Sanità / Il caso

Il dottor Tateo è tornato in servizio a Trento. L'avvocato attacca: «È demansionamento»

Il caso del reparto di ginecologia: l'ex direttore trasferito in attesa del parere del Comitato dei garanti sulla richiesta di licenziamento avanzata dalla commissione disciplinare dell'Apss

I CARABINIERI Ipotesi maltrattamenti in ospedale, "indagare primario e vice"
LE DIFESE
«Reintegro in ospedale e cancellazione delle accuse»
LA VICENDA La famiglia di Sara Pedri accusa: “Era a pezzi”
LA VIDEOSCHEDA Dal caso di Sara al terremoto in Apss
I MOTIVI Ecco il rapporto che ha provocato il terremoto
IL CASO/1 Trasferito il primario Tateo
IL CASO/2 La disperazione di Sara

TRENTO. Il dottor Saverio Tateo l'altroieri è tornato in servizio. Per lui un ufficio presso la sede delle Cure palliative a Trento, ma senza un incarico ben definito.

«È demansionamento», attacca subito, nel confermare la notizia, l'avvocato difensore di Tateo, il professor Vincenzo Ferrante. L'ex direttore dell'Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, al centro del "caso Pedri", delle inchieste della procura e di quelle della commissione disciplinare dell'Azienda sanitaria, è quindi rientrato al lavoro, ma non nel "suo" reparto.

A metà luglio scorso - dopo settimane all'insegna di ferie (per Tateo appunto), presenza della commissione ministeriale, rientri in corsia "a sorpresa" nonostante le richieste dell'assessora Segnana (sempre il medico), dimissioni (Pier Paolo Benetollo) - il neodirettore Antonio Ferro annunciò lo spostamento di Tateo.

Dopo un periodo di ferie la destinazione sarebbe stata quella di Pergine, con una mansione all'interno del percorso nascita.

Poi, a inizio settembre, la notizia della richiesta della commissione disciplinare dell'Azienda sanitaria: licenziamento per Saverio Tateo.

Una richiesta che dovrà essere vagliata e per la quale è necessario un parere vincolante da parte della Comitato dei garanti, che è al lavoro in questi giorni.

Nel frattempo, appunto, il rientro del medico in ufficio.

Il professor Ferrante sottolinea che il trasferimento dell'ex primario di Ginecologia era e rimane illegittimo per almeno tre ordini di motivi: l'Azienda sanitaria non avrebbe dimostrato l'incompatibilità di Tateo a rimanere nel reparto da lui diretto; ad essere colpito dal provvedimento è Tateo e non altri; inoltre l'ex primario di Ginecologia avrebbe dovuto essere assegnato ad un incarico con una posizione equivalente a quella ricoperta per quanto riguarda il livello di responsabilità e di impegno professionale.

Ora si attende la decisione del Comitato dei garanti, chiamato a valutare la legittimità o meno della richiesta di licenziamento.

La difesa ha già fatto sapere che qualora i garanti dovessero dare semaforo verde al licenziamento, scatterebbe subito un ricorso al giudice del lavoro con richiesta di reintegro ma anche di risarcimento dei danni che potrebbe essere elevato.

Il caso, legato alla scomparsa della ginecologa Sara Pedri (su cui però non ci sono contestazioni specifiche a Tateo), sarà questa sera di nuovo all'attenzione della trasmissione "Chi l'ha visto", che a giugno aveva portato la vicenda al pubblico nazionale.

comments powered by Disqus