressive come la candeggina "per togliere la resina".

Sempre sulla Kia il 25 giugno erano stati effettuati accurati rilievi da parte dei carabinieri del Ris di Parma, che scoprirono una traccia mista complessa e attribuibile ad almeno tre soggetti e con il profilo parziale di Iob: la vittima, dunque, in quell'auto ci sarebbe stata.

In località Banco, dove furono trovati il cellulare e l'auto di Iob e dove probabilmente è avvenuta l'aggressione, c'è uno dei cantieri boschivi in cui lavorava Dallago.

In base alla ricostruzione dei carabinieri, il boscaiolo sarebbe stato scoperto da Iob mentre rubava parte del legname destinato alla "sort": il movente potrebbe essere legato proprio a questo episodio, avvenuto il giorno prima della scomparsa del custode forestale, per il timore di Dallago di essere denunciato e di perdere il lavoro.

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