Ginecologa scomparsa / Il fatto

Rimozione del primario Tateo e della sua collaboratrice Mereu, ecco il rapporto che ha provocato un terremoto in Apss

«Emergono fatti oggettivi e una situazione di reparto critica» fa sapere l'Azienda sanitaria, che annuncia anche l'invio degli atti della commissione d'indagine all'Ufficio procedimenti disciplinari per l'attivazione del relativo iter

TRENTO. Fino a pochi mesi fa del reparto di Ostetricia Ginecologia del santa Chiara - Area materno infantile, si parlava in termini molto positivi. Ottimi i risultati raggiunti e unanimi le lodi alle grandi capacità professionali del direttore dell'unità operativa, Saverio Tateo.
 

Con la scoppio del caso Pedri, arrivato sotto i riflettori dei media nazionali, si è però scoperta l'altra faccia della medaglia, si è scoperto che le capacità relazionali e umane non sono al livello di quelle professionali, anzi, stando ai risultati della commissione d'indagine interna all'Azienda sanitaria, non raggiungono gli standard dell'accettabilità.


Come avvenuto poco a poco sulle pagine dei giornali nelle ultime settimane, anche di fronte alla commissione ostetriche e infermieri, il personale che lavora o ha lavorato in passato nel reparto, hanno raccontato di sfuriate e soprusi, di professionisti presi a male parole o emarginati. Centodieci testimonianze ha raccolto la commissione, e i contenuti devono essere ben pesanti se a conclusione dell'inchiesta e alla consegna della documentazione alla direzione generale, venerdì sera, si è arrivati direttamente a un provvedimento forte, come l'allontanamento immediato, da oggi, lunedì 12 luglio, dal reparto che Tateo ha diretto negli ultimi undici anni. «Emergono fatti oggettivi e una situazione di reparto critica» fa sapere l'Azienda sanitaria, che annuncia anche l'invio degli atti della commissione d'indagine all'Ufficio procedimenti disciplinari per l'attivazione del relativo iter.

Ironia della sorte giudizi e decisioni così severe nei confronti del primario vengono espressi proprio da chi appena un mese fa aveva confermato Tateo nel suo posto e nel suo ruolo fino al 15 novembre del 2025. Porta infatti le firme di Benetollo, Ferro, Anselmo e Andrenacci, il consiglio di direzione al completo, la delibera del 7 giugno che per la seconda volta proroga l'incarico quinquennale al primario, che ricopre quel ruolo dal 2010. A supporto della riconferma si cita la valutazione delle attività professionali svolte e i risultati raggiunti e la valutazione positiva del collegio tecnico competente. Valutazioni che evidentemente prendono in considerazione le capacità professionali ma non quelle capacità di gestione dei rapporti umani che, come sostiene il presidente dell'associazione dei primari ospedalieri Fulvio Campolongo, dovrebbero essere la base nella gestione di un reparto.

Una base che a quanto pare manca al primario e che manca anche alla sua collaboratrice Liliana Mereu, anche lei citata più volte nelle relazioni e nei racconti di colleghi e dipendenti del reparto per i modi spicci e non sempre rispettosi. Nei giorni scorsi era girata in reparto una lettera a sostegno di Tateo che cercava di compattare il gruppo e difendere il buon nome del reparto. Un'iniziativa che non ha avuto successo, bollata come un tentativo di intimidire chi aveva ormai alzato la testa.E adesso che le verità nascoste vengono alla luce tornano alla mente anche alcuni segnali di malessere emersi in passato, le tante dimissioni da parte di medici e ostetriche avvenute negli anni che oggi suonano come anomale e sospette.

Dopo l'ennesima raffica di addii nel gennaio del 2019 ad esempio il consigliere provinciale Claudio Cia, presidente della quarta commissione, aveva suggerito di approfondire le condizioni lavorative nel reparto per capirne di più. «In quell'occasione - ricorda polemico Cia - ero stato rimbeccato dall'ex assessore Luca Zeni perché avevo parlato di voci non documentate in un ambiente istituzionale».Prendendo atto delle decisioni della commissione La Cgil Funzione pubblica, con il segretario Luigi Diaspro, interviene auspicando che si vada fino in fondo per completare l'accertamento di eventuali ulteriori responsabilità per quanto emerso dalle audizioni.

Chiede inoltre che si proceda con il sentire tutte le operatrici del reparto e più in generale un lavoro di ascolto esteso a tutte le strutture sanitarie per completare un monitoraggio sul benessere lavorativo di tutta l'Azienda.

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