Trasporti / Il progetto

Bypass ferroviario, i proprietari privati bloccano i campionamenti di Italferr sui terreni inquinati a Trento nord

Ex Sloi ed ex Carbochimica, il Consorzio di sviluppo e bonifica si oppone alle attività di indagine del suolo che erano state programmate in questi giorni per le verifiche del soil gas (vapori provenienti dai terreni inquinati) come prescritto dal Comune. Si procederà regolarmente, invece, con il cantiere pilota, che partirà il 16 agosto

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TRENTO. A pochi giorni dalla comunicazione di avvio dei campionamenti nelle aree inquinate di Trento nord da parte di Italferr, in vista dell'inizio dei lavori di realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento, arriva lo stop dei proprietari dei terreni.

I privati, riuniti nel Consorzio di sviluppo e bonifica Trento Nord, si sono opposti alle attività di indagine del suolo che erano state programmate per questa settimana e per i giorni subito dopo Ferragosto.

Il piano di compionamenti di Italferr, condiviso con l'Agenzia per la protezione dell'ambiente della Provincia di Trento (Appa), prevede il prelievo di 20 campioni di soil gas, di cui dieci nell'area dell'ex Sloi e dieci in quella dell'ex Carbochimica.

L'attività di indagine è stata rinviata.

La direzione Progetti infrastrutturali di Italferr aveva comunicato, l'avvio delle attività di campionamento del soil gas (vapori provenienti dai terreni inquinati) e dell'esecuzione del cantiere pilota.

La comunicazione di Italferr faceva riferimento alle prescrizioni del consiglio comunale di Trento che, con le delibere del 23 febbraio scorso, ha chiesto di "subordinare l'avvio dei lavori all'attivazione di un cantiere pilota sulle aree oggetto delle opere della linea ferroviaria di Trento Nord e alla conseguente valutazione positiva della fattibilità dell'intervento".

Non è stato invece bloccato il cantiere pilota della circonvallazione ferroviaria, che partirà come previsto il 16 agosto per poi concludersi entro la fine del mese.

L'opposizione dei proprietari - informa il Comune di Trento - non impedisce a Italferr di procedere: la pubblica utilità del progetto consente a Rfi di utilizzare gli strumenti legislativi previsti in questi casi per sbloccare la situazione in tempi brevi. Italferr potrà iniziare la campagna di monitoraggio finalizzata ad attualizzare i dati relativi ai vapori emessi dai terreni inquinati (gli ultimi a disposizione risalgono al 2015).

Per quanto riguarda il cantiere pilota, si lavorerà lungo la roggia degli Armanelli, sul sedime in cui è previsto il passaggio della ferrovia di proprietà di Rfi. Come previsto nella delibera approvata dal Consiglio comunale, gli esperti di Italferr faranno uno scavo monitorando in continuo e in collaborazione con Appa le polveri e le emissioni di gas.

I risultati del cantiere pilota saranno importanti per orientare le tecniche e le metodiche che saranno adottate nel futuro cantiere della Circonvallazione ferroviaria a ridosso delle aree inquinate e per garantire così adeguate condizioni di sicurezza sia ai lavoratori che ai residenti.

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