Vaccini, a Milano i primi 6 bimbi a casa In Trentino i non vaccinati vanno a scuola

A Milano sono quattro i bambini fino a sei anni che non sono potuti entrare negli asili nido e nelle scuole materne comunali questa mattina perchè non in regola con la documentazione sulle vaccinazioni. Dal Comune spiegano che sono una decina i bimbi che risultano non in regola ma 5-6 erano assenti da scuola già dalla fine della scorsa settimana forse per l’influenza. Alcuni genitori si sono giustificati dicendo di non aver avuto tempo.


 

IN TRENTINO

Intanto, in Trentino, il Dipartimento della Conoscenza della Provincia autonoma ha inviato a tutte le scuole dell’infanzia, ai servizi socio-educativi per la prima infanzia ed ai sindaci le indicazioni cui attenersi in materia di obbligo vaccinale.

Come già comunicato, infatti, sono in corso le procedure per l’accertamento delle posizioni vaccinali secondo un programma di colloqui con i genitori e i tutori di minori che risultano non conformi all’obbligo vaccinale.

La circolare, che ha lo scopo di evitare interpretazioni ed azioni singole, ribadisce che eventuali provvedimenti saranno adottati solo al termine di questi passaggi. Ciò per garantire a tutti uniformità di trattamento. Quindi, per usare le parole contenute nella circolare, «eventuali provvedimenti saranno comunicati dall’Amministrazione provinciale a tutti, nello stesso momento, solo al termine dei passaggi formali in capo all’Azienda sanitaria».

La Provincia ribadisce che, fino a quel momento, è assicurata a tutti i bambini la regolare prosecuzione della frequenza nelle scuole dell’infanzia e nei servizi per la prima infanzia del Trentino. «Sarà cura esclusivamente del Dipartimento della Conoscenza fornire, al termine del percorso, ogni indicazione utile agli enti preposti».

La Giunta provinciale precisa infine che non ci sarà alcun calo degli organici e delle risorse per le scuole e i servizi alla prima infanzia del territorio provinciale.

L’Amministrazione ha già dato indicazione agli Uffici provinciali competenti di determinare il numero di classi per l’anno scolastico 2018/2019 e quindi anche il numero di insegnanti, tenendo conto del solo calo demografico e non di potenziali cali derivanti dagli obblighi vaccinali. Tutto questo considerando anche la possibilità, che verrà data alle famiglie, di iscrivere i bambini anche in corso d’anno.


IL FRONTE LEGALE

«Nessun dato sensibile sui bambini non vaccinati può essere diffuso dalle Asl alle scuole o ad altri soggetti, e tutti i direttori delle aziende sanitarie che violeranno tale disposizione dovranno essere indagati per abuso di atti d’ufficio». Lo afferma il Codacons, che presenterà oggi una diffida alle Asl di tutta Italia e un esposto a 104 Procure della Repubblica affinchè siano pienamente tutelati i diritti delle famiglie e si evitino abusi sui dati sensibili dei minori.

«Il Garante della Privacy ha espresso di recente parere favorevole al modello regolamentare di flussi dei dati Asl/scuole elaborato dal Ministero della salute al fine di escludere dall’istruzione i bimbi non vaccinati, ma tale parere non può in nessun caso violare i principi fondamentali del Codice della Privacy», denuncia il Codacons.

«È preciso obbligo delle scuole e delle Asl - denuncia il Codacons nell’esposto e nella diffida alle Asl - predisporre misure idonee a proteggere i dati sensibili degli alunni anche attivando corsi di formazione per i dipendenti che accedono al trattamento dei dati, e tutti i direttori generali delle aziende sanitarie che non si atterranno a tali principi dovranno essere indagati per abuso di atti d’ufficio».

Ma il Codacons denuncia anche il caos scoppiato in queste ore in Italia sul fronte dei vaccini, con decisioni diverse tra i diversi Comuni e circolari regionali che aumentano i dubbi e rendono incerti gli adempimenti a carico delle famiglie.

«Si stanno creando discriminazioni e trattamenti diversificati dei bambini rispetto all’obbligo vaccinale non solo da regione a regione, ma anche da comune a comune - afferma il presidente Carlo Rienzi -. Ciò determina una disparità di trattamento per le famiglie a seconda del luogo di residenza, ed eccessi inaccettabili con alcune scuole che hanno chiesto ai genitori adempimenti ulteriori rispetto a quanto previsto dalla legge ed enti che minacciano di far intervenire la Polizia contro le famiglie inadempienti. Per tale motivo chiediamo oggi alle Procure di tutta Italia di aprire inchieste sul territorio verificando eventuali abusi da parte delle Asl e accertando se le minacce di alcune scuole possano configurare il reato di violenza privata».


 

COPERTURA VACCINALE OK

«Per l’esavalente siamo sopra il 95% dei bimbi vaccinati, quindi la soglia fatidica che permette l’immunità di gregge è stata raggiunta. E per il morbillo abbiamo avuto una crescita di circa il 6%, quindi anche in questo caso ci avviciniamo a quella soglia». I numeri dimostrano che «le vaccinazioni sono aumentate e questo era l’obiettivo del decreto, non punire i genitori inadempienti. Perchè i vaccini sono innanzitutto un diritto». Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss. La provincia di Bolzano risulta comunque tra quelle a minor copertura e maggior resistenza all'obbligo vaccinale.

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