Salute / Il punto

Sanità trentina, l’ammissione di Ferro: “Criticità in radiologia, pronto soccorso e anestesia”

Presentato oggi, martedì 4 aprile, il Programma di sviluppo strategico dell’Azienda sanitaria provinciale. Sei linee di sviluppo accomunate da uno stesso obiettivo: centralità e benessere della persona, perseguiti attraverso l’integrazione di servizi e territorio

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TRENTO. "Ci sarà un periodo tampone" nel quale sanità pubblica e privata "vanno commisurate". Il direttore generale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), Antonio Ferro, ha spiegato così il ruolo che il privato rivestirà nei prossimi "quattro, cinque anni" nella sanità trentina, a margine della presentazione del Programma di sviluppo strategico 2023-2027 dell'Apss.

"Sapete quanto ci siamo adoperati per non dover ricorrere alle cooperative in Trentino - ha detto Ferro, in conferenza stampa - anche se abbiamo previsto questa fattispecie, perché non possiamo chiudere i nostri servizi sanitari. È chiaro che il privato accreditato è comunque un elemento importante per superare certe criticità e mantenere il sistema pubblico, ma qui in Trentino ha un peso minore rispetto al resto d'Italia".

"Molti gettonisti - ha aggiunto - potrebbero arrivarci da pensionamenti che lavorano nel privato accreditato, quindi da persone di qualità". I settori che soffrono di più sono "radiologia, pronto soccorso e anestesia, mentre sulla medicina interna adesso abbiamo dei buoni risultati". Un elemento su cui lavorare, ha detto Ferro, "è l'attrattività nelle professioni sanitarie. Fa ben sperare che il concorso per infermieri che abbiamo aperto quindici giorni fa abbia già visto 300 iscritti. Ci auguriamo che per la chiusura, il 14 aprile, ci siano almeno 400 iscritti". 

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