Opere / Il caso

Galleria Tav sotto la città e la Marzola: via libera dalla Conferenza dei Servizi al progetto Rfi (con un giallo: non ci sono le prescrizioni del Comune)

Si marcia spediti verso l’apertura dei cantieri, l’ira dei comitati dei cittadini «uno schiaffo alla città, nel progetto approvato mancano tutte le osservazioni». Il Comune «siamo tranquilli, abbiamo assicurazioni da Rfi»

TRENTO. Il 19 luglio la Conferenza dei servizi ha dato il via libera al progetto della Circonvallazione ferroviaria di Trento. Ne dà notizia il Comune di Trento.

Il lungo iter iniziato lo scorso 29 novembre 2021 si chiude dunque con la determinazione conclusiva, che approva il progetto e tiene conto di pareri, nulla osta e autorizzazioni necessari alla realizzazione dell'opera, oltre che della conformità urbanistica e paesaggistica dell'intervento, della risoluzione delle interferenze e delle relative opere mitigatrici e compensative.

La variante urbanistica, conseguente alla determinazione conclusiva della conferenza, comporta l'assoggettamento dell'area del cantiere a vincolo preordinato all'esproprio: in altre parole, si dichiara la pubblica utilità dell’area e si rende possibile l’avvio delle procedure legate agli espropri di edifici e terreni.

Entro cinque giorni dalla conclusione della conferenza dei servizi, insieme al progetto e alla determina conclusiva sarà trasmessa al Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici anche la documentazione che prende in esame le prescrizioni presentate dalle Amministrazioni, comprese quelle approvate dal Consiglio comunale.

Infine, entro e non oltre i quindici giorni successivi, dunque nella prima metà del mese di agosto, il Comitato speciale adotterà una determinazione motivata, comunicata senza indugio alla stazione appaltante (Rfi), con la quale si individuano le eventuali integrazioni e modifiche al progetto di fattibilità tecnico ed economica rese necessarie dalle prescrizioni e dai pareri acquisiti in sede di conferenza di servizi.

Le osservazioni del Comune che non ci sono

L’ultima frase del Comune, risponde allo sconcerto dei Comitati dei cittadini: il progetto presentato ed approvato infatti non contiene le prescrizioni approvate dal Consiglio Comunale di Trento.

La domanda delle scorse ore era netta e riguardava quale progetto si sta chiedendo di avere il via libera. Perché il Comune - attraverso tre delibere del consiglio comunale - ha condizionato il proprio parere positivo ad alcune prescrizioni, che sono altrettante modifiche progettuali.

Quattro le principali: la realizzazione dei cameroni sotto San Dona, che sono poi una predisposizione per garantire un prolungamento della galleria verso nord senza passare dalla città, per i convogli non diretti all’interporto; il prolungamento della galleria verso nord, fino alla rotatoria dei Caduti di Nassiriya, la realizzazione del progetto pilota - l’avvio dei lavori dai terreni inquinati, per capirne la fattibilità - e l’osservatorio su sicurezza e ambiente. Ma queste modifiche sono state inviate al consiglio superiore dei lavori pubblici? No, secondo i comitati. Lo sarà, secondo gli uffici comunali, attraverso la relazione accompagnatoria. La determinazione fa riferimento - citandola - alla sola delibera 27 del consiglio comunale - e quanto al progetto, Romeo scrive che non viene inviato, perché «non ha subito modificazioni rispetto alla versione inviata».

E poi c’è il passaggio chiave: «...fatte salve le integrazioni documentali trasmesse da Rfi alla Commissione tecnica Pnrr - Pniec che saranno inviate al Comitato speciale». I comitati sono saltati sulla sedia: «Rfi ha il progetto da maggio, eravamo convinti che non avesse ancora chiuso questa fase del procedimento, perché stava modificando il progetto rispetto a quanto chiesto dal Comune di Trento - osserva Elio Bonfanti - invece non c’è cenno di nulla. Niente cameroni, niente osservatorio per la sicurezza, niente prolungamento. Questo è uno schiaffo alla città».

Perché, evidenzia Bonfanti, anche le integrazioni nulla avranno a che fare con le prescrizioni: «le integrazioni inviate alla commissione non toccavano questi temi». Da qui l’indignazione e la mobilitazione dei comitati, che stanno valutando in queste ore iniziative unitarie.

Dal canto suo a palazzo Thun si ostenta tranquillità: «Questo è un passaggio meramente formale. La determinazione sarà inviata assieme ad una relazione, circa le modifiche progettuali - spiega l’ingegner Giuliano Franzoi - È nella relazione che verranno chiariti i riferimenti a cameroni e prolungamento. Noi siamo tranquilli, abbiamo le rassicurazioni di Rfi».

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