Sanità / Il caso

"Oltre mille part-time non attribuiti", la Uil annuncia una causa contro l'Apss

Il segretario Varagone: "Una grave violazione che peggiora uno dei problemi del servizio sanitario. E alcuni professionisti hanno dato le dimissioni a causa del no alla richiesta di tempo parziale, non riuscivano a conciliare la vita lavorativa con la famiglia"

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TRENTO. La Uil Fpl Sanità del Trentino ha dato mandato ai propri legali di procedere contro l'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) per la violazione dell'istituto che regolamenta l'attribuzione del part-time.

Il sindacato - si legge in una nota - sarebbe venuto a conoscenza di più di mille quote di lavoro part-time sul 2023 non ancora attribuite. La mancanza - specifica il sindacato - "è una grave violazione dell'istituto che regolamenta l'attribuzione del part-time, visto che lo stesso prevede una quota del 25% dei lavoratori richiedenti".

Il segretario della Uil Fpl Sanità, Giuseppe Varagone, sottolinea infatti che negli ultimi incontri avvenuti il 25 novembre e il 5 dicembre il sindacato è venuto a conoscenza che ci sono "più di mille part-time, tra le quote definitive, le quote temporanee e quote aggiuntive, non ancora attribuiti".

Varagone afferma che "tale mancanza è una grave violazione dell’istituto che regolamenta l’attribuzione, visto che lo stesso prevede una quota del 25% dei lavoratori richiedenti".

In una nota, il segretario Uil Fpl Sanità del Trentino aggiunge: "Il servizio sanitario nazionale oggi è in profonda crisi sia per una carenza di figure professionali, ma soprattutto per le risposte inadeguate e la mancanza di sensibilità verso coloro che fino ad un anno fa venivano considerati “eroi”.

In Trentino per risolvere questo grave problema si è pensato di creare un progetto ad hoc che potesse rilanciare il nostro sistema sanitario pubblico attraverso uno staff di professionisti sanitari che con le loro competenze e autorità dovrebbero portare ad una maggiore attrattività verso questo fondamentale servizio.

La Uil Fpl Sanità del Trentino ha sempre sostenuto che uno dei problemi che ha portato malcontento è dovuto al fatto che i lavoratori non potevano accedere alle quote part-time, quote che abbiamo sempre saputo esaurite, e che oggi ci sembra doveroso segnalare che alcuni professionisti abbiano dato le proprie dimissioni perché avendo avuto negato loro il part-time non riuscivano a conciliare la vita lavorativa con la loro famiglia.

Preoccupante è il fatto che codesta amministrazione scarichi le loro inefficienze e responsabilità alle organizzazioni sindacali le quali sono stati informati di queste difficoltà solo giorni prima della mancata attribuzione.

Ci preme sottolineare che la Uil Fpl Sanità del Trentino si è interrogata più volte su questo tema, non solo relativamente ai riflessi per le carenze organiche, ma anche per l’importanza dell’assegnazione del part-time, per alcune problematiche tipo salute o familiari. Ricordiamo all’Apss che grazie alla sensibilizzazione da parte dell’assessora alla salute e politiche Sociali della Pat che il 5 dicembre c.a. abbiamo sottoscritto un protocollo d’Intesa tra alcune organizzazioni sindacali e l’assessorato in cui, in merito alla trattativa del Ccpl 2019/21, si dava priorità alla stipula di un nuovo accordo, con alcuni nuovi criteri, per l’attribuzione del part-time futuri, ma nulla al momento vieta di assegnarli con l’accordo aziendale in essere", conclude Giuseppe Varagone

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